Roma (Italia). Il 27 dicembre 2023, a Roma, nella Casa Generalizia dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, il Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, Cardinale Ángel Fernández Artime, ha presentato la Strenna 2024 – «Il sogno che fa sognare». Un cuore che trasforma i “lupi” in “agnelli” – alle Figlie di Maria Ausiliatrice e a tutta la Famiglia Salesiana.

L’evento, trasmesso in diretta streaming mondiale da IME Comunicazione, si è svolto in un sentito clima di famiglia, in cui i numerosi partecipanti presenti e quanti erano collegati online, si sono stretti intorno a Don Ángel, alla sua ultima presentazione della Strenna come Rettor Maggiore.

Oltre alla Madre Generale dell’Istituto FMA, Suor Chiara Cazzuola, e al suo Consiglio, erano presenti l’Ispettrice dell’Ispettoria San Giovanni Bosco (IRO), la Superiora della Visitatoria Maria Madre della Chiesa (RMC), le Novizie dei Noviziati Internazionali Maria Ausiliatrice di Castel Gandolfo (Roma) e Suor Teresa Valsè Pantellini di Roma – Via Appia, numerose FMA e  diversi Salesiani di Don Bosco – tra cui don Gildasio Mendes, Consigliere generale per la Comunicazione, il Superiore della Visitatoria “Maria Sede della Sapienza” dell’Università Pontificia Salesiana (UPS), don Josè Anibal Milhais Mendonça Pinto – Salesiani Cooperatori, Madre Graziella Maria Benghini, Madre generale delle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore di Gesù, Exallieve delle FMA, Volontarie di Don Bosco, Testimoni del Risorto, rappresentati di ADMA e altri.

Ha aperto la serata suor Leslie Sándigo, Consigliera Generale per la Famiglia Salesiana, proponendo una video-preghiera con il canto inedito “Io ti darò una maestra”, composto da Maria Dina Bertotti per l’animazione mariana dell’Istituto FMA.

Suor Maria Ausilia De Siena, Consigliera Generale per la Comunicazione, ha poi introdotto il video della Strenna 2024 ideato da don Pierluigi La Notte e realizzato con arte da IME Comunicazione. “Nel sogno ci siamo tutti noi, il sogno continua ancora attraverso di noi”, ha commentato suor Ausilia. Attraverso una narrazione coinvolgente, il video mette in luce diverse situazioni in cui i giovani sono prigionieri di illusioni e suggerisce le possibilità educative per renderli liberi di realizzare il sogno di Dio su ciascuno/a.

Dopo la proiezione del video, la prima a livello mondiale, il Rettor Maggiore è salito sul palco per rispondere alle domande di Marta Rossi, Salesiana Cooperatrice, e Roberta Silvestri, insegnante della Scuola delle FMA del Sacro Cuore di Roma.

Invitando caldamente a leggere la Strenna, ha spiegato la scelta di ripercorrere quanto hanno scritto i Rettor Maggiori precedenti in riferimento al Sogno dei 9 anni di Don Bosco, riscoprendone la ricchezza di riflessioni. “Al centro del sogno ci sono i ragazzi, c’è una Maestra, Maria. Il sogno è un capolavoro di proposta vocazionale”, ha aggiunto. Ormai al termine del suo servizio, ha espresso l’intento che lo ha guidato: “Oggi, dopo dieci anni, finisco la Strenna con 12 punti molto concreti, con delle proposte pastorali ed educative”.

Si è aperto poi un piacevole dialogo a partire dalle domande che riprendevano alcuni passaggi del Sogno:

Vidi una moltitudine di ragazzi che bestemmiavano… Come tenere accesi i sogni? È la prima domanda proposta da Roberta in riferimento al difficile contesto odierno. Don Ángel ha innanzitutto incoraggiato a trovare i giovani là dove si trovano e “vivere veramente il sacramento salesiano della presenza”, camminando con i giovani secondo la propria vocazione – di religioso/a, di professionista, ecc. – e amando quello che amano i giovani, con l’ascolto, il rapporto personale e la presenza nel mondo digitale.

A suo tempo tutto comprenderai. Come affrontare questa sfida educativa di fronte a un effimero che attrae i giovani? “Sono convinto che una dose più grande di entusiasmo può produrre veri miracoli nell’educazione… In questa cultura dell’effimero, la vita si gioca nel profondo. È qui che abbiamo ancora qualcosa da dire, non come maestri, ma facendo cammino con gli altri”. Ha risposto, suggerendo anche il Sistema Preventivo come strumento prezioso, per assicurare ai giovani uno spazio essenziale di vita, nella libertà.

Non con le percosse… In un mondo in cui l’aggressività, la violenza sembrano essere vincenti, come proporre la mansuetudine, la non violenza, la mitezza come valori e stili di vita che rendono più umane le persone? Constatando la difficoltà di contrastare alcuni messaggi molto forti che raggiungono i giovani attraverso il cellulare, il Rettor Maggiore ha proposto di coinvolgerli nel fare qualcosa di concreto per gli altri e di aiutare a creare uno spazio di pace nella realtà in cui ci si trova, bandendo la violenza. “Noi non possiamo educare senza uno spirito critico. Il grande valore assoluto è la pace, perché è in gioco la vita umana”.

Io ti darò la maestra. Ciascuno nel suo cammino ha bisogno di persone che si occupino e si preoccupino di lui/lei. Un suggerimento per chi è impegnato/a nella missione educativa. “Nella nostra Famiglia Salesiana, se uno/a non ha la Madonna presente nella sua vita come quel sostegno che accompagna, non è Salesiano/a”, ha dichiarato il Card. Fernández Artime. “Se manca la Madonna nel capire la vita, la pedagogia salesiana, il sistema preventivo, l’accompagnamento, non si è del movimento di Don Bosco. La Madonna non è opzionale, per Don Bosco è stata la guida”. E ha espresso un’altra convinzione: “I ragazzi in questa cultura digitale, credono poco nelle parole, però credono tanto nei testimoni e nelle testimonianze vere”.

Ecco il tuo campo… Qual è un “campo” che le è rimasto nel cuore dopo i tanti viaggi e le Comunità che ha conosciuto? “Il campo in cui mi sono sentito felice è quando arrivando a una Casa Salesiana ho sentito di essere in mezzo ai più bisognosi. Questo è il nostro posto. Questo campo ha tanti volti, tanti continenti, tante lingue, tanti colori di pelle”, ha risposto, raccontando alcune esperienze significative. “Lì dove stanno gli ultimi, quelli che non hanno parola e nessuno ascolta, questa è la presenza più bella che abbiamo”.

Il Rettor Maggiore ha risposto volentieri e con passione ad altre domande. In seguito Madre Chiara Cazzuola lo ha ringraziato per la sua presenza, per il dialogo fruttuoso e soprattutto per la Strenna che “ci riporta al cuore della missione salesiana, ma anche della nostra vocazione. Credo che ciascuno di noi, quando rilegge il sogno dei 9 anni si commuova, perché davvero è riprendere in mano la strada della nostra scelta vocazionale, cominciata da questo affascinante incontro con Don Bosco”.

L’evento si è concluso con l’ascolto di un nuovo inno sul tema del sogno, composto da don Maurizio Palazzo, SDB, e con un momento di convivialità fraterna.

Video della Diretta

Foto: Flickr FMA

Testo Strenna 2024

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