Roma (Italia). Il 4 dicembre 2022 a Roma, Casa Madre Ersilia Canta, 19 Figlie di Maria Ausiliatrice Juniores e Neo perpetue della Visitatoria Maria Madre della Chiesa e una Junior della Comunità Maria Ausiliatrice di Casa Generalizia (RCG) hanno avuto un incontro formativo sul tema: “Prendersi cura dei #giovani”.

La relazione della mattinata è stata tenuta da Renato Cursi, Direttore Generale di “Salesiani per il Sociale APS”, organizzazione non profit voluta e guidata dai Salesiani di Don Bosco d’Italia a sostegno della dimensione pastorale del disagio e della povertà educativa. Dopo essersi soffermato sul concetto di “cura”, ha evidenziato il primo elemento propriamente salesiano nella cura dei giovani: la presenza. Molto attuali sono stati il riferimento al concetto di “cura” dagli Atti del Capitolo Generale XXIV e le considerazioni sulla cura e sull’empatia nella pastorale giovanile. La riflessione è poi continuata su un altro aspetto particolarmente rilevante alla luce delle sfide odierne: la cura dell’ambiente educativo.

Le giovani FMA, partendo dall’Esortazione Apostolica post sinodale Christus vivit, sono state invitate a riflettere sul fatto che il ‘prendersi cura’ nella prospettiva della Pastorale Giovanile implica l’empatia da parte dell’operatore/trice di pastorale chiamato/a ad entrare nella storia dei giovani non per commentarla, ma per farla propria.

È stato provocante anche l’invito del relatore a “lasciarsi curare dai giovani”: “Sono i giovani a curarci, ci salviamo prendendoci cura di loro”. Questo richiamo ha interpellato le partecipanti a un atteggiamento di umiltà collegato alla ‘docibilitas’, che le Juniores quest’anno si sono impegnate a vivere nel quotidiano.

Nel pomeriggio, la Superiora di Visitatoria RMC, suor María del Carmen Canales Calzadilla, ha affrontato il tema “Prendersi cura dei  #giovani” alla luce delle linee orientative della missione educativa dell’Istituto FMA (LOME). Richiamando Don Bosco – il quale sosteneva che se si desidera un lavoro educativo efficace è necessario metterci molta cura – ha invitato le giovani suore a scendere, dal proprio cuore, nel cuore dei giovani e a mettersi in ascolto, evitando due pericoli: l’omologazione e il controllo.

I lavori sono poi proseguiti con l’approfondimento delle parole chiave del Sistema Preventivo: con il metodo laboratoriale del “World Cafè”, i pilastri del SP, ragione, religione e amorevolezza, sono stati rivisitati nell’oggi. Questo ha aiutato a comprendere ancora di più il “prendersi cura” in chiave educativa.

Con il cuore colmo di gratitudine per l’accoglienza della Comunità Madre Ersilia Canta, per la fraternità condivisa, la riflessione e la condivisione con le sorelle, ciascuna è tornata nella propria realtà ricaricata, con il desiderio di concretizzare le convinzioni educative maturate nell’incontro.