Città del Vaticano. Il 29 maggio 2023, memoria liturgica di San Paolo VI, nella Sala Clementina, si è svolta la cerimonia di conferimento del Premio internazionale Paolo VI al Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, da parte di Papa Francesco.

 “Il Premio internazionale è stato conferito a personalità che con il pensiero, con l’arte o con la loro azione hanno illustrato la fecondità culturale dell’esperienza credente”, ha introdotto Mons. Angelo Maffeis, Presidente dell’Istituto Paolo VI, spiegando la decisione del Comitato scientifico di attribuire il Premio al Presidente Sergio Mattarella “nella convinzione che anche l’impegno in campo politico e il servizio reso alle istituzioni della comunità civile possono avere questo nobile significato, quando sono espressione della dedizione al bene comune di tutta una vita” e ringraziandolo per la sua “limpida testimonianza”.

La Segretaria generale dell’Istituto Paolo VI, Prof.ssa Simona Negruzzo, ha poi letto la motivazione: riconoscere il modo esemplare in cui il premiato ha interpretato l’attività politica e ha assolto, come servizio al bene comune, le responsabilità internazionali cui è stato chiamato. Un impegno che trova le sue radici nella tradizione culturale, spirituale e politica rappresentata dal pensiero e dall’azione di Giovanni Battista Montini”.

Il Presidente Mattarella, esprimendo la gratitudine e la commozione di ricevere il Premio personalmente dal Santo Padre – dopo aver chiesto di devolvere la somma del Premio alla Comunità Giovanni XXIII, di cui alcune delle cui case di accoglienza sono state gravemente colpite dall’alluvione della Romagna – ha detto: “Penso che con il Premio più che la mia personale azione, si sia inteso e si intenda indicare il modo di interpretare l’impegno della società nelle istituzioni, che molti hanno praticato e sviluppato ispirandosi alla visione di Paolo VI e ai suoi insegnamenti”. E ha continuato: “Credo peraltro che questa sia un’occasione per porre in evidenza la grande figura di Paolo VI e il suo straordinario contributo alla Chiesa e dalla Chiesa, all’Italia e al mondo (…). Con i suoi insegnamenti San Paolo VI ha collocato e trasmesso una visione armonica, chiara, compiuta, fede, vita umana, libertà e pace”. Ha infine confidato: “Paolo VI è stato il Papa del mio passaggio dalla giovinezza all’età matura, e anche il mio Vescovo” quando “ero impegnato nella gioventù di Azione cattolica della Diocesi di Roma. Per queste ragioni avverto l’onore di ricevere il Premio a lui intitolato”.

Nel suo Discorso, Papa Francesco, si è detto “lieto di consegnare al Presidente Sergio Mattarella il Premio Internazionale Paolo VI” e ha sottolineato: “per il cristiano, grandezza è sinonimo di servizio. Amo dire che ‘non serve per vivere chi non vive per servire’. E credo che oggi il conferimento del Premio Paolo VI al Presidente Mattarella sia proprio una bella occasione per celebrare il valore e la dignità del servizio, lo stile più alto del vivere, che pone gli altri prima delle proprie aspettative. Che ciò sia vero per Lei, Signor Presidente, lo testimonia il popolo italiano, che non dimentica la sua rinuncia al meritato riposo fatta in nome del servizio richiestole dallo Stato”.

Richiamando infine alcuni valori come il senso di responsabilità e di giustizia e l’impegno per la legalità, profondamente vissuti da Sergio Mattarella, ha concluso dicendo:

“Non sono utopie, ma profezie; profezie che esortano a vivere ideali alti. Perché di questo oggi hanno bisogno i giovani. E sono lieto, Signor Presidente, di farmi strumento di riconoscenza a nome di quanti, giovani e meno giovani, vedono in Lei un maestro, un maestro semplice, e soprattutto un testimone coerente e garbato di servizio e di responsabilità. Ne sarebbe lieto Papa Montini, del quale mi piace ripetere, infine, alcune parole tanto note quanto vere: «L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni»”.          

Alla cerimonia, oltre a numerose autorità civili, ecclesiastiche e del mondo accademico, a ricercatori e studiosi di Paolo VI, erano presenti anche suor Maria Cella, Direttrice della Comunità S. Paolo VI delle FMA di Concesio (Brescia) e suor Monica Gianoli, la Vicaria della Visitatoria Maria Madre della Chiesa (RMC), suor Anna Trotti, e la Dott.ssa Stefania Postiglione dell’Ufficio Comunicazione istituzionale della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium».

L’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, dal 2009, collabora con la Fondazione Opera per l’Educazione Cristiana che, tra l’altro, dal 1979, promuove l’Istituto Paolo VI, Centro internazionale di studi e documentazione a Concesio. La collaborazione prevede attività formativo-culturali, di ricerca e pubblicazione del carteggio di Giovanni Battista Montini-Paolo VI, la cura e la pubblicazione degli Atti dei Colloqui e delle Giornate di Studio, nonché assicurare la presenza nella Casa natale di Paolo VI per l’accoglienza dei pellegrini e dei visitatori e la presentazione della sua vita e spiritualità.
La Facoltà «Auxilium» collabora con l’Istituto Paolo VI per favorire lo studio sul Pontefice e l’educazione.

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