Torino (Italia). Dopo la 1a Giornata, dedicata alla presentazione della Strenna «Fate tutto per amore, nulla per forza» da parte del Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, Don Ángel Fernández Artime, la 2a delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana, il 14 gennaio 2022, è dedicata a una tavola rotonda per approfondire la spiritualità di S. Francesco di Sales.

Il moderatore, don Michele Molinar, SDB, Vicario Ispettoriale della Circoscrizione Speciale Piemonte e Valle d’Aosta (ICP) e Delegato per la Famiglia Salesiana del Piemonte, ha invitato sul palco i relatori per un incontro “a più voci, perché la proposta di S. Francesco di Sales è troppo ampia per essere esaurita da una sola sensibilità” e ha lasciato loro la parola per esporre, con tagli diversi e grande competenza e passione, alcuni contributi sulla personalità e sull’eredità spirituale del Santo.

La Dott.ssa Vania de Luca, giornalista RAI e vaticanista, nel suo intervento ha parlato di S. Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, quale esempio di spiritualità laicale e di una via di santità accessibile a tutti. La Dott.ssa racconta di averlo conosciuto e apprezzato attraverso l’UCSI (Unione Cattolica della Stampa Italiana), che il 24 gennaio di ogni anno celebra il Santo con l’Eucarestia e con incontri sul tema della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Francesco “comunicò la fede attraverso i ‘nuovi media’ di allora, per sanare le fratture religiose e politiche in un’Europa alla ricerca di pace nella cultura e nella società”, per questo rimane un esempio per quanti diffondono la verità cristiana servendosi dei mezzi di comunicazione sociale. Vania de Luca ha terminato il suo intervento leggendo le Beatitudini del giornalista.

Suor Maria Grazia Franceschini, dell’Ordine della Visitazione di Santa Maria – che quest’anno celebra i 450 anni della nascita della Confondatrice, S. Giovanna Francesca di Chantal – ha tratteggiato la visione e il rinnovamento operato da Francesco di Sales nel campo della vita consacrata. Il Santo di Annecy si trovò ad occuparsi di situazioni di decadenza della vita religiosa, che affrontò con “Acutezza di giudizio nell’individuare i mali cui porre rimedio e le mete da conseguire, unita a una grande capacità di accompagnare adattandosi al passo dell’altro e alle contingenze concrete della sua vita, nulla imponendo a forza, ma cercando di suscitare il gusto del bene e di riportare alla fedeltà sentita come esigenza d’amore”. Con la fondazione dell’Ordine della Visitazione, Francesco di Sales può esprimere e sperimentare al vivo la sua concezione della vita religiosa: un laboratorio di amicizia in opera: verso Dio e verso il prossimo, a partire dalle sorelle”.

A don Giuseppe Roggia, SDB, Docente presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma (UPS). il compito di approfondire la sintesi tra azione apostolica e vita spirituale vissuta e trasmessa di Francesco di Sales, “il cui principio fondamentale è tutto per amore e nulla per forza. È l’amore che raccoglie e riunisce tutti gli aspetti dell’azione. Il Vescovo di Ginevra diventa il maestro e l’ispiratore fecondo di questa sintesi di azione e contemplazione”. “Tutta la nostra vita è piena di opposti” – spiega don Roggia – Si tratta di una chiamata al perfezionamento dell’amore con la capacità di assorbire i tratti e i comportamenti della persona, per lanciarli in Dio e nella sua volontà e quindi si trasforma in estasi dell’azione e della vita, ossia di un di più di amore, di fede e di speranza”.

Don Eunan McDonnell, SDB, Ispettore dell’Ispettoria San Patrizio dell’Irlanda (IRL), ha parlato dell’affinità spirituale tra Francesco di Sales e Don Bosco, un’affinità che ruota intorno alla dolcezza e all’amorevolezza: “la carità e la dolcezza di San Francesco di Sales mi guidino in tutto” fu il proposito fatto da Don Bosco prima dell’ordinazione sacerdotale. Il relatore si è infine soffermato sull’aspetto dell’amicizia quale canale privilegiato per l’incontro di Dio con il cuore umano: “nella spiritualità salesiana, è lo Spirito Santo, ‘la fonte più profonda di ogni amore’ e ‘l’autore delle amicizie spirituali’, che porta le persone nella nostra vita, trasformando le amicizie in un sacramento di incontro con Dio”.

Le domande ai relatori, formulate dai rappresentanti delle sette Regioni che stanno seguendo le GSFS, hanno arricchito ulteriormente i contributi, completati dall’intervento di don Pier Luigi Cameroni, SDB, Postulatore Generale delle Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, sulla chiamata universale alla santità.

Don Pierluigi ha messo in luce alcuni elementi che possono aiutare ad attualizzare la proposta della Strenna e sottolineato la tradizione di santità della Famiglia Salesiana – ricordando che sono le 53 cause in corso che coinvolgono 173 candidati alla canonizzazione – “da conoscere, pregare e trarne ispirazione” per orientare la vita alla santità, secondo la molteplicità di vocazioni presenti in questa Famiglia carismatica. Tra le FMA, sono state ricordate la Beata Maddalena Morano, nel 175° anniversario della nascita e la Serva di Dio Rosetta Marchese, di cui quest’anno ricorre 100° della nascita.

Video della 2a Giornata

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