Roma (Italia). Il 25 novembre 2024 Papa Francesco ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a pubblicare il Decreto per il miracolo attribuito all’intercessione della Beata Suor Maria Troncatti, nata a Córteno Golgi, Brescia, in Italia, il 16 febbraio 1883 e morta a Sucúa, in Ecuador, il 25 agosto 1969. Con questo atto del Santo Padre si apre la via alla Canonizzazione di questa Figlia di Maria Ausiliatrice missionaria in Ecuador.

Il miracolo è uno straordinario evento che testimonia il valore dell’invocazione e dell’affidamento a Dio, fonte di ogni dono e grazia per intercessione dei suoi Servi.

Il giorno 2 febbraio 2015 alle ore 10:00, mentre il sig. Juwa, della popolazione Shuar, della comunità di Nunkui Nunka (Ecuador), di professione agricoltore e carpentiere, sta lavorando nella foresta amazzonica per affilare la lama della macchina, un pezzo della smerigliatrice si rompe e un grosso frammento di pietra va a colpire la parte destra della testa, provocando una profonda frattura al cranio con la perdita di materia celebrale.

Viene soccorso dal figlio e da due soci e, in seguito, da una assistente infermiera del centro salute di Nunkui Nunka, che avvisa l’Ospedale di Taisha di provvedere all’invio di un’ambulanza aerea. Viene improvvisata una barella e, dopo aver guadato il fiume Macuma in canoa, si arriva dopo mezz’ora alla pista di Yasnunka.

Juwa è in condizioni gravissime. Con l’eliambulanza arriva all’ospedale di Macas dove, dopo i primi soccorsi, lo indirizzano all’ospedale di Ambato. Qui giunge alle 17:30. Gli viene riscontrato un “trauma cranico encefalico aperto con esposizione del tessuto cerebrale, in Glasgow 6T su 15”.  Il neurochirurgo fa presente che la situazione è molto grave, con serio pericolo di vita.

Dopo l’operazione, Juwa viene portato in terapia intensiva. Ha una emiplegia sinistra e l’assenza di linguaggio. Il 18 febbraio viene dimesso e trasportato in una casa in affitto a Macas. I cognati, già prima dell’intervento, lo avevano affidato all’intercessione della Beata Maria Troncatti, insieme alla comunità educante delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Tuutin Entza, città natale di Juwa.

Inoltre, nella stanza a Macas, davanti al letto di Juwa, collocano un grande quadro della Beata e lo animano ad affidarsi a lei, che tanto aveva lavorato per il popolo Shuar. Anche la famiglia viene incoraggiata a pregare Suor Troncatti per la guarigione di Juwa. Non viene effettuata nessuna riabilitazione.

Nella notte tra la fine di marzo e l’inizio di aprile 2015, Juwa sogna suor Maria Troncatti che lo rassicura della sua guarigione, promettendogli che l’indomani mattina avrebbe parlato e camminato. La Beata gli chiede dove ha male e con una pomata gli massaggia il collo e la gamba sinistra. Gli assicura che il giorno successivo riprenderà a camminare, poi gli domanda perché non parla e, con un colpetto alla bocca, gli dice che il giorno seguente avrebbe parlato e camminato.

Gli chiede se ha un guscio di tartaruga, perché vuole metterlo dove manca l’osso nella testa (nella parte destra del cranio vi è una zona depressa di 12 cm di diametro e 5 cm di profondità), ma Juwa ne è sfornito. Inoltre, gli chiede conto di un quadro con la sua immagine che, nel cambio di casa, era stato piegato e riposto in un cartone. Lo invita a rimettere l’immagine di fronte al letto e poi lo saluta.

Svegliatosi, il sig. Juwa ha subito la sensazione di essere guarito. La gamba non gli fa più male. Chiede alla moglie con segni di aiutarlo a camminare e dice qualche parola. Inizia così un graduale miglioramento.

Dopo il sogno, sperimenta un inatteso cambiamento delle sue condizioni. Della sua svolta radicale sono testimoni i familiari e chi va a fargli visita. Recupera prima la parola e poi i movimenti. Il 5 aprile 2015, con l’aiuto del cognato, si reca alla cattedrale della Purissima di Macas e vi torna da solo il 6 luglio 2015 per partecipare all’Eucarestia.

Il medico che lo ha operato rimane meravigliato, perché dice di avere davanti a sé un morto resuscitato. Lo rivede, infatti, nel 2017 e lo trova perfettamente guarito.

La Beata Maria Troncatti, attraverso il miracolo ottenuto da Dio per sua intercessione, conferma la sua vocazione di “madrecita”, di missionaria per le popolazioni Shuar, a cui aveva dedicato tutta la sua esistenza.

10 COMMENTI

  1. Que alegria para la familia. Para la Inspectoría deEcuador. Para El Istituto y la Iglesia gracias Sor Maria Troncatti por dar SaludaJuwa un Hijo Shuar… Te confiamos Ntros enfermos de medio oriente. Sor Aida

  2. Qué significativo y valioso que el milagro de la canonización haya sido en favor de un ciudadano Shuar donde en vida ella fue instrumento de Dios para esta población tan necesitada de Dios y de la justicia social. Si hizo este milagro, puede hacer muchos más! Sigamos confiando en su poderosa intercesión en favor de los pobres

  3. La Beata María Troncatti, una Hija de María Auxiliadora, misionera en Ecuador, sencilla, tenaz en su compromiso de evangelización, su testimonio de amor a Jesús y a María Auxiliadora hace que muchas personas admiren su entrega y dedicación a una población vulnerable, a quién sirvió incansablemente.

  4. Nulla è impossibile a Dio ed a chi si rivolge con l’aiuto suo e vive pienamente la fede, speranza , amore concreto. Grazie alla SS Trinità, a Maria Ausiliatrice ed a Sr. Troncatti.Sr. Lodovica Burlini

  5. Cara suor Maria, ti sento vicina : sono di Fonteno, Bergamo. Ho bisogno anch’ io della tua intercessione presso il Signore. Tu sai le condizioni di Marco…. Il 9/12 sarà sottoposto ad un ulteriore e delicato intervento…..confido che possa riuscire bene e che riprenda l’uso delle sue mani🙏

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