Roma (Italia). Dal 25 al 27 aprile 2022, presso l’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma, si è svolto il Convegno internazionale di studio su “Don Alberto Maria De Agostini (1883-1960). L’uomo, la natura, l’arte, la scienza”, promosso dall’Istituto Storico Salesiano, dalla Congregazione dei Salesiani di Don Bosco e dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’UPS.

Con numerosi studiosi e studiose, vi ha partecipato anche un gruppo di Figlie di Maria Ausiliatrice, interessate al tema, ricordando che fin dal 1880 Madre Angela Vallese e le prime missionarie giunsero in Patagonia, terra dei sogni di don Bosco, tutt’oggi continuano ad amare quella terra che Darwin chiamava “terra maledetta”, ma per le educatrici salesiane è “terra benedetta”.

Al Convegno, hanno partecipato Madre Yvonne Reungoat, Superiora generale emerita, la Segretaria generale, suor Maria Luisa Nicastro, suor Maria Concetta Ventura, suor Angela Marzorati, suor Grazia Loparco, suor Mimica Oblak e suor Piera Cavaglià, Segretaria emerita, che racconta l’esperienza:

Come ha detto il pronipote il Dott. Giovanni De Agostini, don Alberto aveva nel sangue non solo i globuli rossi e bianchi, ma la passione per le scalate! Fin da giovane coltivò questa passione, grazie anche allo stimolante contesto familiare: il fratello Giovanni, di 20 anni maggiore di lui, è il noto Editore De Agostini di Novara, celebre per le pubblicazioni di Atlanti e cartografie.

Don Alberto, affascinato dai sogni di don Bosco sulla Patagonia, nel 1909 divenne Salesiano di Don Bosco e missionario. Giunse a Punta Arenas nel 1910. Uomo poliedrico, ma silenzioso e schivo, con una forte carica di avventura pionieristica, trascorse 50 anni nel Sud del Sudamerica, alla “fine del mondo”, non solo educando i giovani e dedicandosi all’evangelizzazione, ma scalando montagne e dedicandosi alla mappatura della Patagonia meridionale. Fu perciò, come venne definito: Scalatore di anime e di montagne. Uomo antico e moderno, cerniera tra il Piemonte (nacque a Pollone-Biella nel 1883) e la Terra del Fuoco.

Il missionario salesiano, in collaborazione con esperte guide alpinistiche, dedicò gran parte della sua vita all’esplorazione delle terre magellaniche fotografandole, filmandole, divulgando conoscenze di luoghi sconosciuti e di popoli nativi, dalla catena montuosa di Darwin ai gruppi di Balmaceda e Paine, monti che lo incantarono per la loro bellezza e maestosità. Così scriveva contemplando il monte Sarmiento: “Il luogo è uno dei più selvaggi e grandiosi. Le foreste, i laghi, i fiumi, le cascate, costituiscono il piedistallo di questo fantastico castello turrito, con mura gigantesche, corazzata di ghiacciai, superato da guglie di terribile aspetto che offrono tanta seduzione all’audacia degli alpinisti…”.

Uno dei compiti più complessi della missione in Patagonia, che don De Agostini intraprese insieme ad altri celebri salesiani, come Mons. Giuseppe Fagnano, fu quello di proteggere le comunità indigene della regione – soprattutto Onas e Alacalufes – schiavizzati dai proprietari terrieri europei. I missionari e le missionarie FMA cercavano di conoscerli, proteggerli e capire la ricchezza della loro cultura.

Come ha tratteggiato il dott. Nicola Bottiglieri a conclusione del Convegno, don De Agostini inaugura quella “cultura dello sguardo” che lo rende attuale e moderno: il suo è uno sguardo contemplativo che sa vedere in profondità luoghi e persone, scoprendo i segni del Creatore, il fascino dell’infinito; uno sguardo romantico sempre alla ricerca della bellezza, anche quando è bello-orrido; sguardo onirico di don Bosco che sogna orizzonti che si allargano oltre ogni immaginazione; sguardo del missionario che sa capire la realtà, l’accoglie, la promuove, e prepara un nuovo futuro.

In questi giorni, grazie alle varie relazioni di esperti, anche il nostro sguardo è divenuto più luminoso, più penetrante, più aperto e grato verso Dio che colma di doni i suoi figli e le sue figlie e non cessa di affascinarci con le sue bellezze sempre sorprendenti e ancora tutte da scoprire.

Video del Convegno: 25 aprile26 aprile27 aprile

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