Roma (Italia). Il 4 novembre 2021, con l’intervento della Prof.ssa Grazia Loparco, FMA, sul tema “La radice delle Figlie di Maria Ausiliatrice nel terreno della secolarizzazione”, si sono aperti i “Giovedì dell’Auxilium”, approfondimenti su temi di pedagogia, spiritualità e storia delle Figlie di Maria Ausiliatrice, organizzati dal Centro Studi sulle FMA della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» di Roma.

I temi in programma per l’anno 2021-2022 sono orientati alla celebrazione del 150° dell’Istituto FMA, in continuità con la Giornata di Studio “La memoria come seme di futuro. A 150 anni dalla Fondazione dell’Istituto FMA”, vissuta il 17 ottobre 2021 dalle partecipanti al Capitolo Generale XXIV. “Gli incontri dei giovedì mensili saranno un ponte che collega con l’evento che vivremo, dal 25 al 30 settembre 2022 a Roma, in Casa Generalizia, con un convegno internazionale sull’apporto delle FMA all’educazione”, precisa la Preside, la Prof.ssa Piera Ruffinatto.

Attraverso le metafore del terreno, del seme, del germoglio e della radice – anche in riferimento al compito urgente di prendersi cura della Casa comune – la Prof.ssa Grazia Loparco, Docente di Storia della Chiesa presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium», prende in esame il contesto storico dell’800 in Italia, apparentemente ostile alle congregazioni religiose, in cui “Don Bosco e Maria Domenica Mazzarello hanno percepito una chiamata dentro a un contesto – sociale, culturale, religioso – che li condizionava e allo stesso tempo offriva delle opportunità nuove”.

Nel suo intervento, la Prof.ssa mette in luce l’impatto sulle strutture della Chiesa – e di riflesso sulle forme di consacrazione femminile – dei cambiamenti storici e politici degli anni 1860-61, in cui Maria Mazzarello accoglie la consegna “A te le affido”, con l’emergere dei valori liberali alla base del Risorgimento e il venire meno della fiducia nelle istituzioni:

“L’ascolto della realtà, delle persone concrete, manifestò come in una situazione inedita, ci voleva altro. Oltre alla preghiera, occorreva l’azione che rendesse credibile la fede. In un mondo di interessi, la gratuità e il sacrificio gioioso facevano la differenza. Proprio le nuove urgenze apostoliche esercitarono pressione sulle strutture ecclesiastiche”.

La fede operosa delle religiose diventa dunque via privilegiata per un annuncio ‘di largo respiro’ che raggiunge le famiglie minate dall’indifferentismo religioso e allo stesso tempo si fa aiuto concreto alle carenze dello Stato, tramite una carità che, più che semplice assistenzialismo, tramite l’educazione e l’istruzione, mira allo sviluppo integrale delle persone e all’inserimento dignitoso nella società.

In riferimento alle origini dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, la Prof.ssa Loparco termina la sua relazione con una riflessione: “lo svolgersi inaspettato dei fatti, nella vita personale e sociale, coinvolse Maria Domenica in un cambiamento profondo di abitudini e di certezze, per essere disponibile all’interpellanza educativa della realtà, mediata anche da don Bosco”.

E tornando alla metafora che ha accompagnato i diversi passaggi, sottolinea: “La radice dell’Istituto FMA, già piantata in un terreno nuovo, portò frutti abbondanti in un futuro impensato, ma preparato con la pienezza del dono e la responsabilità comunitaria verso alti ideali”.

Di qui scaturisce l’interpellanza per l’oggi dell’Istituto FMA, prossimo alla celebrazione del 150° anniversario della Fondazione: “La generatività delle origini è una eredità e un appello appassionante a rinnovare la capacità di essere presenti e di aderire alla realtà da educatrici, per favorire la preparazione dei giovani di oggi alla vita”.

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