Roma (Italia). Il 20 ottobre 2022 nella Casa Generalizia dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, si è svolta la tavola rotonda: “Madre Rosetta Marchese: dalle vette della Valle d’Aosta alle vette della santità”.

Oggi festeggiamo il compleanno di Madre Rosetta Marchese (1922-1984), Superiora generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice dal 1981 al 1984. La serata vuole essere anche l’opportunità per rinsaldare la nostra fede, la fiducia nell’intercessione, in particolare della Serva di Dio”, ha esordito la Segretaria generale dell’Istituto FMA, suor Maria Luisa Nicastro, dando inizio alla tavola rotonda, organizzata con l’obiettivo di “rendere grazie per la storia di santità suscitata dallo Spirito Santo nella vita dell’Istituto e per approfondire il carisma come è stato attualizzato e testimoniato da Madre Rosetta” (Circ. 1021).

Tra le presenze, in salone teatro c’erano il Superiore della Visitatoria Maria Sede della Sapienza dei Salesiani di Don Bosco (UPS), don Maria Arokiam Kanaga, don Carlo Maria Zanotti, SDB, don João Bosco Monteiro Maciel, SDB, animatore della Causa dei Servi di Dio Rodolfo Lunkenbein e Simao Bororo e don Gabriel Cruz, SDB, vicepostulatore della Causa del Servo di Dio Akash Bashir, la Vicaria Generale dell’Istituto FMA, suor María del Rosario García Ribas e le Consigliere in sede, la Superiora della Visitatoria Maria Madre della Chiesa (RMC), suor Maria del Carmen Canales e la Vicaria, suor Anna Trotti, la Vicaria dell’Ispettoria San Giovanni Bosco (IRO), suor Antonella Terravecchia, la Consigliera per la Pastorale Giovanile, suor Loredana Locci e alcune Comunità di Roma e dintorni, la Direttrice, suor Carla Castellino, e la Comunità Maria Ausiliatrice di Casa Generalizia.

Diverse erano le persone e le Comunità FMA collegate tramite la diretta streaming da tutto il mondo, che hanno partecipato in modo accorato e riconoscente a questo momento di famiglia.

La Superiora generale dell’Istituto FMA, Madre Chiara Cazzuola, ha aperto l’evento presentando la Serva di Dio nel suo periodo da Madre Generale e richiamando le prime parole pronunciate nel giorno della sua elezione, sintesi del suo itinerario: “Chiedo alla Madonna di dire per me il suo Fiat ed il suo Magnificat perché l’Istituto mi ha sempre dato tutto, ma ora mi dà tutto se stesso”. Riferendosi poi a una conferenza del 1978, “La finestrella aperta sul tabernacolo”, ha incoraggiato, come educatori/trici di oggi, “ad abbracciare il punto di vista dell’Eucaristia nell’attuare lo stile sinodale di essere comunità educanti che vogliono camminare, nella comunione, insieme ai giovani”.

Nella prima relazione la Vicepostulatrice, suor Francesca Caggiano, illustrando “La vita e il profilo spirituale di Madre Rosetta Marchese”, ha descritto il mondo interiore della Serva di Dio così come emerge dallo studio dell’epistolario. “Madre Rosetta può essere definita la mistica del realismo e dell’equilibrio. È consapevole del proprio limite, che offre dolcemente. Tutto vive con serena dolcezza, realizzando il programma scelto nella sua Professione: ‘nella semplicità del mio cuore offro tutto a Te’”, ha espresso suor Francesca. Con la sua intensa e profonda vita spirituale e con la sua esperienza di Dio, la Serva di Dio ha accompagnato suore, giovani, sacerdoti e laici nelle vie dello Spirito, tanto da “aver rappresentato ed essere ancora oggi un’acqua sorgiva dai tanti zampilli a cui attingere, e un grembo fecondo, capace di generare alla fede dalla sua stessa profonda esperienza di Dio”.

Di seguito, don Pierluigi Cameroni, SDB, Postulatore generale delle Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, ha parlato di “Madre Rosetta nella costellazione del carisma salesiano” dandole una prospettiva carismatica salesiana a tutto tondo e collegandola con altre figure della Famiglia Salesiana. Dopo aver approfondito gli aspetti di donna che incarna la maternità spirituale, donna di governo, donna contemplativa nella missione, donna dell’oblazione, ha terminato il suo intervento riportando l’augurio di Madre Rosetta alle sue figlie: “La mèta è unica: arrivare in Paradiso con tutti i giovani per cui abbiamo donato e consumato l’esistenza”.

Il teologo carmelitano Padre François-Marie Léthel, esperto nella Teologia dei Santi, con la relazione “L’inabitazione eucaristica in Madre Rosetta Marchese”, ha spiegato l’esperienza mistica della Serva di Dio come Presenza Reale di Gesù e Presenza permanente e continua in se stessa dopo la Comunione, sottolineando che essa “è comunicabile a tutti i fedeli che vogliono vivere in profondità la Santa Comunione”. “Madre Rosetta ci insegna a vivere la dimensione sponsale della nostra vocazione. (…) È la Visitazione l’icona biblica che vediamo realizzata in lei e che evidenzia la dimensione apostolica missionaria della sua vocazione”, ha evidenziato Padre Léthel, che nel corso del suo intervento ha presentato la figura di un’altra Serva di Dio che con Madre Rosetta aveva una profonda risonanza e convergenza, Vera Grita, Salesiana Cooperatrice (1923-1969), “un’altra ‘donna eucaristica’ nella stessa famiglia di Don Bosco”.

La tavola rotonda ha poi offerto alcune testimonianze. La prima è stata quella di Madre Yvonne Reungoat, Superiora generale emerita dell’Istituto FMA che, tramite video, ha condiviso alcuni avvenimenti della sua vita – si sono conosciute fin dal 1978, quando Madre Rosetta andò come Consigliera Visitatrice in Francia – e raccontato il suo profondo rapporto con la Serva di Dio, tracciandone un ritratto di grande umanità, spiritualità e fine capacità di governo.

Emozionante è stata la testimonianza della nipote, Mariarosa Rosso, figlia di Marisa, la sorella più piccola della Serva di Dio, che attraverso un video ha condiviso i suoi ricordi di quando veniva ad incontrare la zia a Roma e delle sue “chiacchieratine” confidenziali valdostane materne e familiari, che l’hanno accompagnata e modellata nella sua crescita personale.

La parola è stata infine lasciata a suor Gemma Paganini, FMA dell’Ispettoria Sacra Famiglia (ILO), che per quasi 9 anni – dal 1975 al 1984 – è stata la segretaria personale di Madre Rosetta Marchese. I suoi ricordi “quotidiani” e gli aneddoti preziosi hanno dato concretezza e veridicità ai contributi della serata. Suor Gemma ha lasciato tre caratteristiche del “profumo” di Madre Rosetta che lei ha potuto respirare in quegli anni benedetti: un profumo che sapeva di calore umano – “Madre Rosetta era di una umanità squisita” -, un  profumo che veniva da un cuore innamorato e libero  – perché, diceva, “l’amore non incatena, libera” – un profumo che allargava il cuore e faceva respirare un’aria di famiglia accanto a lei, nella semplicità e nell’umiltà sorridente: “Con il sorriso ha accolto il progetto di Dio, quel progetto che le ha sconvolto tutti i suoi programmi”.

La moderatrice, suor Maria Luisa Nicastro, ha concluso la tavola rotonda sollecitando la raccolta di testimonianze di coloro che sono stati accompagnati spiritualmente da Madre Rosetta e ha incoraggiato a invocarne l’intercessione, sottolineando che è responsabilità di ciascuno/a custodire la santità di Madre Rosetta, viverla e diffonderla come strumento di salvezza.

Al termine tutti i partecipanti, in presenza e in streaming, hanno espresso un sentire comune: è stata una serata di elevata spiritualità, un evento di Grazia per l’Istituto in questo 150° anniversario di Fondazione.

Chi desidera condividere una testimonianza o una grazia ricevuta può scrivere a: animazionesantitafma@cgfma.org

Video

Interventi

Foto: Flickr FMA

1 COMMENTO

  1. Bellissimo incontro. Ho seguito questa tavola rotonda con molta gioia avendo svolto la mia tesi di Dottorato sotto la guida di padre Lethel e ….. Portando in cuore sempre un grande amore per don Bosco, i giovani e le FMA. Ho convinto la mia Superiora a seguire anche lei questo incontro, abbiamo ascoltato tutte le relazioni durante la ricreazione e ne siamo uscite entrambi ricreate.
    Grazie di vero cuore

    Sr. Luigina Ariu

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