Roma (Italia). Il 12 giugno 2023 si celebra la Giornata Mondiale contro il lavoro minorile, istituita nel 2002 dall’Organizzazione Internazionale del lavoro (OIL), l’agenzia delle Nazioni Unite che promuove la giustizia sociale e i diritti sul lavoro, per richiamare l’attenzione della società civile, in particolare dei governi, di datori di lavoro e organizzazioni dei lavoratori, sull’urgenza di adottare misure per porre fine alle forme di sfruttamento di bambini e adolescenti nel mondo del lavoro.

“Giustizia sociale per tutti. Poni fine al lavoro minorile!” è lo slogan della Giornata 2023. Negli ultimi due decenni, grazie al lavoro della comunità internazionale, il lavoro minorile è diminuito costantemente. Tuttavia, dal 2000, i conflitti, le crisi e la pandemia di Covid-19 hanno fatto sprofondare altre famiglie nella povertà, portando nuovamente a un forte aumento il lavoro minorile. Dalle ultime stime, 160 milioni di bambini (quasi 1 su 10) sono bambini lavoratori. I 2/3 di loro lavorano per contribuire al reddito famigliare.

I bambini vengono privati, così, dell’istruzione, che impedisce loro di avere migliori opportunità di vita e, una volta diventati adulti, mobilità di carriera, mantenedoli in un continuo stato di povertà.

Nel 2022 a Durban, in Sudafrica, si è tenuta la 5a Conferenza globale per l’eliminazione del lavoro minorile e l’Appello all’azione di Durban ha dato vita a un impegno globale per affrontarne le cause profonde e promuovere la giustizia sociale. Le statistiche sul lavoro minorile prima della pandemia hanno dimostrato che può essere eliminato, se la comunità internazionale lavora insieme.

L’obiettivo è dunque garantire che l’eliminazione del lavoro minorile sia una priorità per gli Stati e sviluppare politiche che promuovano il commercio equo. Le raccomandazioni agli Stati riguardano l’implementazione di un solido quadro giuridico riguardo agli standard lavorativi, la garanzia di accesso a un’istruzione di qualità, la creazione di programmi per ridurre la povertà e il divario socioeconomico e la promozione di un lavoro dignitoso. Inoltre, si è constatato che offrire ai giovani corsi professionali è una buona modalità per garantire che frequentino la scuola e allo stesso tempo acquisiscano preziose competenze lavorative per poi sostenere le loro famiglie in età adulta.

Con la Giornata mondiale contro il lavoro minorile 2023 si invita pertanto a:

– un’azione internazionale più incisiva che utilizzi la Coalizione globale per la giustizia sociale come quadro di riferimento, incentrata sull’eliminazione del lavoro minorile;

– la ratifica internazionale della Convenzione 138 dell’OIL sull’età minima (abbinata alla Convenzione 182 dell’OIL sulle peggiori forme di lavoro minorile, ratificata universalmente nel 2020) per fornire protezione legale alle vittime del lavoro minorile;

– l’attuazione dell’Appello all’azione di Durban a livello universale.

Le Figlie di Maria Ausiliatrice, nei 97 Paesi in cui l’Istituto è presente, lavorano con impegno e costanza per l’abolizione del lavoro minorile. Dal 2016 al 2019, l’Ufficio dei Diritti Umani IIMA ha condotto un’indagine su 54 Paesi. Da questa è emerso che le Suore Salesiane hanno dato un sostegno economico a 66.358 famiglie, hanno sponsorizzato l’istruzione di 58.784 bambini, fornendo istruzione o programmi gratuiti a quasi 148.000 bambini e realizzato 189 progetti per promuovere il lavoro dignitoso.

“Il modo in cui ci relazioniamo ai bambini, la misura in cui rispettiamo la loro innata dignità umana e i loro diritti fondamentali, esprimono quale tipo di adulti siamo e vogliamo essere e quale tipo di società vogliamo costruire” (Papa Francesco).

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