Mumbai (India). Il 22 marzo 2025 l’Auxilium Convent High School Ground di Wadala, Mumbai, dell’Ispettoria indiana S. Maria Mazzarello (INB), ha ospitato l’Iftar interreligioso organizzato dal Collettivo per il dialogo multireligioso, una serata per celebrare la ricchezza della diversità religiosa dell’India.
Numerosi giovani di diverse religioni si sono ritrovati per condividere la cena a conclusione del digiuno di Ramadan con un momento di preghiera comune, messaggi dei diversi rappresentanti religiosi, balli di gruppo e danze per stare insieme in armonia. Al momento ufficiale della rottura del tempo di digiuno, un giovane musulmano ha cantato un lungo inno e subito dopo è stata servita la cena.
Suor Rita D’Souza, Direttrice dell’Auxilium Convent High School di Wadala, nota per il suo tocco artistico, ha curato le decorazioni sotto al palco, con rappresentazioni simboliche creative delle varie religioni realizzate dagli studenti della Scuola. Suor Rita ha anche dato il benvenuto ai presenti, augurando una serata gioiosa.
Suor Teresa Joseph ha poi pronunciato un messaggio sulla necessità dell’armonia comunitaria e del dialogo interreligioso: “Cosa intendiamo quando parliamo di armonia comunitaria? Ci riferiamo alla coesistenza pacifica e alla comprensione reciproca tra diverse comunità, religioni e culture all’interno di una società, nutrendo unità e rispetto.
I credenti di diverse religioni possono promuovere l’armonia comunitaria? Sì, certamente, possiamo e dobbiamo promuovere l’armonia. Come? Mettendo in comune le nostre risorse per studiare modalità e mezzi per raggiungere la convivenza pacifica, creando comprensione e collaborazione tra le varie comunità. Tutto questo si chiama dialogo interreligioso. Nell’armonia e nel dialogo troviamo l’unità nella diversità.
L’educazione ci forma per diventare esperti di armonia comunitaria e di dialogo interreligioso. Ci insegna ad abbracciare la bellezza della diversità e a trovare l’unità attraverso l’armonia. Insieme siamo più forti. Per rendere questo mondo migliore, ognuno di noi deve portare pace, amore e unità. Uniti possiamo fare grandi cose per costruire l’armonia comunitaria e per facilitare il dialogo tra i credenti di diverse religioni. Nel dialogo, ciò che portiamo nella nostra tavola comune è il meglio delle nostre credenze, la certezza che nulla è impossibile a Dio. Tutto è possibile con Dio.
Cari giovani, potete diventare ambasciatori dell’armonia comunitaria e del dialogo interreligioso riconoscendo il valore della diversità e promuovendo la comprensione. In questo modo, potete contribuire a una società più giusta ed equa, in cui tutti abbiano l’opportunità di crescere. Il dialogo interreligioso è uno strumento prezioso per promuovere la pace e prevenire i conflitti, poiché aiuta a costruire ponti tra le diverse comunità e ad affrontare le cause profonde dei contrasti.
Rafforziamo la nostra identità religiosa e uniamo le nostre mani per rendere il nostro mondo un posto bello in cui vivere. Lasciamo che i gesti che promuovono l’armonia comunitaria e il dialogo fluiscano dai nostri cuori alle nostre famiglie, al nostro quartiere e alla nostra grande famiglia umana”.
La Prof.ssa Brinelle D’Souza che ne ha coordinato l’organizzazione, ha espresso la soddisfazione per la riuscita dell’evento: “Ogni anno la nostra celebrazione dell’Iftar diventa migliore”. Determinante è stato il contributo dei giovani che, sotto l’abile guida della professoressa Brinelle e del suo team, hanno creato un’atmosfera familiare con la calorosa accoglienza degli ospiti e il servizio gioioso.
Il gruppo degli “Ice Breakers” ha coinvolto tutti nelle danze e i giovani gesuiti di Bombay hanno rapito i cuori con la loro musica e le loro canzoni. I giovani studenti del Tata Institute of Social Sciences (TISS) hanno avuto un ruolo fondamentale durante la serata, curando tutto nei minimi dettagli: dalla documentazione fotografica al servizio del cibo. I partecipanti hanno assistito al meraviglioso coordinamento tra gli organizzatori di diverse religioni, arricchito da profondo rispetto ed umiltà.
“Anche i credenti hanno bisogno di trovare spazi per dialogare e agire insieme per il bene comune e la promozione dei più poveri. (…) tanto più profonda, solida e ricca è un’identità, tanto più potrà arricchire gli altri con il suo peculiare contributo” (Papa Francesco, Fratelli Tutti, 282).