Roma (Italia). L’8 settembre 2023 si celebra la Giornata internazionale dell’alfabetizzazione (ILD), istituita nel 1966 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) con l’obiettivo di ricordare alla Comunità internazionale l’importanza dell’alfabetizzazione in relazione alla dignità e ai diritti umani degli individui e la necessità di investire nell’educazione per far progredire l’agenda dell’alfabetizzazione verso una società più istruita e sostenibile.

L’alfabetizzazione rientra infatti tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile: Obiettivo 4 – Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti.

Ogni anno viene scelto un tema specifico per focalizzare l’evento su una problematica di rilievo internazionale. Per il 2023, è: “Promuovere l’alfabetizzazione per un mondo in transizione: Costruire le basi per società sostenibili e pacifiche”.

Con questa tematica si punta a mettere in luce l’estrema importanza dell’alfabetizzazione in un mondo in continua evoluzione, che ne rende necessario adattare i mezzi di promozione. L’alfabetizzazione è fondamentale per la partecipazione attiva degli individui alla vita democratica e politica, e infonde un senso di responsabilità per contribuire attivamente alla costruzione della società. Migliorando le proprie conoscenze e competenze, i cittadini potranno comprendere meglio i propri diritti e saranno meglio equipaggiati per potersi poi impegnare pienamente nella società.

Essa è inoltre una grande risorsa per la creazione di società sostenibili e pacifiche: l’accesso all’informazione aumenta infatti la consapevolezza pubblica sui problemi ecologici e sull’estrema necessità di cooperare a favore la pace nel mondo.

Nonostante i costanti progressi compiuti, nel mondo ci sono ancora circa 758 milioni di adulti che non sanno leggere o scrivere, due terzi dei quali sono donne. La pandemia di Covid-19 e altre crisi, come i cambiamenti climatici e i conflitti, hanno intensificato le sfide, come anche quella dell’ampliamento del divario digitale (digital divide) tra i diversi ceti della popolazione, dovuto all’accelerazione dei progressi tecnologici. Per la rilevanza di questi dati, l’UNESCO si è impegnata a organizzare questa giornata, valorizzando le migliori iniziative volte a promuovere l’alfabetizzazione attraverso vari premi. Inoltre, vengono organizzati progetti e attività in tutto il mondo per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’alfabetizzazione.

L’Ufficio per i Diritti Umani dell’Istituto Internazionale Maria Ausiliatrice (IIMA) di Ginevra, in Svizzera, impegnato nella tutela dei diritti umani tra cui l’alfabetizzazione, in occasione del 52° sessione del Consiglio delle Nazioni Unite sui diritti umani (27 febbraio – 4 aprile), ha effettuato delle raccomandazioni ad alcuni Paesi: all’India di attuare con efficacia la sua legge sulla scuola gratuita e obbligatoria per i bambini, sulla parità di accesso e sulla qualità dell’istruzione; alle Filippine di aumentare il budget destinato all’istruzione per incrementare gli stipendi, acquistare materiali e fornire un’istruzione migliore ai bambini; all’Argentina di aumentare la qualità degli strumenti educativi, come i mezzi tecnologici per ogni scuola. Inoltre, al Benin è stato raccomandato di dare più finanziamenti alle scuole private per aumentare l’istruzione gratuita e di implementare misure per mantenere i bambini a scuola.

Negli ultimi anni, molti Paesi hanno adottato misure per promuovere l’alfabetizzazione. Ad esempio, l’Argentina sta lavorando per ridurre il divario tecnologico nelle scuole e lo Zambia ha aggiunto nel programma scolastico un insegnamento sui diritti umani e uno sull’uguaglianza di genere e dei programmi di formazione.

L’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, nei 97 Paesi in cui è presente, si impegna a prendersi cura e accompagnare le nuove generazioni affinché siano costruttrici di società giuste, umane, sostenibili e pacifiche, rinnovando “la passione per un’educazione più aperta e inclusiva per formare persone capaci di superare frammentazioni e la contrapposizioni” (Atti CG XXIV, n. 33).

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