Roma (Italia) InVolontario è un Blog nato da un gruppo di Volontari del Servizio Civile dell’Ente VIDES operanti nelle sedi operative dell’Ispettoria Romana San Giovanni Bosco (IRO) che hanno scelto di raccontare le loro esperienze di vita e di servizio, rimodulate a causa della pandemia di Covid-19.

Il lockdown per l’epidemia di Coronavirus ha richiesto ai giovani impegnati nel Servizio Civile Nazionale di reinventarsi in altre attività, che hanno generato nuove esperienze di crescita personale e professionale, come quella di Carlotta, che racconta nel Blog il suo impegno nell’insegnamento della lingua italiana ai rifugiati e alle loro famiglie:

“C’è un tempo del prima Covid-19 e ci sarà un tempo del dopo Covid-19. Il prima sembra che ce lo ricordiamo a malapena, è un tempo sfocato al quale pensiamo con nostalgia. Il dopo, invece, è un punto interrogativo; non sappiamo quando arriverà, probabilmente lo vivremo senza accorgercene. Il prima e il dopo, tuttavia, sono tempi legati indissolubilmente al presente, alla trasformazione che stiamo vivendo, a quella che comunemente viene chiamata crisi. (…)

Nel tempo del presente, della crisi, io sono una volontaria del Servizio Civile Universale e ho fatto una scelta, la scelta di aiutare con i mezzi e le conoscenze a mia disposizione chi è meno fortunato/a di me. La rimodulazione del mio progetto mi ha fatto scoprire molte cose. (…) Grazie all’aiuto di suor Loredana e suor Maria Jose, e insieme a Viola, Noemi e Agnese stiamo organizzando dei programmi ad hoc per i ragazzi e le ragazze che hanno bisogno e voglia di imparare la nostra lingua. Il nostro obiettivo è stato, da subito, quello di riuscire a costruire un percorso differenziato per ognuno di loro, poiché hanno un livello diverso di partenza e età diverse.

È un progetto ambizioso, è molto complicato in un momento del genere entrare in sintonia con l’altro; il contatto umano è del tutto assente e gli strumenti tecnologici a disposizione non sono molti. I ragazzi e le ragazze non hanno né libri né computer, ma solo i loro cellulari e per questo motivo le lezioni consistono in videochiamate su Whatsapp. (…) In un momento in cui le disuguaglianze sono sempre maggiori, dove la scuola è messa in secondo piano, noi vogliamo diventare per loro non solo maestre da cui imparare, ma sorelle con cui confidarsi e amiche a cui potranno sorreggersi. La nostra lingua è per loro lo strumento con cui riusciranno a creare delle relazioni, trovare un lavoro, vivere la loro vita qui e fra noi.

Questo è il tempo del distanziamento sociale, ma non per questo non possiamo avvicinarci, provando a ridurre il divario che da sempre divide chi può e chi non può, chi ha più diritti di altri, chi ha sempre conosciuto solo la crisi e mai l’opportunità che ne deriva. Con questo progetto speriamo che non ci sarà più un noi e un loro, ma resterà un’esperienza vissuta insieme, un racconto comune; sarà la nostra scelta, quella che ci ricorderemo nel tempo del dopo il Covid-19”.

InVolontario è stato concepito dai giovani come luogo di partecipazione e aggregazione virtuale per mettere in rete “volontarie e volontari passati, presenti e futuri” che, oltre ai racconti di esperienze e percorsi, possono trovare sulle pagine del Blog consigli su film, libri, musica e approfondimenti di tematiche del mondo giovanile.

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