Torino (Italia). Con la sintesi finale del lavoro dei gruppi regionali e la Celebrazione Eucaristica nella Basilica Maria Ausiliatrice di Torino-Valdocco, presieduta dal Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, Don Ángel Fernández Artime, si chiude la 40° edizione delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana, svoltesi dal 13 al 16 gennaio 2022, sul tema della Strenna 2022 “Fate tutto per amore, nulla per forza” (S. Francesco di Sales).

Ai Referenti di ciascuno dei 32 Gruppi della Famiglia Salesiana, una realtà carismatica estesa a 134 Paesi, viene assegnato un minuto e mezzo di tempo per condividere ciò che è emerso dalle Giornate rispetto al tema della Strenna, per arrivare a una sintesi che indichi le novità e i propositi per l’anno pastorale che si apre.

“Siamo una famiglia grande con radici di santità” – ha esordito suor Leslie Sándigo, Consigliera Generale per la Famiglia Salesiana delle Figlie di Maria Ausiliatrice – “siamo grati per questi giorni in cui siamo cresciuti nel senso di appartenenza”. La Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Suor Chiara Cazzuola, nel video-messaggio con cui ha raggiunto tutta la Famiglia Salesiana ha parlato “della bellezza della fraternità e del dono di speranza e di amore che ci facciamo”.

“Togliere gli intervalli tra la vita e la spiritualità, rapportarsi con gli altri da cuore a cuore, vivere lo spirito dell’amicizia con San Francesco di Sales”: i Salesiani Cooperatori (ASSCC), rappresentati da Marina e Andrea, faranno diventare quanto individuato in queste Giornate il tema dei cammini di formazione delle Province e dei Centri  locali.

Renato Valera, Presidente dell’ADMA Primaria, ha invitato “ad avere più relazione e meno cose da fare. Siamo stati richiamati all’essenziale del nostro essere cristiani e al coraggio di evangelizzare ‘disarmati’, rispettando la libertà sull’esempio di san Francesco di Sales”.

Exallievi ed Exallieve hanno sottolineato la continuità con il passato, con grande attenzione ai nuovi segni dei tempi. “La nostra responsabilità è continuare l’opera di chi ci ha preceduto, e dobbiamo riflettere sul passato mentre ci viene chiesto di capire il futuro” ha detto Bryan Magro, Presidente Confederale degli Exallievi di Don Bosco; mentre Maria Carmen Castillon, Presidente della Confederazione Mornese Exallieve/i FMA, in collegamento dal Minnesota (USA) ha detto: “la domanda a cui vogliamo rispondere è ‘cosa direbbe oggi Don Bosco’ nelle situazioni in cui siamo”.

La Responsabile Maggiore delle Volontarie di Don Bosco ha individuato due punti: “Spiritualità e interiorità vera per servire meglio, per umanizzare le relazioni; discernere il significato della bontà per attuarlo nella pratica.”

“Difficile il lavoro di evangelizzazione nella società giapponese, ma continueremo a comunicare l’amore di Dio con coraggio e pazienza” ha affermato la portavoce delle Suore della Carità di Gesù, sostenuta dalla nuova Madre Generale, Madre Emiliana Park, che ha ricordato l’impegno missionario nei cinque continenti, con le nuove frontiere in Sudan del Sud e in Uganda: “Orgoglio e responsabilità anche per il sorgere di nuove professe in quei Paesi”.

Infine, un gruppo di lavoro eterogeno che comprendeva Canção Nova e le Salesiane Oblate del Sacro Cuore di Gesù, ha raccomandato “l’impegno del cuore per fare passi anche piccoli, per attuare quanto seminato, guardando anche al campo sociale e politico”. La Fraternità Contemplativa Maria di Nazareth ha suggerito di “considerare il mondo il nostro monastero, avendo fiducia nell’azione di Dio”.

Nella Celebrazione Eucaristica in Basilica Maria Ausiliatrice, la Famiglia Salesiana, con quanti erano collegati alla diretta streaming, ha espresso la gratitudine per la Strenna del Rettor Maggiore e l’impegno ad approfondire, riscoprire, vivere in profondità la Spiritualità di S. Francesco di Sales, di cui ricorrono i 400 anni dalla morte.

Nell’omelia il Rettor Maggiore, riprendendo il Vangelo delle Nozze di Cana (Gv 2, 1-11), ha sottolineato alcuni passaggi utili per la Famiglia Salesiana:

“La gioia nasce dal buon vino, il migliore, offerto con abbondanza a Cana a tutti coloro che partecipano al banchetto. (…) E dovrà essere la gioia il distintivo e la caratteristica più preziosa della Famiglia di Don Bosco anche quest’oggi. La gioia non nasce da un temperamento ottimistico, ma da una scoperta resa possibile dalla fede: Dio agisce, è all’opera e noi non possiamo che rallegrarci di quanto accade.

La Madre dice a noi, Famiglia Salesiana sparsa nel mondo: ‘Fate quello che Lui vi dirà’, parola d’ordine e regola per tutti noi. Oggi le nostre comunità di consacrate/i, le nostre famiglie devono essere una “Cana di Galilea’”.

“Ci impegniamo a vivere la Strenna di quest’anno con profondità e a continuare a sognare una Famiglia di Don Bosco che risponda a questo mondo d’oggi”  ha detto salutando i partecipanti nel cortile di Valdocco-Torino.

Fonte: Agenzia Info Salesiana ANS

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