Roma (Italia). Pochi giorni dopo l’anniversario della morte di Madre Caterina Daghero, avvenuta il 26 febbraio 1924, esce in due volumi, presso la casa editrice Palumbi, la raccolta delle sue lettere. L’opera pubblicata, “Caterina Daghero Superiora Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice – Lettere”, a cura di Maria Concetta Ventura, FMA, è un ulteriore arricchimento della conoscenza di questa Superiora, trascurata per troppo tempo.
Dopo l’edizione del “Diario in occasione del primo viaggio in America della Superiora Generale Sr. Catterina Daghero (1895-97)”, questa pubblicazione delle 1260 missive a FMA, ex allieve, superiori salesiani, autorità civili ed ecclesiastiche, laici permette di incontrare questa seconda Superiora Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice nella ricchezza della sua personalità e del suo lungo governo.
Il genere epistolare è probabilmente quello che meglio rivela la persona: Madre Caterina, ovviamente, neppure immaginava che, a distanza di tempo, queste lettere avrebbero potuto essere pubblicate.
Nelle sue missive, lunghe o brevi, si rivolge con semplicità e immediatezza alla destinataria/al destinatario; cerca di incontrarli negli interessi comuni, e spesso, quando scrive ad una FMA, si preoccupa di raggiungerla nella ricchezza della sua chiamata ad essere parte del monumento vivo dell’Istituto, di aiutarla a rifletterne sempre meglio il carisma, fa risuonare l’esortazione alla santità, ripete che deve diventare una santa, anzi “una santona”! Contemporaneamente si interessa della sua salute, della famiglia, dell’attività apostolica, dà e chiede notizie, si adopera per nutrire il senso di appartenenza, comunicando quanto può farlo crescere: vestizioni e professioni, aperture di case, malattie e morti, partenze missionarie.
Quello che scrive, pur riflettendo situazioni concrete, tempi storici diversi dai nostri, ha una risonanza anche nelle lettrici attuali: ci sono attenzioni, valori, aperture che non conoscono limiti di tempo e di luogo. Prendere in mano questi volumi, oggi, è come aver ritrovato la corrispondenza materna e accostarla con commozione per quello che rivela di lei, come mette in luce Madre Chiara Cazzuola nella Presentazione dell’opera:
“Possiamo affermare che le lettere esprimono con evidenza il peculiare valore del ‘prendersi cura’ di tutte e di ciascuna, con la tenerezza e fermezza di una maternità vissuta nello spirito delle origini con incredibile energia e amore”.
Le lettere ai superiori e alle autorità aiutano, poi, a ripercorrere momenti importanti e delicati della storia dell’Istituto, a comprendere quanto alcuni eventi, alcune scelte abbiamo segnato la vita, le speranze, le attese di chi li ha vissuti in prima persona, a vedere come la Provvidenza abbia agito per condure un nascente Istituto, attraverso vie che potevano allora sembrare rischiose, a quello che è divenuto oggi. Diventano così un invito a non temere quando la storia chiede di cambiare, di rispondere a esigenze nuove, di continuare ad essere obbedienti alla Chiesa e attenti alle chiamate del mondo giovanile.
L’opera è stata presentata il 19 marzo 2025 nell’ambito del Convegno di studio “Caterina Daghero, Superiora generale in stile salesiano” promosso dal Centro Studi della Facoltà «Auxilium» di Roma.