Luanda (Angola). Il 4 e il 5 gennaio 2024 si è tenuto il primo incontro della Commissione catechesi della Visitatoria Regina della Pace (ANG), al quale hanno partecipato Figlie di Maria Ausiliatrice rappresentanti delle Comunità di Luanda, Zango, Benguela, Luena, Calulo, Cacuaco.

In risposta alla 3a scelta prioritaria del Capitolo Generale 24° –  “Diamo nuovo impulso al primo annuncio di Gesù, all’evangelizzazione e alla formazione pedagogica, pastorale, catechetica e comunicativa, secondo la visione antropologica cristiana” –  la Visitatoria ha infatti costituito una Commissione, composta dalle responsabili del coordinamento della catechesi parrocchiale e da altre FMA, per riflettere sulle scelte fatte; per valutare il cammino di ogni Comunità, ascoltando esperienze e sfide; per pianificare il lavoro da portare avanti come Commissione nei prossimi anni.

Il tema dell’incontro era il 3° webinar organizzato dall’Ambito per la Pastorale Giovanile sull’identità della catechesi. Si è fatta una riflessione sul ritorno ad alcune scelte: l’opzione per le piccole comunità, villaggi, cappelle, gruppi; il catecumenato per una parrocchia intesa come comunione di comunità; la catechesi inculturata; la catechesi biblica; la catechesi della e nella comunità; il catecumenato come scelta della Chiesa universale e africana.

Le parrocchie salesiane, in fedeltà alla Chiesa, assumono il catecumenato e si impegnano ad attuarlo dove non è ancora presente. Ai battezzati in fase di maturazione cristiana vengono offerte esperienze associative che permettano la crescita nella fede, la condivisione e l’impegno apostolico. Per quanto riguarda l’integrazione, è stato notato che la stessa Pastorale Giovanile e la catechesi dovrebbero integrarsi nell’utilizzare criteri comuni. I catecumeni dovrebbero cercare di inserirsi nei gruppi giovanili.

Si è parlato anche di una catechesi “illuminante” che integri i temi dell’educazione sessuale e dell’educazione all’amore, della salute, della cittadinanza, dei diritti umani, dei grandi temi della cultura africana: la stregoneria, la poligamia e il matrimonio cristiano, la lotta tra il bene e il male, il mondo degli spiriti, le sette e la fede religiosa, la morte cristiana. La morte che mostra la bellezza della virtù e la bruttezza del peccato (cfr. Sogno di 9 anni).

In questo modo si desidera offrire al/alla catechista uno strumento valido e utile per annunciare e rispondere alle finalità dell’itinerario catecumenale, integrando i genitori, i padrini e i garanti nell’educazione alla fede, portandoli a maturare nel catecumenato il senso della propria vita, a dare ragione della propria fede, a vivere i valori del Vangelo, a vivere la propria fede in comunità, a pregare e celebrare la propria fede, a impegnarsi nella trasformazione della società. Gli interventi di carattere metodologico non hanno mancato di essere espressione di tutto questo.

A partire da queste riflessione, sono state proposte varie idee, condividendo esperienze di diverse realtà, parrocchie, centri e diocesi, tra luci e ombre, rafforzando il tema sull’identità della catechesi presentato dalla commissione internazionale, ed è stato elaborato il piano d’azione con obiettivi generali e specifici, azioni, contenuti, tempi e responsabilità. Per completare il piano d’azione, ciascuna ha messo in luce un tema da portare a termine e da presentare nel prossimo incontro a Luanda.

Sono stati giorni intensi e memorabili, che hanno visto protagoniste le FMA della Commissione che hanno espresso la riconoscenza per il sostegno delle Comunità.

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