Roma (Italia) L’8 settembre si celebra la Giornata internazionale dell’alfabetizzazione (ILD), istituita nel 1966 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) che ricorda alla Comunità internazionale l’importanza dell’alfabetizzazione per ogni persona e per le comunità e la necessità di intensificare gli sforzi verso una società più alfabetizzata.

Dai dati dell’UNESCO, con 773 milioni di adulti e giovani privi di competenze di base in materia di alfabetizzazione e 617 milioni di bambini e adolescenti che non raggiungono i livelli minimi di competenza in lettura e matematica, l’alfabetizzazione emerge come una sfida aperta.

L’ Obiettivo 4 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile richiede di fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti.

Papa Francesco, nel Discorso ai partecipanti all’Assemblea Plenaria della Congregazione per l’Educazione Cattolica del 20 febbraio 2020, ha messo in luce che “l’educazione è un movimento inclusivo. Un’inclusione che va verso tutti: quelli per la povertà, per la vulnerabilità a causa di guerre, carestie e catastrofi naturali, per la selettività sociale, per le difficoltà familiari ed esistenziali. […] Oggi è necessario accelerare questo movimento inclusivo dell’educazione per arginare la cultura dello scarto, originata dal rifiuto della fraternità come elemento costitutivo dell’umanità”.

Il tema per la Giornata internazionale dell’alfabetizzazione 2020 – “L’insegnamento e l’apprendimento dell’alfabetizzazione nella crisi Covid-19 e oltre” – pone una particolare attenzione al ruolo degli educatori e al cambiamento delle pedagogie. Durante la fase iniziale della pandemia, la chiusura delle scuole ha comportato, infatti, l’interruzione dell’istruzione per il 62,3% della popolazione studentesca mondiale, che conta 1,2 miliardi di studenti. Il tema pone, inoltre, in evidenza l’apprendimento in prospettiva permanente, pertanto ci si concentra principalmente su giovani e adulti.

La Giornata offre l’opportunità di riflettere e di discutere su come utilizzare pedagogie e metodologie di insegnamento innovativi ed efficaci nei programmi di alfabetizzazione per giovani e adulti, al fine di affrontare la pandemia e non solo. Presenta il tema del ruolo degli educatori, e delle misure efficaci che possono supportare gli educatori e l’apprendimento.

Si tratta di sfide educative e sociali: “dare la priorità alla formazione delle educatrici e degli educatori”, per condurre bambini, adolescenti e giovani a diventare protagonisti del proprio futuro. “Ci proponiamo di creare un ambiente di ricerca seria, di comunicazione d’intenti e di passione educativa. Crediamo, infatti, che formarsi insieme, condividere la fede e la missione all’interno della comunità educante, in rete con altri membri della Famiglia salesiana, aiuta le persone in crescita a divenire protagoniste della propria storia e della ricerca del bene comune” (cfr. Linee orientative della missione educativa delle Figlie di Maria Ausiliatrice).

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