Roma (Italia). Il 13 marzo 2021 ricorre l’8° anniversario dell’elezione del Cardinale Jorge Mario Bergoglio, gesuita di nazionalità argentina, come 265° Successore di Pietro.

Era il 13 marzo 2013 quando, affacciandosi alla Loggia centrale della Basilica Vaticana, rivolgeva il primo saluto alla gente presente in Piazza San Pietro e in collegamento da tutto il mondo: “E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. (…) Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza”.

Le prime parole del suo Pontificato – “cammino”, “fratellanza”, “preghiera” – rivelano fin da subito uno stile sinodale fatto di incontri, espressioni e gesti di vicinanza, con cui Papa Francesco condivide il cammino del popolo e promuove la fratellanza umana.

“Pregate per me”: così Papa Francesco ama spesso concludere i suoi discorsi, parole che rivelano un bisogno concreto del Pontefice di sentire il sostegno del suo popolo per la grazia del suo ministero.

L’impegno a pregare per il Papa è vivo nella tradizione della Famiglia Salesiana. Don Bosco, infatti, ha sempre manifestato un amore filiale al Santo Padre e, in una lettera a Papa Pio IX, scrisse: “Io, i miei ragazzi, i miei chierici e sacerdoti preghiamo ogni giorno Iddio perché doni a Vostra Santità salute e grazia e la conservi lungo tempo per il bene della Chiesa”. (febbraio 1859)

L’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, riconoscente per il dono della vita e del ministero di Papa Francesco alla Chiesa e al mondo intero, gli assicura una preghiera perenne, perché continui ad essere promotore instancabile dell’unità della Chiesa e dei popoli, nella verità e nell’amore.

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