Roma (Italia). Il 14 giugno 2022 la prestigiosa Sala della Protomoteca del Campidoglio, a Roma, è stata sede della tavola rotonda Facoltà Auxilium: prospettive al femminile per Roma Città Educante organizzata, per celebrare il 150° anniversario di Fondazione dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (1872-2022), dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium», in collaborazione con i Municipi XIII e XIV del Comune di Roma.

Porsi in ascolto delle istituzioni del territorio per confrontarsi con le “domande” educative di oggi e individuare prospettive di risposta è il principale obiettivo che ha animato l’evento, a cui erano presenti la Superiora Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e Gran Cancelliere della Facoltà, Madre Chiara Cazzuola, con le Consigliere generali, la Superiora della Visitatoria Maria Madre della Chiesa (RMC), suor Maria del Carmen Canales, la Preside della Facoltà «Auxilium», suor Piera Silvia Ruffinatto e le Docenti, i Presidenti dei Municipi XIII e XIV, la Dott.ssa Sabrina Giuseppetti e il Dott. Marco Della Porta, diversi Assessori, personalità del mondo accademico e rappresentanti di Istituzioni sociali, politiche, culturali ed ecclesiali, FMA, allievi/e ed Exallievi/e della Facoltà Auxilium.

I lavori si sono aperti con il saluto dell’Assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro di Roma Capitale, la Dott.ssa Claudia Pratelli, che ha salutato l’assemblea a nome del Sindaco, Dott. Roberto Gualtieri, e delle Istituzioni di Roma Capitale, e ringraziato le FMA per il contributo allo sviluppo sociale dell’urbe, soprattutto per la loro opera nelle aree marginali e periferiche della città: “La missione educativa delle FMA è molta preziosa per la nostra città: l’educazione, infatti, è il principale strumento per promuovere una città più giusta”.

Madre Chiara Cazzuola, nel suo saluto, ha sottolineato il valore dell’educazione come fattore di trasformazione – “perché educare è sempre un atto di speranza, di fiducia nel futuro, che aiuta le persone a passare dall’arida logica dell’indifferenza alla capacità di accogliere la nostra comune appartenenza a Dio e all’umanità per portarvi un contributo nuovo” – e l’importanza di pensare e operare in rete tra le Istituzioni a favore dell’educazione, “via efficace per umanizzare il mondo e la storia, questione di amore e di corresponsabilità che si propone come antidoto all’individualismo, allo scarto, al sentirsi senza appartenenze”.

Madre Chiara ha terminato augurando alla Facoltà di continuare ad essere “un valido ‘laboratorio culturale’ e interculturale, un cantiere aperto e dinamico, in dialogo con le sfide socio-culturali sempre dense di domande di senso e di futuro, per formare professioniste e professionisti nel campo dell’educazione integrale al passo con i tempi” e alle Comunità Educanti, di essere generatrici di vita e di speranza “in un tempo di precarietà, di incertezza e di nuove opportunità, fortemente segnato dal bisogno di relazioni autentiche, di pace e di giustizia, di responsabilità sociale”, facendo tesoro della ricca esperienza di questi 150 anni di storia.

La presentazione storica di suor Grazia Loparco, FMA, Docente di Storia della Chiesa presso la Facoltà, con i dati che documentano la presenza delle FMA fin dal 1891 nella Capitale, ha fatto da cornice alla tavola rotonda, moderata da Andrea Zapparoli, Salesiano Cooperatore esperto in disagio giovanile e dipendenze.

“Come don Bosco a Torino, nella città le FMA hanno preferito le periferie urbane e le periferie umane, in cui si è portato il rispetto per ogni persona, il senso del dovere e del bene comune, i valori cristiani da promuovere in famiglia, negli ambienti di lavoro e di svago. Molte di quelle case ora sono parte integrante della città, alle prese con nuove forme di povertà e sfide educative”, ha spiegato suor Grazia. A Roma, oggi, le comunità delle FMA sono 16, oltre a quelle dei Salesiani di Don Bosco.

Il Dott. Marco Della PortaPresidente del Municipio XIV, ha parlato della presenza dell’Auxilium sul territorio come risorsa per una rete urbana policentrica: “Proprio nella storia delle comunità salesiane, rintracciamo la propensione a creare scuole in zone ai margini o a vocazione popolare, che poi pian piano diventano centri propulsivi anche dal punto di vista socio-culturale. (…) L’Auxilium non costituisce solo un presidio culturale, ma anche valoriale e di genere, ospitando una comunità nella comunità (…) che da sempre avuto una vocazione internazionale”.

Educare alle prospettive al femminile è uno degli aspetti affrontati anche da Sabrina GiuseppettiPresidente del Municipio XIII, con il significato di “educare ad una società equa ed equilibrata, rispettosa e promotrice di bagagli valoriali che diano spessore al tessuto relazionale” a cui a Roma Città Educante deve guardare, per costruire relazioni che diventino “sistema” di relazioni, contribuendo a migliorare il sistema di appartenenza.

La Preside dell’«Auxilium», suor Piera Ruffinatto, ha messo in evidenza le dimensioni proprie della Facoltà – pontificia, internazionale, salesiana, femminile, – attenta alla crescita integrale della persona e laboratorio di talenti per l’educazione. Suor Piera ha parlato della necessità di stringere un’alleanza educativa per la Città educante. “Credere nell’educazione, ribadirne la forza trasformativa in ottica di umanizzazione della società, mettere a disposizione le nostre migliori energie e collaborazioni, è quanto di più importante si possa fare”.

I talenti acquisiti da chi ha frequentato la Facoltà, sono stati i temi centrali delle testimonianze di tre Ex-allieve dell’Auxilium che investono le competenze e la professionalità nei vari settori socio-educativi della Capitale e dei Municipi.

Maria Grazia Vergari, psicologa e Docente alla Facoltà, ha evidenziato “l’attenzione alla persona nella sua interezza, ai contesti di vita e di crescita, l’importanza di prevenire e l’arte di sostenere genitori, insegnanti, ragazzi”. Elisabetta Marini, Insegnante di religione nella Diocesi di Porto-Santa Rufina, ha riconosciuto nello “stile relazionale improntato alla familiarità e alla cordialità tipiche dell’ambiente educativo salesiano al femminile” e nella “particolare cura nell’accompagnamento di futuri professionisti dell’educazione, che a loro volta diventeranno esperti di accompagnamento delle future generazioni”, elementi preziosi per la sua professione attuale. Infine, Elisabetta Empler, Educatore professionale, ha raccontato come lo studio in un ambiente interculturale e la valorizzazione della persona umana in ogni sua dimensione le abbiano permesso di spendere la sua professionalità interfacciandosi con diverse realtà educative del territorio di Roma e di mettere in campo le proprie competenze pedagogiche adattandosi al contesto di riferimento e proponendo strategie migliorative.

La tavola rotonda si è conclusa lasciando aperti alcuni interrogativi, proposte di azioni educative e progetti che la Facoltà «Auxilium» potrebbe mettere in campo per favorire l’implementazione della rete con il territorio, in sinergia con le politiche educative, sociali, culturali.

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