San Gabriel da Cachoeira (Brasile). Il 19 febbraio 2023, nella palestra della scuola São Gabriel a San Gabriel da Cachoeira, nello Stato di Amazonas, le Figlie di Maria Ausiliatrice con le Comunità Educanti dell’Ispettoria Nostra Signora dell’Amazzonia (BRM), hanno celebrato, con gioia e riconoscenza, il 100° anniversario di presenza delle FMA in Amazzonia.

Così viene narrato l’arrivo delle prime quattro missionarie, il 16 febbraio 1923, a São Gabriel da Cachoeira, dopo più di un mese di viaggio:

“Ebbero il coraggio di partire e, mosse dall’ardore missionario di chi segue Gesù, il grande missionario del Padre, arrivarono in Amazzonia le prime Suore Salesiane, provenienti dall’Ispettoria di Santa Catarina da Siena, San Paolo, su richiesta di Mons. Pedro Massa, Vescovo salesiano e allora Prefetto Apostolico del Rio Negro. L’Ispettrice, Madre Anna Covi, scelse le suore ‘con cura’ e organizzò il primo gruppo di missionarie che, partendo da Rio de Janeiro il 10 gennaio 1923, arrivò a Manaus il 29 e a São Gabriel da Cachoeira il 16 febbraio. Fu un viaggio in barca di 37 giorni. Vennero per aiutare i Salesiani già presenti, con il compito specifico di assistere le donne indigene e di occuparsi della salute della gente. Erano: Madre Anna Masera, suor Antonia Beinotti, suor Caterina Oliveira e suor Elisa Ferreira, accompagnate da due giovani missionarie laiche, Amélia de Mello e Antônia Alves. Donne piene di entusiasmo, perché mosse dall’amore di Dio”.

Il viaggio non fu privo di disagi:  “Nonostante gli spaventi, le suore erano calme e coraggiose, serene e pronte a ogni sacrificio, superando la naturale avversione verso quella vegetazione, le acque scure e agitate, tipiche della natura misteriosa dell’Amazzonia”. Dopo giorni di sofferenza, ma piene di speranza e di emozioni e, soprattutto, di fiducia nel Signore che le aveva scelte per ‘gettare le reti in acque più profonde’, arrivarono alla missione – la ‘terra promessa’. L’accoglienza le sorprese. Furono accolte da una vera e propria fanfara, preparata dai fratelli salesiani che gioivano per l’arrivo delle loro suore” (cfr. “Avevano coraggio” p.52-53).

Nella Cronaca della casa, scritta da suor Elisa Ferreira si legge: “Finalmente arrivammo a San Gabriel. Ci recammo in parrocchia per il canto del “Te Deum”, la benedizione eucaristica e qualche saluto. Tutti volevano vedere le missionarie: uomini, donne, bambini.. Volevano vederci, toccarci, esaminarci dalla testa ai piedi. Tutti erano stupiti…”.

“Se oggi è ancora difficile fare questo viaggio attraverso il Rio Negro, immaginatevi a quei tempi”, ha commentato Mons. Edson Damian, Vescovo della Diocesi di São Gabriel da Cachoeira, che ha presieduto la Celebrazione Eucaristica, concelebrata da dodici sacerdoti, tra cui alcuni indigeni, Ex-allievi delle Suore Salesiane.

A questo momento solenne erano presenti suor Paola Battagliola, Consigliera Visitatrice dell’Istituto FMA, a nome della Madre Generale e del Consiglio, l’Ispettrice suor Carmelita Conceição, vicepresidente della Rete Ecclesiale Pan-Amazzonica (REPAM), numerose FMA e membri della Famiglia Salesiana.

All’inizio della Celebrazione, è stato rappresentato con creatività l’arrivo delle prime quattro sorelle, un momento significativo che ha suscitato la memoria grata, soprattutto in chi, con più anni di età, era studente ai tempi delle prime missionarie.

Nell’omelia, Mons. Damian ha messo in luce l’importanza della presenza della Famiglia Salesiana nel Rio Negro, fin dal 1915, con il ramo maschile, e dal 1923, con le suore, che in poco tempo si sono inserite nelle principali comunità indigene. Don Edson ha raccontato che al loro arrivo i capi indigeni si sono accorti che erano diversi dagli altri bianchi, giunti nella regione per scopi meno nobili: i Salesiani erano venuti per condividere la vita con loro e per trasmettere le loro conoscenze, il che li rese i benvenuti tra gli indigeni.

Mons. Damian ha ricordato che, in una Regione in cui fino al 1990 il Governo era assente, “chi si è occupato dell’educazione e della salute sono stati i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice”, contribuendo anche a formare i giovani indigeni nei collegi di Manaus a far prevalere il cattolicesimo nelle comunità indigene della Diocesi di São Gabriel da Cachoeira.

Ha inoltre sottolineato che la gran parte delle FMA che lavorano nell’Amazzonia brasiliana sono originarie della regione e ci sono molte suore indigene: “È una Congregazione che ha acquisito un volto amazzonico e sempre più indigeno” e, a nome della Diocesi, ha espresso la gratitudine per i 100 anni di lavoro eroico delle Suore Salesiane, chiedendo che “continuino a essere qui tra noi per molti, molti anni, perché continuano a fare un bene immenso, un’evangelizzazione attraverso l’educazione e la loro presenza nelle famiglie, nella comunità” (cfr. CNBB Regional Norte 1).

Oggi, 100 anni dopo, le 113 Figlie di Maria Ausiliatrice dell’Ispettoria Nostra Signora dell’Amazzonia, con il cuore pieno di gratitudine al Dio della vita per la passione missionaria delle prime sorelle e di molte altre che sono venute dopo di loro, e per l’eroicità delle missionarie ad gentes di oggi, continuano con le vocazioni autoctone questa bella “storia di salvezza”, testimoniando nel quotidiano la presenza del Signore risorto e camminando con i giovani sulla via della Santità.

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