Roma (Italia). Il 19 maggio 2024, la Comunità Maria Ausiliatrice di Casa Generalizia (RCG), ha celebrato la Festa del Grazie alla presenza di Madre Chiara Cazzuola, rientrata dal Mozambico dopo la Festa mondiale.

La giornata si è aperta con la celebrazione delle lodi e con l’Eucaristia della Solennità di Pentecoste, presieduta da don Carlo Maria Zanotti, SDB, Direttore della Comunità Gesù Maestro, della Visitatoria Maria sede della Sapienza (UPS), che ha introdotto l’omelia dicendo: “Oggi questa comunità è in festa per il dono della maternità di Madre Chiara, esercitata con generosità, gioia, umiltà e semplicità. Quale luogo migliore per dire «grazie» se non nell’Eucaristia? È qui che realmente ci incontriamo e qui ci unifichiamo. È nell’Eucaristia che la comunità si forma, si nutre, si modella: «centro della giornata, il momento in cui la nostra comunità si fonda e si rinnova» (Cost. 40). Luogo, pertanto, più adatto per dare profondità e verità al nostro «grazie»”.

Riprendendo le letture del giorno, in particolare gli Atti degli Apostoli, ha sottolineato come la prima comunità “si trovava tutta insieme nello stesso luogo”, era capace di stare insieme. “Questa indicazione è una forte provocazione per il nostro impegno di comunione”, e ha proseguito elencando alcune caratteristiche della Comunità, alla luce dello Spirito Santo:

“La comunità, oggi, è lo spazio di risposta alla solitudine del nostro tempo. È risposta nella condivisione (spezzare il pane insieme) alla logica di sfruttamento e di esclusione, a vari livelli, che molte volte ci soffoca e ci rende anonimi. La comunità è lo spazio dove ciascuno si deve sentire accolto per quello che è, per ciò che può fare, con particolare attenzione ai più deboli. La comunità è il luogo dove coltivare la speranza e rendere possibile il sogno del Regno, che può realizzarsi solo se tutti e tutte ne fanno parte. La comunità è lo spazio dove, insieme, è possibile fare scelte profetiche di annuncio e di denuncia, perché sia realmente praticata la giustizia, il rispetto dei diritti fondamentali dell’umanità. Stare insieme è possibile accogliendo il dono dello Spirito, o forse possiamo comprendere che proprio il nostro stare insieme è una condizione perché lo Spirito Santo irrompa nelle nostre comunità come un fragore, un vento, un fuoco!”.

Dopo il pranzo in fraternità, con la Madre e le sorelle del Consiglio generale in sede, la Comunità si è data appuntamento nella sala Madre Angela Vespa, che per l’occasione si è trasformata nell’aereo di ritorno dal viaggio in Mozambico, dove si è realizzata la Festa del Grazie mondiale, il 26 aprile. L’ospite illustre del viaggio Maputo/Roma era naturalmente Madre Chiara, annunciata dall’”assistente di volo” e applaudita dai passeggeri, che l’hanno accolta cantando l’inno dell’Istituto, “Oh qual sorte”.

Nel corso del “volo” sono stati ripresi lo slogan – “Con Maria, guidate dal sogno, generiamo pace prendendoci cura della nostra casa comune” – e i simboli della Festa del Grazie mondiale, in particolare il baobab. Una danza tradizionale, ballata da una sorella africana, ha introdotto un suggestivo momento in cui alcune FMA della Comunità hanno impersonato i giganteschi alberi, descrivendone caratteristiche, usi e leggende della popolazione: oltre al fabbisogno di acqua, cibo, ombra, il baobab è anche simbolo di forza, di resilienza e custode della comunità, e va pertanto difeso – come il resto della casa comune – dalle minacce dei cambiamenti climatici, dalle malattie, dall’urbanizzazione e dalle attività umane.

Al termine, l’assistente di volo ha concesso a una “giornalista” presente a bordo di intervistare la Madre, che ha raccontato l’esperienza vissuta nel mese trascorso in Angola e Mozambico, esprimendo innanzitutto la gratitudine nel constatare la bellezza e la fecondità del Carisma in tutte le parti del mondo e l’ammirazione per le sorelle che compiono tanto bene con sacrificio e in un clima molto caldo. Alla Festa hanno partecipato tutte le Ispettrici della Conferenza CIAM, a conclusione degli Esercizi spirituali in Angola: “questo è stato un segno di unità, di crescita insieme, proprio come il baobab”, ha osservato la Madre che ha provato “sentimenti di gratitudine e di incoraggiamento per loro”. Ha poi ripreso la metafora del baobab per lasciare un messaggio:

“Abbiamo vissuto tutto questo periodo nel tempo pasquale. La liturgia ha accompagnato il nostro cammino, anche il giorno della Festa del Grazie, ha illuminato la nostra giornata, come una carezza del Signore. Noi dobbiamo sempre avere questo senso, come il baobab, della cura, del guardare in alto, questo senso della sacralità, della vita, la nostra e quella che ci circonda. E quindi guardare la realtà in cui siamo immerse – la nostra storia, la cultura, quello che stiamo vivendo – con un occhio positivo, con la capacità di andare oltre a quello che possiamo vedere. Un po’ come il baobab, che si protende, non si scoraggia mai: se cade, invece di morire continua a vivere in un’altra dimensione”.

Ha infine ringraziato la Comunità di CG che, in quanto internazionale, vive un’esperienza particolare, anche formativa: “l’essere comunità internazionale ci aiuta costantemente a tenere lo sguardo ampio, al mondo e al nostro Istituto, che è grande. Siamo frutto delle sorelle che hanno seminato con coraggio e sacrificio prima di noi, ma è certo che la responsabilità del presente, del futuro, adesso è nostra”. Ha ringraziato anche per il senso di appartenenza, di attenzione, di fraternità delle sorelle: “quando noi torniamo a casa sentiamo che siamo in famiglia”.

È una comunità intercongregazionale, che ospita suore di altre Congregazioni a Roma per la frequenza di corsi universitari o per altri motivi. Erano infatti presenti anche la Madre, giunta per la Consulta della Famiglia Salesiana a Torino, e l’Economa generale delle Suore Ancelle del Cuore Immacolato di Maria (SIHM), Gruppo della FS.

Con l’inno della Festa del Grazie e le parole della Direttrice, suor Carla Castellino, che ha sottolineato l’intensità di partecipazione e di preghiera con cui si è vissuto il tempo di preparazione e di Festa in Mozambico, anche con approfondimenti sulla Laudato Si’, si è concluso il momento di fraternità intorno alla Madre.

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