Roma (Italia). Il 12 aprile 2024 si celebra la Giornata Internazionale dei Bambini di strada, proposta nel 2011 dal Consorzio per i bambini di strada (CSC), una rete globale che riunisce diverse ONG in tutto il mondo per offrire un futuro ai bambini di strada e far sentire la loro voce.

È una ricorrenza opportuna per portare alla luce e dare attenzione a tanti bambini e bambine che non godono dei loro diritti essenziali: diritto di essere nutriti; diritto alla salute e al benessere psicofisico; diritto di avere una casa; diritto all’educazione; diritto alla vita e a crescere in una famiglia; diritto di avere una nazionalità; diritto di giocare.

Papa Francesco, rivolgendosi alle bambine e ai bambini nel Messaggio per la I Giornata Mondiale dei Bambini, che si terrà il 25-26 maggio 2024 a Roma, ne sottolinea la preziosità e l’unicità:

“Lo rivolgo prima di tutto a ciascuno personalmente, a te, cara bambina, a te, caro bambino, perché «sei prezioso» agli occhi di Dio (Is 43,4), come ci insegna la Bibbia e come Gesù tante volte ha dimostrato. Allo stesso tempo questo messaggio lo invio a tutti, perché tutti siete importanti, e perché insieme, vicini e lontani, manifestate il desiderio di ognuno di noi di crescere e rinnovarsi. Ci ricordate che siamo tutti figli e fratelli, e che nessuno può esistere senza qualcuno che lo metta al mondo, né crescere senza avere altri a cui donare amore e da cui ricevere amore (cfr. Fratelli tutti, 95)”.

Il numero di bambini che vivono o trascorrono quasi tutta la giornata in strada, come anche delle famiglie, è purtroppo in aumento per vari motivi: guerra e conflitti, cambiamenti climatici, povertà, sfruttamento, malattie mentali, separazione famigliare e altri.

Nell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, sono presenti diversi tipi di opere a favore di bambini/e, adolescenti e giovani in situazione di precarietà. In questi ultimi anni sono in crescita i centri di accoglienza, le case famiglia, i centri di formazione professionale che assicurano una possibilità di inserimento lavorativo, i centri di consulenza, ecc.

Vari sono i servizi offerti in queste opere, tutte accomunate dall’impegno ad offrire loro un’educazione integrale basandosi su questi elementi: la centralità della persona; il rapporto con la famiglia; la comunità educante; il lavoro in rete.

Nelle Filippine, l’intuizione avuta quasi quarant’anni fa di rispondere al crescente numero di bambini di strada ora si è estende a parecchi centri, sia nelle città che nei villaggi agricoli. Un aspetto che si sta portando avanti è quello di dare alle giovani e alle ragazze l’opportunità di essere protagonisti di cambiamenti, facendosi portavoce dei diritti dell’infanzia e animando incontri di formazione per comunità locali, in vista di una maggiore attenzione alla tutela dei diritti dei bambini. Alcuni di coloro che facevano parte di queste opere come destinatari, ora lavorano come operatori sociali, insegnanti ed educatori. Qualcuno ha anche avuto la possibilità di parlare di questa situazione a livelli nazionali e internazionali.

L’attenzione a bambini/e e a giovani in situazione di disagio ha tante risonanze in due cammini ispirati da Papa Francesco e che l’Istituto FMA, nel Capitolo Generale XXIV, ha assunto: la conversione all’ecologia integrale e il Patto Educativo Globale.

Il cammino di conversione all’ecologia integrale  si concretizza attraverso l’adesione alla Piattaforma d’Azione Laudato Si’ che promuove 7 Obiettivi, tra i quali quello di “rispondere al grido dei poveri” (2° obiettivo). I bambini di strada sono tra i più poveri per la mancanza dei diritti fondamentali e di opportunità. Gli altri Obiettivi Laudato Si’ – risposta al grido della terra, economia ecologica, adozione di stili di vita sostenibile, educazione ecologica, resilienza e valorizzazione della comunità – sono ben integrati nella formazione integrale offerta in tutti i centri.

Per quanto riguarda il Patto Educativo Globale, nei Centri coordinati dall’Istituto FMA si crede nell’importanza del lavoro in rete, sia all’interno dell’Istituto che con altre istituzioni, persone e gruppi locali, nazionali e internazionali. Con il Patto Educativo Globale, Papa Francesco vuole promuovere un rinnovato impegno per l’educazione dei bambini e dei giovani, non solo nelle istituzioni scolastiche formali, ma anche negli ambienti educativi non formali, come le opere dedicate ai bambini, adolescenti e giovani in situazione di disagio.

“Il Patto Educativo Globale è un invito a intraprendere un percorso di cambiamento, ispirato alla cultura della cura, all’ecologia integrale e alla costruzione della fraternità e della pace” (Zani V., Vademecum del Patto Educativo Globale, 2020, p 7). I sette Impegni del Patto Educativo Globale – mettere al centro la persona, ascoltare le giovani generazioni, promuovere la donna, responsabilizzare la famiglia, aprire all’accoglienza, rinnovare l’economia e la politica, custodire la casa comune –  sono in grande sintonia con il Sistema educativo salesiano. È il modo per esprimere il Carisma educativo con un linguaggio comprensibile al mondo di oggi.

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