Roma (Italia). Dal 17 al 19 settembre 2018 si è tenuto, presso la Casa generalizia FMA a Roma, il Vº Incontro della Commissione delle Istituzioni di Alta Formazione (ISS-FMA). 15 sono stati i partecipanti provenienti da 10 paesi, tra cui Figlie di Maria Ausiliatrice e laici rappresentanti delle Istituzioni dell’Africa, America, Asia ed Europa.

Gli obiettivi dell’Incontro sono stati: riprendere la Commissione per rafforzare la rete tra le ISS-FMA; rivedere il Piano di azione della Commissione per progettare il futuro; iniziare il processo di preparazione al III° Incontro Mondiale ISS-FMA.

L’incontro è stato organizzato dall’Ambito per la Pastorale Giovanile, guidato dalla Consigliera Generale, Suor Runita Borja e dalla referente per le ISS-FMA, Suor Ivone Goulart Lopes.

Sono stati affrontati alcune tematiche: memoria storica del lavoro dell’ISS-FMA; identità della Commissione; indicazioni per l’approfondimento della figura di Santa Maria Domenica Mazzarello nella pastorale delle ISS-FMA; Pastorale (bozza, orientamenti); Pubblicazione Scientifica delle ISS-FMA (Collana Insegnamento Superiore in Prospettiva: esperienze e pratiche); DEISP – Documentazione, Educazione e Innovazione nel Sistema Preventivo di Don Bosco; Osservatorio della gioventù; Impegni – Scelte – Opzione – Politiche contenuti nella Carta d’Identità del 2011.

La Commissione ha deciso di proseguire con un’azione più organizzata, in rete, vedendo le sfide, scegliendo le priorità, le politiche e le linee d’azione. Ha anche dedicato parte dell’incontro all’organizzazione del III° Incontro mondiale delle ISS-FMA previsto per il 2019.

La Carta d’Identità, gli Atti del Capitolo Generale XXIII, la Programmazione degli Ambiti del Consiglio generale 2015-2020, la Circolare della Madre n. 951 suggeriscono l’impegno a stare con le giovani e i giovani ascoltandoli, dando fiducia, credendo in loro, incontrandoli lì dove ci sono. Il servizio più grande che si può offrire è l’educazione per accompagnare i giovani alla pienezza della vita.

“Quanto sarebbe bello che le aule delle università fossero CANTIERI DI SPERANZA, officine dove si lavora un futuro migliore, dove s’impara ad essere responsabili di sé e del mondo! Essere ARTIGIANI DI SPERANZA. E ognuno di voi lo può diventare, per gli altri”. Papa Francesco incoraggia l’Università ad essere ancora culla di una cultura di speranza e di pace, affidandole tre diritti per rinnovare il sogno di un nuovo umanesimo: il diritto alla cultura, come coltivazione di un senso critico; cultura è ciò che coltiva, che fa crescere l’umano; il diritto alla speranza, come contrasto alle ‘frasi fatte del populismo’ e al ‘dilagare inquietante e redditizio di false notizie’; e infine il diritto alla pace, come diritto di tutti a comporre i conflitti senza violenza. Ogni università è chiamata a ricercare ciò che unisce. Cultura, speranza e pace hanno un denominatore comune: inclusione.

Le ISS-FMA si trovano di fronte a profonde trasformazioni nel modo di pensare, conoscere ed agire. Le Linee Orientative della Missione Educativa FMA (n. 14) partono da queste constatazioni: “Oggi più che mai non si può pensare a un cammino educativo senza tener conto del contesto in cui si è chiamati a vivere; è, quindi, solo partendo da questa realtà, da queste sfide, che si possono formulare insieme con le giovani e i giovani i percorsi più adeguati…”

Ripensare il proprio ruolo educativo nel nuovo orizzonte d’apprendimento, nella prospettiva di un umanesimo integrale e trascendente, è un compito improrogabile. Certamente, la dimensione culturale e, più specificamente, l’approccio ai saperi e ai metodi d’apprendimento, costituisce soltanto una prospettiva che non può capirsi senza coinvolgere anche la prospettiva evangelizzatrice, sociale e comunicativa.

Ci spinge in questa missione la passione educativa, perché “Secondo la tradizione salesiana, l’anima dell’educazione è la passione per le giovani e i giovani, l’arte di donare loro fiducia, di amare ciò che essi amano, di accompagnarli nella ricerca di senso”. In quest’ottica l’accompagnamento costituisce l’elemento qualificante del nostro lavoro, anche di approccio culturale.

Stimolante e sereno il dialogo-confronto con la Madre Generale che, incoraggiando i partecipanti, ha concluso dicendo: «Vi auguro di essere donne e uomini di cultura, educatrici/tori delle nuove generazioni capaci di coniugare vita e fede, scienza e fede, per la gioia vostra e delle/dei vostre/i giovani!»

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