Roma (Italia). Il 21 settembre 2021 si celebra la Giornata Internazionale della Pace, istituita nel 1981 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per cessare le ostilità tra i Paesi e rafforzare l’impegno per la pace, attraverso attività educative e di sensibilizzazione.

Dal 2001, il 21 settembre le Nazioni Unite invitano a celebrare la pace osservando 24 ore di cessate il fuoco e non violenza.  Il Segretario Generale,  António Guterres,  ha rafforzato l’appello per concentrarsi nella “battaglia” globale della pandemia di Covid-19 e garantire alle persone coinvolte in un conflitto le cure e l’accesso alle vaccinazioni.

Il tema del 2021 per la Giornata internazionale della pace è “Recuperare meglio per un mondo equo e sostenibile”: la pace è fondamento della ripresa, in quanto l’impegno per arrestare la pandemia non  può avanzare in mezzo a conflitti armati. Le persone coinvolte in un conflitto sono, infatti, particolarmente vulnerabili, per l’impossibilità ad accedere all’assistenza sanitaria.

Un altro tema al centro della Giornata 2021, nella direzione di “un mondo più equo e sostenibile”, è la cura del creato: è necessario “fare pace con la natura” e prendere atto dei cambiamenti climatici, impegnandosi a favore di un’economia sostenibile con produzioni che riducano emissioni e impatti sull’ambiente.

Il 17 settembre 2021, nella celebrazione online dei giovani per la Giornata Internazionale della Pace 2021 organizzata dal Dipartimento delle Comunicazioni Globali delle Nazioni Unite (DGC), il Segretario Generale delle Nazioni Unite si è rivolto agli studenti e alle studentesse, incoraggiandoli a continuare nell’impegno verso la pace, la solidarietà e l’ambiente:

“Voi siete leader, responsabili nel cambiamento e sostenitori delle società. Con il vostro aiuto, possiamo recuperare meglio ed essere più forti. Possiamo trasformare le economie e possiamo piantare i semi della pace e del progresso per la nostra famiglia umana”.

Nel corso della celebrazione online, alcuni giovani Messaggeri di Pace, provenienti da circa 20 Paesi del mondo, hanno rivolto domande al Segretario ed espresso la propria opinione su come riprendersi meglio dalla pandemia e camminare insieme verso un mondo più giusto, equo e sostenibile. Il programma ha previsto inoltre testimonianze di giovani in situazioni di conflitto o svantaggio e percorsi educativi di promozione della giustizia sociale e della pace.

Papa Francesco, nel Messaggio per la Pace 2021 , parla della “cultura della cura” «quale impegno comune, solidale e partecipativo per proteggere e promuovere la dignità e il bene di tutti, quale disposizione ad interessarsi, a prestare attenzione, alla compassione, alla riconciliazione e alla guarigione, al rispetto mutuo e all’accoglienza reciproca» che costituisce una via privilegiata per la costruzione della pace.

Coinvolti nei percorsi educativi, i giovani sono “artigiani di pace” che, con ingegno e audacia, contribuiscono alla guarigione del mondo: «In molte parti del mondo occorrono percorsi di pace che conducano a rimarginare le ferite, c’è bisogno di artigiani di pace disposti ad avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro con ingegno e audacia» (Papa Francesco, Fratelli Tutti n°225).

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