Roma (Italia). In vista del 28° Capitolo Generale della Congregazione – che si terrà a Torino dal 16 febbraio al 4 aprile 2020 sul tema “Quali salesiani per i giovani di oggi?” –  i Salesiani di Don Bosco il 23 gennaio 2020 a Roma, presso la Sede Centrale Salesiana, nell’opera del Sacro Cuore, hanno convocato una Conferenza Stampa per illustrare agli operatori di comunicazione le diverse realtà in cui operano in tutto il mondo, i punti di forza e le sfide, le nuove opportunità e i rischi per la Congregazione nell’odierno contesto sociale ed ecclesiale.

A introdurre l’incontro, don Giuseppe Costa, SDB, giornalista e già Direttore della Libreria Editrice Vaticana (LEV), che ha presentato i relatori – il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime, il Card. Cristóbal López Romero, SDB, arcivescovo di Rabat (Marocco) e don Stefano Vanoli, Regolatore del CG28.

Dopo un video  con i dati statistici sulla presenza salesiana nel mondo, il Rettor Maggiore ha dato la definizione di Capitolo “persone scelte democraticamente, o per il diritto del proprio ruolo. Sono 90 provenienti da tutto il mondo – siamo in 134 nazioni – che vuol dire una presenza di tutto il mondo salesiano rappresentativa di tutte le culture, per individuare il cammino dei prossimi sei anni. Nei prossimi sei anni, cosa dobbiamo guardare con predilezione?”. Di qui la scelta de tema: “Quali salesiani per i giovani di oggi?”, visti i repentini cambiamenti del mondo, a partire dalla tecnologia. Come rispondere alle grandi urgenze, alla realtà di povertà, di sfruttamento dei ragazzi più poveri delle periferie? “Queste le finalità, siamo consapevoli che questo non lo facciamo da soli (14.600 salesiani), ma ci sono più di 500.000 persone laici e laiche che condividono la missione con noi. (…) Ricordando che i più lontani, i ragazzi, le ragazze e i giovani – e tra questi i più bisognosi continuano a essere l’essenza del nostro essere salesiani. (…) 7 settimane, Valdocco, luogo speciale in cui c’è Don Bosco e in cui tutto parla. Aspettiamo un frutto interessante di questo nuovo grande sforzo della Congregazione”.

La parola poi al Cardinal Cristóbal López Romero, che ha spiegato la ragione della sua presenza:

“Sono qui perché sono salesiano e perché il Rettor Maggiore mi ha invitato a condividere qualcosa della mia esperienza salesiana in tre continenti e in tre contesti. Primo: nell’ambiente secolarizzato dell’Europa, in Spagna. Secondo: nella forte atmosfera della religiosità popolare dell’America Latina (Paraguay e Bolivia) e finalmente nell’ambiente prevalentemente musulmano del Marocco. Posso dire che fra i giovani di tutti quei diversi ambienti lo spirito di Don Bosco penetra in profondità e che la sua metodologia educativa funziona e porta frutti più che importanti”. Raccontando del suo ministero in Marocco e facendo una panoramica delle presenze in Paesi non ha poi concluso: “I salesiani lavorano più in ambienti non cristiani che in ambienti cristiani. (…) Siamo invitati ad andare nelle periferie e ad essere una Chiesa in uscita. I salesiani sono sempre stati uomini delle frontiere e dei grandi agglomerati, dove vanno ad insediarsi fra la miseria e la povertà dei giovani, dove le carenze si sono cronicizzate”. E ha concluso dicendo: “Il motto di don Bosco sembrerebbe essere un ostacolo per lavorare in questi ambienti non cristiani. Non lo è. (…) Sono convinto don Bosco fosse nei Paesi musulmani, trasformerebbe il suo famoso slogan dicendo: ‘Onesti cittadini e buoni credenti’ (…) Don Bosco amerebbe la frase che ripetiamo in Marocco: ’Siamo oranti in mezzo a un popolo di oranti’. L’obiettivo è il Regno di Dio e i salesiani costruiscono il Regno attraverso l’educazione”.

Il Regolatore, don Stefano Vanoli, su domanda di una giornalista, ha illustrato in sintesi il funzionamento, lungo le sette settimane, dei lavori del Capitolo Generale, che prevede la presenza di oltre 200 Capitolari, con una novità che sarà la presenza di 18 giovani, invitati personalmente da Don Ángel Fernández Artime, provenienti dalle 7 regioni della Congregazione, per una settimana intera, per partecipare attivamente ai lavori. Dopo l’elezione del Rettor Maggiore, ci sarà anche una settimana con alcuni laici sempre provenienti dalle varie zone.

Rispondendo alle domande dei giornalisti, che si sono concentrate sul servizio dei Salesiani in alcune specifiche realtà, come le presenze in Venezuela o in Africa, il Rettor Maggiore ha affermato: “C’è una scelta carismatica che è questa: nei momenti difficili non ce ne andiamo mai via. È il caso del Venezuela, della Sierra Leone, della guerra in Siria”. E ancora: “In questi cinque anni e mezzo ho visitato tutta la nostra realtà. Posso dire con onestà che è incredibile il bene che la Chiesa, che la Congregazione fanno nel mondo. Ci sono pagine con sbagli, peccati e fragilità di alcuni, però il bene che si fa – a mio parere e per quello che ho vissuto – è straordinario”.

La Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Suor Yvonne Reungoat, il 22 febbraio 2020 parteciperà all’apertura ufficiale del CG XXVIII dei Salesiani di Don Bosco a Torino “Casa Madre” e rivolgerà un saluto ai Capitolari presenti a nome dell’Istituto delle FMA.

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