Torino (Italia). Il 13 gennaio 2023, dopo l’avvio delle Giornate di Spiritualità Salesiana con la presentazione da parte del Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, Don Ángel Fernández Artime, della Strenna Strenna 2023 “COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA D’OGGI. La dimensione laicale nella Famiglia di Don Bosco” ai circa 300 partecipanti giunti a Valdocco da tutto il mondo, i lavori sono entrati nel vivo con la tavola rotonda su quattro aspetti della laicità nella Famiglia Salesiana.

Nell’omelia della Celebrazione Eucaristica del mattino, don Juan Carlos Pérez Godoy, Consigliere per la Regione Mediterranea, commentando il Vangelo di Marco (Mc 2,1-12), ha fatto riferimento al tema dicendo:

“Guarigione e perdono sono i due poli dell’azione salvifica di Gesù, che ci ricordano il nostro stile carismatico di essere lievito nel mondo, il nostro modo di capire l’evangelizzazione e l’educazione alla fede, l’attualizzazione della Buona Novella del Regno nel processo di crescita e di progresso delle persone, delle istituzioni, della società. È l’esperienza di educare evangelizzando ed evangelizzare educando che identifica la nostra azione educativo-pastorale. (…) Questo modo di agire e di intendere l’essere lievito nel nostro mondo ci porta a guardare agli agenti di questo processo e, in particolare, al modo di intendersi e di unirsi come agenti in sé: consacrati e laici in comunione di spirito e missione. (…) Si tratta di vivere in comunione condividendo lo spirito e la missione di Don Bosco, ciascuno/a a partire dalla specificità della propria vocazione”.

Nel pomeriggio, il Sig. Antonio Boccia, Coordinatore Mondiale dei Salesiani Cooperatori (SSCC), moderatore della tavola rotonda, ha chiesto ai relatori di presentarsi: Susanna de Torres, Exallieva, Docente ed Educatrice in un Istituto salesiano di Madrid, in Spagna, dove è stata oratoriana e animatrice, partecipando a diverse esperienze con il Movimento Giovanile Salesiano (MGS); Renato Cursi, Salesiano Cooperatore, Presidente di Salesiani per il Sociale APS, sposo e papà, cresciuto nel MGS; Pierluigi Dovis, Exallievo delle Scuole salesiane e dell’Università UPS di Roma, Direttore della Caritas Diocesana di Torino e Coordinatore della Caritas del Piemonte e della Valle d’Aosta; e don Fabio Attard, Salesiano di Don Bosco, Consigliere generale per la Formazione per due sessenni e attualmente Responsabile della Formazione di Salesiani e Laici in Europa.

Susanna de Torres, esprimendo la gratitudine di contribuire alla riflessione delle GSFS, ha parlato di “Processi educativi per rafforzare la sensibilità dei giovani a diventare laici protagonisti della trasformazione sociale”. Processi che, secondo cerchi concentrici, dati dai pilastri fondamentali dell’opera salesiana – cortile, casa, Scuola, Chiesa – dovrebbero aprire i giovani a nuovi orizzonti di impegno. “Qui nasce una grande sfida: cosa possiamo continuare ad offrire a questi giovani? Come possiamo accompagnarli nel loro processo per diventare ‘buoni cristiani e onesti cittadini’?”, si è domandata la relatrice, che vede necessario continuare a favorire la sinergia come Famiglia, affinché i giovani, usciti dagli ambienti salesiani, “trovino una comunità dove vivere e celebrare la propria fede, dove riscoprire le proprie radici e diventare uomini e donne capaci di trasformare la società in chiave evangelica”.

“L’identità del laico cristiano con stile salesiano” è l’argomento approfondito da Renato Cursi, che individua nell’identità – personale, esistenziale – il tema di questo cambiamento d’epoca, con la relativa domanda: “Chi siamo noi su questa terra?”, che per i giovani in particolare comporta il riconoscimento della propria identità da parte degli altri:  “Chi sono io per te/per voi?”. Rifacendosi al Magistero di Papa Francesco, che invita piuttosto i giovani a chiedersi “Per chi sono io?”, Renato ha specificato che il laico cristiano con stile salesiano è per Dio e anche per gli altri, “dove gli altri sono in primo luogo i giovani, i giovani più poveri”, con lo stile di Maria, che “si alzò e andò in fretta” (Lc 1,39) – frase scelta dal Papa per la 37a GMG che si celebrerà a Lisbona nell’agosto 2023 – a servizio della missione, in un’ottica di sinodalità.

Pierluigi Dovis ha parlato di uno stile dei laici di “stare nel mondo” quali “abitatori coscienti” dello “spazio profano – inteso come “esterno al tempio” – vivendo la carità pastorale nel modo con cui il pastore ama le pecore, cioè nel custodire, stare con, conoscere, far crescere, curare, coinvolgersi.. In termini salesiani, l’ha tradotto con “lo stile di presenza”, attuazione del Sistema Preventivo, “che non serve solamente per far crescere buoni cristiani e onesti cittadini, ma anche per far crescere il mondo”. Riprendendo le parole rivolte a Don Bosco a Don Rua – “Studia di farti amare”, che nell’accezione propria piemontese significa “renditi capace di” – ha quindi specificato l’impegno di rendersi laici amorevoli e attrattivi: “Il laico non amorevole non è un laico cristiano”. Ha concluso dicendo: “Il compito del laico è utilizzare gli strumenti propri dello spazio del profano, ma con la capacità di andare oltre e di far emergere da questi strumenti ciò che va oltre (…) riconoscendo che quello spazio è luogo di grazia e porta dunque alla luce le radici di generatività”.

“Il momento dei laici nella Chiesa” è il quarto aspetto sviluppato da don Fabio Attard, il quale ha condiviso le sue riflessioni riguardo al momento attuale dei laici nella comunità credente alla luce del cammino ecclesiale realizzato a partire dal Concilio Vaticano II. In particolare, don Fabio ha preso in considerazione le esortazioni apostoliche Christifideles Laici di Giovanni Paolo II (1988) ed Evangelii Gaudium di Papa Francesco (2013), individuando le sfide legate all’identità, alla formazione, alla missione, per essere “testimoni della buona notizia, nel pieno rispetto dell’altro e degli altri”.

Terminata la tavola rotonda, la riflessione è continuata nei quattro macro-gruppi in cui i partecipanti si sono suddivisi con ciascun relatore, con la possibilità di scambiare interrogativi e considerazioni.

In serata, nella ricorrenza mensile di Santa Maria Mazzarello e nello scenario solenne della Basilica di Maria Ausiliatrice, il Coro “San Bernardo” della Parrocchia dei Santi Martino e Gaudenzio di Novara, diretto da Maria Dina Bertotti, Exallieva delle FMA, ha proposto la meditazione spirituale in musica e parole “Mornese si accende di luce”, con cui ha raccontato la storia di Main: “35 anni vissuti come laica e 9 anni vissuti come religiosa, Figlia di Maria Ausiliatrice”. Anni in cui, da giovane laica immersa nel tessuto storico e sociale del suo tempo, come il lievito che nel silenzio fa fermentare la pasta e la trasforma, fa della sua fragilità una risorsa, divenendo tessitrice di vera fraternità.

L’esecuzione si è conclusa con il canto Festa nel cielo per l’eternità, scritto da Maria Dina Bertotti e musicato da don Maurizio Palazzo, SDB, donato a Madre Chiara Cazzuola e a tutte le Figlie di Maria Ausiliatrice nel 2022, in occasione del 150° anniversario di Fondazione dell’Istituto delle FMA.

Video del pomeriggio

Foto Flickr FMA

RISPONDI

Per favore inserisci il tuo commento!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.