Roma (Italia). Dal 18 al 24 maggio 2024, presso la Fraterna Domus di Sacrofano, Roma, si è svolta la 2a Assemblea generale della Rete mondiale anti-tratta Talitha Kum, con oltre 150 partecipanti da 71 Paesi, rappresentanti le 60 reti di Talitha Kum, delegate religiose e laiche, esperti, sostenitori, membri di reti di partenariato, giovani e religiosi. Tra di essi, erano presenti due Figlie di Maria Ausiliatrice, suor Elena Rastello, del Coordinamento mondiale, e suor Ayumi Clara Nagase, del coordinamento del Giappone.
“In cammino insieme per porre fine alla tratta di esseri umani: compassione in azione per la trasformazione” è il tema su cui l’Assemblea si è focalizzata, fin dalla preparazione.
Gli obiettivi delle giornate, erano:
- ascoltare e condividere le esperienze delle varie reti e dei cammini continentali e regionali. A questo proposito, è stato possibile visitare nelle mostre dei diversi continenti la ricchezza e la varietà del percorso storico e geografico compiuto negli ultimi 15 anni;
- approfondire l’identità e la bellezza della diversità di questa rete internazionale, come progetto pastorale dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali (UISG) da oltre 25 anni. Suor Paticia Murray, segretaria esecutiva UISG, ha espresso gratitudine e stupore per il cammino compiuto: “Siamo molto orgogliose del lavoro svolto, ma sappiamo che occorre fare molto di più per combattere davvero questo flagello sul corpo dell’umanità”;
- rafforzare il lavoro in rete e la collaborazione con movimenti della società civile e persone – leader religiosi, governanti e politici – impegnati in quest’opera a livello globale e locale, senza distinzione di fede, politica o cultura;
- verificare e aggiornare le priorità d’azione della rete alla luce delle realtà emergenti;
- celebrare i 15 anni di Talitha Kum che, come ha affermato suor Abby Avelino, coordinatrice internazionale di Talitha Kum, “sembra vivere nei suoi membri il potere trasformativo della speranza, della compassione e della misericordia, che definisce la missione della nostra rete globale”.
La forza della Pentecoste ha riempito l’Assemblea di speranza per trovare il coraggio di perseverare nell’impegno e nella lotta per porre fine alla tratta di persone, per costruire un futuro in cui “tutti possano avere la vita e averla in abbondanza” (Gv 10, 10). Lo stesso Spirito ha aperto i cuori all’ascolto di toccanti storie narrate dalle persone ferite, storie in cui la chiamata di Gesù è stata davvero generativa di vita: “Talità kum, alzati!” (Mc 5, 41).
Attraverso la liturgia curata e partecipata si è pregato intensamente per avere occhi che scoprano la realtà della tratta, mani tese verso coloro che ne portano le ferite, cuore compassionevole e piedi per camminare su strade nuove di promozione di processi trasformativi.
Stimolate dalla metodologia sinodale del discernimento tramite la “conversazione nello Spirito”, si è giunte a una progettazione strategica, a decisioni puntuali e concrete e all’elaborazione di una Dichiarazione finale che delinea le priorità d’azione della Rete Talitha Kum per il quinquennio 2025-2030.
Durante le assemblee e i gruppi di lavoro, sono stati riconosciuti i cambiamenti radicali del negli ultimi 5 anni – dall’Assemblea Generale del 2019 – con le relative conseguenze nell’esistenza delle persone ‘trafficate’. I diversi contesti culturali sono infatti segnati da cambiamenti rapidi, effetti della globalizzazione, forte crescita dei movimenti migratori, impatto dell’emergenza climatica e della crisi ecologica, crescita esponenziale dell’uso delle tecnologie, conflitti armati, che hanno fatto seguito alla crisi esacerbata dalla pandemia del COVID-19.
Questo nuovo contesto esige da Talitha Kum un impegno più forte e coraggioso di cambiamento sistemico di fronte alle nuove vulnerabilità; un approccio integrale ed anche preventivo alla piaga della tratta, mettendo al centro le persone sopravvissute e quelle a rischio; l’ampliamento di collaborazioni e partenariato, poiché solo insieme le numerose azioni avranno il potere di trasformare la vita di coloro che sono colpiti/e dalla tratta.
Papa Francesco si è reso vicino all’Assemblea inviando un discorso. Ringraziando per quanto fatto per “sconfiggere la tratta di persone, una delle piaghe più terribili del nostro tempo”, ha invitato a proseguire “sulla scia di come avete sempre fatto voi di Talitha Kum: metterci a fianco delle vittime, ascoltarle, aiutarle a rialzarsi e, insieme, agire contro la tratta. Per essere davvero efficaci contro questo fenomeno criminale tanto odioso è necessario essere una comunità. […]
Non è semplice, ma in questi quindici anni ci avete mostrato, ad ogni latitudine, che è possibile farlo. Talitha Kum è diventata una rete capillare e globale e, nel medesimo tempo, anche ben radicata nelle Chiese locali. Essa è diventata un punto di riferimento per le vittime, per le loro famiglie, per le persone a rischio e per le comunità più vulnerabili. Inoltre, i vostri appelli costituiscono un forte richiamo alla responsabilità per Governi e istituzioni nazionali e locali. Vi incoraggio a proseguire su questa strada, portando avanti le azioni di prevenzione e cura e intessendo tante preziose relazioni, indispensabili per contrastare e sconfiggere la tratta”.
Nel lungo cammino di costituzione della rete Talitha Kum dalla fine degli anni Novanta, l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice è sempre stato presente, soprattutto con l’impegno di prevenzione a vari livelli e il lavoro in rete, per affrontare la situazione delle donne e dei bambini che subiscono abusi e sfruttamento.
Attualmente alcune FMA in più di dieci Paesi fanno parte dei coordinamenti nazionali Talitha Kum, tenendo seminari e sensibilizzando Comunità Educanti e giovani sulla sfida della tratta nel proprio Paese e nel mondo. In previsione ci sono incontri online con altri Istituti religiosi e Ong, con l’intento di aiutare a prendere coscienza con competenza riguardo a questo problema globale e di formare giovani pronti a diventare ‘ambasciatori e ambasciatrici di liberazione’ per i loro coetanei, portatori di compassione, capaci di dire con gesti e azioni di vita quelle due piccole parole evangeliche – Talitha Kum – che possono ancora oggi compiere il miracolo di rimettere in piedi.