Roma (Italia). Il 29 settembre 2024, nell’ultima domenica di settembre, si celebra la 110a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (GMMR), istituita dalla Chiesa nel 1914 per portare all’attenzione e alla preghiera delle Comunità ecclesiali e civili la realtà dei migranti e dei rifugiati, mostrare la vicinanza alle persone vulnerabili in movimento, pregare per loro mentre affrontano molte sfide e aumentare la consapevolezza sulle opportunità offerte dalla migrazione.
“Dio cammina con il suo popolo” è il tema scelto dal Santo Padre per il Messaggio annuale nell’ottica della sinodalità: “Siamo tutti migranti su questa terra in cammino verso la vera patria. Allora, in questo giorno speciale, vi invito a camminare INSIEME, con i più vulnerabili, con Gesù, per ricordarci che siamo tutti figli dello stesso Padre e che insieme a Lui vogliamo costruire un mondo più fraterno”.
Secondo il Rapporto Global Trends 2023 dell’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati – che presenta i principali trend statistici e le ultime statistiche ufficiali su rifugiati, richiedenti asilo, sfollati interni e apolidi nel mondo – alla fine del 2023 erano 117,3 milioni le persone nel mondo costrette a sfollare a causa di persecuzioni, conflitti, violenze, violazioni dei diritti umani ed eventi che turbavano gravemente l’ordine pubblico, raggiungendo un livello storico.
Questo numero, in base alle stime dell’UNHCR, ha continuato ad aumentare nei primi quattro mesi del 2024 e alla fine di aprile ha probabilmente superato i 120 milioni. La popolazione in fuga equivarrebbe dunque a quella di un intero Paese, grande per ampiezza di popolazione quasi come il Giappone. Nello scorso anno l’UNHCR ha dichiarato 43 emergenze in 29 Paesi, rispondendo a crisi umanitarie nuove o in peggioramento, “il più alto numero annuale di emergenze dichiarate degli ultimi dieci anni, quadruplicato nell’arco di soli tre anni” (Fonte: UNHCR Italia).
Papa Francesco nel suo Messaggio trova analogie con l’immagine dell’esodo biblico: “è possibile vedere nei migranti del nostro tempo, come in quelli di ogni epoca, un’immagine viva del popolo di Dio in cammino verso la patria eterna. I loro viaggi di speranza ci ricordano che «la nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo» (Fil 3,20). (…) Come il popolo d’Israele al tempo di Mosè, i migranti spesso fuggono da situazioni di oppressione e sopruso, di insicurezza e discriminazione, di mancanza di prospettive di sviluppo. Come gli ebrei nel deserto, i migranti trovano molti ostacoli nel loro cammino: sono provati dalla sete e dalla fame; sono sfiniti dalle fatiche e dalle malattie; sono tentati dalla disperazione”.
Affronta anche l’aspetto umano e spirituale di chi affronta un “esodo” al giorno d’oggi: “Molti migranti fanno esperienza del Dio compagno di viaggio, guida e ancora di salvezza. A Lui si affidano prima di partire e a Lui ricorrono nelle situazioni di bisogno. In Lui cercano consolazione nei momenti di sconforto. Grazie a Lui, ci sono buoni samaritani lungo la via. A Lui, nella preghiera, confidano le loro speranze. Quante bibbie, vangeli, libri di preghiere e rosari accompagnano i migranti nei loro viaggi attraverso i deserti, i fiumi e i mari e i confini di ogni continente!
Dio non solo cammina con il suo popolo, ma anche nel suo popolo, nel senso che si identifica con gli uomini e le donne in cammino attraverso la storia – in particolare con gli ultimi, i poveri, gli emarginati –, come prolungando il mistero dell’Incarnazione”.
Ricordando che “i migranti sono icona contemporanea di questo popolo in cammino, della Chiesa in cammino e, allo stesso tempo, è proprio in loro e in tutti i nostri fratelli e sorelle vulnerabili che possiamo incontrare il Signore che cammina con noi”, il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale (DSSUI) promuove una campagna comunicativa in preparazione della GMMR2024 in cui invita tutte le persone di buona volontà ad organizzare iniziative con migranti, rifugiati, persone vulnerabili.
Come suggerisce don Fabio Baggio, missionario scalabriniano, sottosegretario del DSSUI, “l’idea è quella di percorrere un pezzo di strada insieme, con le nostre comunità, parrocchie, Diocesi, coinvolgendo tutti gli abitanti delle ‘periferie esistenziali’ che Papa Francesco sempre ci invita ad accogliere”.
“Cari fratelli e sorelle, in questa Giornata dedicata ai migranti e ai rifugiati, uniamoci in preghiera per tutti coloro che hanno dovuto abbandonare la loro terra in cerca di condizioni di vita degne. Sentiamoci in cammino insieme a loro, facciamo “sinodo” insieme, e affidiamoli tutti, come pure la prossima Assemblea sinodale, «all’intercessione della Beata Vergine Maria, segno di sicura speranza e di consolazione nel cammino del Popolo fedele di Dio» (Relazione di Sintesi, Per proseguire il cammino)”. È l’appello del Papa, che termina il Messaggio annuale con una Preghiera che può essere utilizzata nelle comunità.
Nel sito del Dicastero è possibile scaricare tutti i materiali della GMMR 2024: il Messaggio del Papa e il dossier di animazione delle comunità educanti nelle diverse lingue.