Roma (Italia). La Madre Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Suor Chiara Cazzuola, con la Circolare n° 1026 raggiunge tutte le FMA nel tempo in cui ci si prepara alla Festa della Riconoscenza mondiale per esprimere a ciascuna la gratitudine: “Quando contemplo le meraviglie che il Signore ha operato, e continua ad operare nel nostro Istituto, nasce spontanea la lode e il ringraziamento per la vita e la vocazione di ogni Figlia di Maria Ausiliatrice passata, presente e futura”.

Ringraziando le quattro Ispettorie della Colombia che stanno preparando la Festa, che si svolgerà a Bogotá, il 26 aprile prossimo, si sofferma poi sul tema – Con Maria generiamo una cultura di pace – che “nasce dalla riflessione sul tempo che stiamo vivendo; infatti, nel mondo sono in corso più di trenta guerre e la pace è minacciata in tanti modi. Il tema è illuminato dalla parola di Dio «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9) ed è un invito esplicito a non stancarsi di costruire la pace, di generare una cultura di pace”.

Generare vita per il futuro

Il tema si inserisce anche nel cammino post-capitolare, di cui la Madre riprende il titolo degli Atti del CG XXIV – Con Maria essere “presenza” che genera vita – per sottolineare la priorità dell’impegno di risvegliare la passione per Gesù e la passione educativa e di vivere la generatività nella sua dimensione comunitaria, coinvolgendo tutti i membri della Comunità Educante, ciascuno con le sue risorse. “Insieme avvertiamo la responsabilità del futuro del carisma. Siamo, infatti, responsabili di un dono dello Spirito Santo per la Chiesa e per il mondo”, sottolinea la Madre.

L’impegno prioritario del Capitolo a vivere il servizio di autorità, come leadership generativa, nello stile circolare, partecipativo, deriva dalla certezza che “il carisma ha una forza dinamica, qui e ora, che è affidata a noi, come persone, come comunità educanti e come Istituto, ma il suo futuro dipende molto dal nostro coraggio, dalla creatività intraprendente, dalla capacità di visione e di accoglienza delle nuove chiamate di Dio” e che “Condizione indispensabile è la scelta di camminare insieme e ricercare insieme le vie più adeguate, in comunione con il cammino sinodale della Chiesa”.

Per un’animazione generativa

Pur non teorizzando nulla riguardo al servizio di animazione, in Madre Mazzarello si ritrovano le attitudini di coinvolgimento e di partecipazione corresponsabile richieste a chi esercita un servizio di autorità. Con la consapevolezza che “il rinnovamento auspicato da tutte, per uno stile di animazione più comunionale, fraterno, sinodale, ha bisogno – specialmente in questo momento storico – di attenzione e di una cura maggiore”, Madre Chiara e il Consiglio generale hanno inserito nella Programmazione del Sessennio i Seminari per le Conferenze interispettoriali sul tema: “Per un’animazione generativa”.

In cammino con la Chiesa, immersa in questo tempo nella dinamica sinodale, come Figlie di Maria Ausiliatrice si è “interpellate ad assumere sempre più la sinodalità come stile di animazione e di governo, a tutti i livelli, per una sempre maggior valorizzazione di ogni persona e una più feconda missione in favore delle giovani e dei giovani più svantaggiati”.

Responsabilità e obbedienza

Madre Chiara mette poi in luce lo stretto legame tra sinodalità e obbedienza: “La sinodalità si fonda sull’obbedienza che è come il “collante” della comunità e non c’è vera obbedienza senza libertà interiore e senso di responsabilità verso la comunità e la missione”. Richiamando l’art. 32 delle Costituzioni, evidenzia come l’obbedienza, che Don Bosco considera il “perno” della vita delle FMA, vada letta in chiave di totale disponibilità alla missione da vivere in comunione con le sorelle, come mandato affidato a tutte, con uno stile contraddistinto da spirito di fede, animo ilare e umiltà, senso di responsabilità e di appartenenza all’Istituto.

Per meglio esprimere quanto fosse una virtù per lui indispensabile, è celebre l’episodio in cui Don Bosco prese un fazzoletto e, dopo averlo stropicciato e stretto nelle mani, disse «Ogni cosa sarà possibile se lascierete che io faccia con voi ciò che avete veduto aver io fatto del fazzoletto!» (MB VI, Cap. I, 11-12). Mentre lo stesso spirito salesiano si riscontra in Madre Mazzarello con un’impronta femminile nella frase: «Fate con libertà tutto ciò che richiede la carità» (L 35,3).

In conclusione della Circolare, la Madre non può fare a meno di ricordare “le sorelle e le comunità che soffrono con i loro popoli la violenza della guerra, le ingiustizie, le discriminazioni religiose e sociali, le drammatiche conseguenze del cambiamento climatico, il terremoto, specialmente quello in Siria e in Turchia” e ringrazia per la generosità nel sostegno di queste situazioni, continuando a incoraggiare alla preghiera per la pace.

Termina con l’augurio, anche a nome del Consiglio generale, di una Santa Pasqua, a tutte le FMA e alle loro famiglie, al Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, ai Confratelli Salesiani, ai membri della Famiglia salesiana e “a quanti sono coinvolti, con passione e amore, nella missione educativa”, con un’attenzione particolare: “Un augurio di speranza e di luce giunga in particolar modo alle giovani e ai giovani. La luce della Resurrezione risplenda nella nostra vita come annuncio di speranza e di pace”.

Circolare n° 1026

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