Roma (Italia). La comunità FMA di Casa generalizia a Roma, la sera dell’8 gennaio 2018, ha avuto la buona notte in cui è stato messo in risalto il 150° della consacrazione della Basilica di Maria Ausiliatrice (1868-2018). Sr. Piera Cavaglià, Segretaria generale dell’Istituto delle figlie di Maria Ausiliatrice ha così introdotto la buona notte:

«Questo è l’anno del Sinodo sui giovani e delle Verifiche triennali, ma è anche il 150° della consacrazione della Basilica di Maria Ausiliatrice (1868-2018). Per noi FMA questo non è solo un evento storico, ma una chiamata nuova a riscoprire i motivi per cui don Bosco ha innalzato quel tempio a Maria e ha voluto il nostro Istituto profondamente collegato ad esso».

Ha poi ripercorso alcuni momenti significativi che hanno caratterizzato la consacrazione della Chiesa di Maria Ausiliatrice il 9 giugno del 1868, sottolineando in particolare come l’Istituto delle FMA è monumento vivo di gratitudine a Maria Ausiliatrice, e ha detto:

«Don Bosco stesso lo aveva confermato nel giorno della Fondazione dell’Istituto: «Voi ora appartenete a una Famiglia religiosa che è tutta della Madonna… Abbiate come gloria il vostro bel titolo di Figlie di Maria Ausiliatrice, e pensate spesso che il vostro Istituto dovrà essere il monumento vivo della gratitudine di don Bosco alla Gran Madre di Dio, invocata sotto il titolo di Aiuto dei cristiani» (Cronistoria, I 306).

Ogni pietra di quella Chiesa era “una grazia di Maria”, e ogni FMA avrebbe dovuto essere “un grazie a Maria”. Il monumento, nell’intenzione di don Bosco, è simbolo di un’identità, sintesi di un patrimonio carismatico che rivela aspetti tipici di una spiritualità e di una missione. Il monumento porta a far memoria, ad essere segno di una realtà più grande. Come ci ricorda il Progetto Formativo «ognuna di noi è memoria vivente di Maria, la Vergine del Magnificat … segno e testimonianza dell’amore di Dio per i giovani» (Nei solchi dell’Alleanza, p. 30).

L’evento celebrativo di quest’anno ci aiuta perciò a ritrovare la gioia e la bellezza della nostra vocazione: «essere risposta di salvezza alle attese profonde delle giovani» (C 1). La nostra esperienza di affetto filiale per Maria, Madre dell’umanità e della Chiesa, diviene una chiamata ad essere con Lei e come Lei “ausiliatrici” tra le giovani e i giovani più bisognosi (C 4). Solo se radicate in Gesù, possiamo realizzare la missione per cui siamo state suscitate dallo Spirito Santo per la vita di tanti bambini/e, adolescenti e giovani».

Per approfondire:

Circ. Corale N° 976 (2 febbraio 2018)

MB IX, 240-293 (relazione dei festeggiamenti durati una settimana intera)

RICCERI Luigi, Omelia tenuta dal Rettor Maggiore, don Luigi Ricceri, in occasione della festa della Madre, Torino 31 maggio 1968. A 100 anni dalla consacrazione della Basilica propone una meditazione sul significato del nostro essere “Monumento di pietre vive”.

BRAIDO Pietro, La nascita di un centro di religiosità popolare ed ecclesiale (1865-1869), in ID., Don Bosco prete dei giovani nel secolo delle libertà, Vol I, Roma, LAS 2009, Terza ed. corretta e ritoccata, 517- 540.

KO Ha Fong Maria, “Monumento vivo di riconoscenza” a Maria e come Maria, in MANELLO Maria Piera (a cura di), Madre ed Educatrice. Contributi sull’identità mariana dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Roma, LAS 1988, 75-109.

Testo integrale della Buona notte

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