Roma (Italia). Il 20 febbraio 2024 si celebra la Giornata Mondiale della Giustizia Sociale, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e celebrata per la prima volta nel 2009, per sostenere l’impegno della comunità internazionale e sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica verso le situazioni di ingiustizia sociale – soprattutto verso le categorie più svantaggiate – per cercare strategie per porvi rimedio e per sostenere la necessità di costruire società più giuste ed eque. La giustizia sociale presuppone infatti equità verso tutti e verso tutto.

Nel libro del profeta Isaia, Dio chiama il suo popolo alla responsabilità, più che ai riti religiosi: “Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo?” (Is 58,6). Papa Francesco, parlando di giustizia sociale, richiama il concetto di solidarietà, con l’impegno a “includere, integrare e sollevare chi è caduto”. E specifica che giusti sono “quanti rendono giustizia. Giusti, sapendo che, quando, risolvendo nel diritto, diamo ai poveri le cose indispensabili, non diamo loro le nostre cose, né quelle di terzi, bensì restituiamo loro ciò che è loro. Abbiamo perso tante volte questa idea di restituire ciò che appartiene loro”.

Nelle Costituzioni dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice si esortano le Comunità FMA “all’apertura ai bisogni della Chiesa e all’attenzione alle speranze e alle attese dei poveri” sentendo, nell’azione apostolica, “la responsabilità di coltivare il senso della solidarietà e della giustizia sociale secondo l’insegnamento della Chiesa” (Cost. 26).

La celebrazione della Giornata mondiale della giustizia sociale è un’occasione per far conoscere a tutte le persone le questioni di interesse sociale. Diventa anche uno strumento di advocacy per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tante questioni sociali nel mondo che non ricevono la giusta attenzione. Nonostante i progressi compiuti, esistono infatti ancora diverse  forme di ingiustizia che impediscono a milioni di persone di avvalersi dei loro giusti diritti per vivere una vita umana dignitosa. Tra i problemi sociali più urgenti sono la povertà, la discriminazione, la guerra, la migrazione forzata dovuta ai cambiamenti climatici, la disuguaglianza di genere, la disoccupazione, la mancanza di accesso a un buon sistema sanitario, a una casa, a un’istruzione di qualità, ecc.

Come afferma l’attivista statunitense Marian Wright Edelman, “La sfida della giustizia sociale è quella di evocare un senso di comunità di cui abbiamo bisogno per rendere la nostra nazione un posto migliore, così come la rendiamo un posto più sicuro”.

Essendo i più poveri, specialmente i giovani, e le categorie meno fortunate della società l’opzione preferenziale per le Figlie di Maria Ausiliatrice, tutti i gli ambienti educativi e le Comunità cercano di fare del proprio meglio per promuovere la giustizia sociale per tutti.

Le FMA dell’Ispettoria coreana Stella Matutina (KOR) condividono la loro esperienza a favore della giustizia sociale e della promozione della dignità umana per i gruppi meno privilegiati della società.

Ogni primo e terzo venerdì del mese, le FMA, insieme a collaboratori laici, incontrano i poveri per strada, condividendo con loro la buona notizia del Vangelo, distribuendo loro cibo e altri beni di prima necessità.

Ogni secondo venerdì del mese, insieme alle religiose dell’Associazione delle Superiore Maggiori della Corea e ai collaboratori laici del Gruppo di Azione Cattolica Coreana per il Clima (Movimento Laudato Si’), puliscono la piazza Gwanghwamun, una strada storica e culturale di Seoul. Il loro impegno mantenere e rendere il luogo accogliente per le persone è un vero servizio alla popolazione e alla Nazione.

Le FMA partecipano inoltre attivamente all’organizzazione di diversi eventi per portare a conoscenza le varie forme di ingiustizia sociale. Due volte all’anno il gruppo di religiose dell’Associazione delle Superiore Maggiori della Corea organizza un “Pellegrinaggio per la vita e la pace” per opporsi alla produzione di energia elettrica dal carbone e sostenere le leggi per porre fine all’energia nucleare e all’uso di fonti fossili. Continuano anche a promuovere salari equi e diritti umani per i lavoratori irregolari. Cercano di vivere con fedeltà la loro identità di donne consacrate per promuovere la pace, la giustizia ecologica e sociale, rafforzando così la spiritualità ecologica integrale.

Attraverso varie attività di raccolta fondi, l’Ispettoria KOR si impegna anche nella solidarietà verso alcune zone di guerra. Ogni primo lunedì del mese, i membri del gruppo Giustizia, Pace e Integrità del Creato (GPIC) organizzano momenti di preghiera per la pace nel mondo, perché cessino i maggiori conflitti. Lo fanno attraverso una preghiera online con il gruppo religioso femminile dell’Associazione delle Superiore Maggiori della Corea, a cui si uniscono molte Comunità FMA e gruppi civili.

L’attenzione alla giustizia sociale richiede di difendere la dignità delle persone e di impegnarsi per sradicare le cause dell’ingiustizia in tutte le sue forme, prima di tutto facendo il bene, come esorta la Sacra Scrittura: “Imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova” (Isaia 1,17).

1 COMMENTO

  1. Beate voi che camminate lungo sentieri di pace. Beati voi giovani e adulti che vi unite nella costruzione di pace e giustizia. Il Signore della Pace sia con voi.

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