Roma (Italia). “Siate come le grandi conche, che ricevono l’acqua e la riversano a pro di tutti” (Papa Pio IX alle sorelle in partenza per le missioni). Dal 13 al 24 agosto 2018 si è svolto a Roma l’incontro di formazione che annualmente vede impegnate le juniores FMA dal primo al quarto anno di professione. 55 partecipanti provenienti dalle Ispettorie di Bielorussia – Ucraina, Francia – Belgio Sud, Italia, Medio Oriente, Spagna, e dalla Visitatoria Maria Madre della Chiesa (RMC).

Il tema che quest’anno ha caratterizzato le giornate è stato Per una vita consacrata generativa, sviluppato attraverso tre parole-chiave: ascolto, discernimento, accompagnamento, che hanno fatto sentire ciascuna delle partecipanti in comunione con la Chiesa e con quanti sono impegnati nella riflessione sul Sinodo dei Vescovi sui giovani.

Gli incontri sono stati scanditi dal confronto con la Parola di Dio. Le Lectio, offerte da don Marco Napolitano, sono state un “entrare dentro” i sette segni del Vangelo di Giovanni.

Ad arricchire il percorso, gli spunti offerti dal Dott. Michele Marmo su come abilitarsi all’ascolto e i laboratori con le tre Maestre di Noviziato: S. Antonella Terravecchia, Sr. Teresa Espinosa e sr. Giovanna Mammarella. Attraverso modalità diversificate hanno favorito la rilettura delle tre parole chiave alla luce delle Costituzioni.

Molto positivi sono stati i momenti di condivisione, confronto e dialogo che hanno contribuito a far crescere le relazioni fraterne e ad arricchirsi reciprocamente, grazie anche alla presenza di sorelle provenienti da diverse parti del mondo.

Interessanti, infatti, i racconti delle sorelle nella tradizionale e immancabile “Buonanotte” che ha permesso di comprendere che, pur in paesi e situazioni differenti, esiste una unicità di carisma che tiene unite e consolida.

La sosta alla Basilica del Sacro Cuore per riflettere sulla Lettera da Roma nella cameretta utilizzata da Don Bosco per scriverla e in Casa Generalizia per riprendere alcune delle Lettere di Madre Mazzarello, sono state occasioni per ritrovare il contatto con le origini e i Fondatori, scoprendo, così, per mezzo di voci e testimonianze appassionanti, che c’è sempre qualcosa di nuovo da conoscere e da imparare.

Un tempo, quindi, vissuto nello “spirito di famiglia”, nella semplicità dell’incontro, e soprattutto nella consapevolezza che ogni attimo della giornata è stato per ciascuna un momento prezioso per accogliere e custodire quanto generosamente veniva donato da chi, credendoci, si è messo a disposizione, per poterlo “riversare” su quanti in questo nuovo anno pastorale incontreremo sul cammino.

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