Beata Maria Troncatti missionaria di gioiosa speranza

Roma (Italia). Il 24 novembre 2012 a Macas, in Ecuador, con il rito presieduto dal Cardinale Angelo Amato, Salesiano di Don Bosco, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, veniva beatificata Suor Maria Troncatti (1883-1969), Figlia di Maria Ausiliatrice, missionaria in quella terra per 47 anni.

Alla solenne celebrazione erano presenti la Superiora Generale dell’Istituto delle FMA, Madre Yvonne Reungoat, la Segretaria generale, suor Piera Cavaglià, le Consigliere generali Visitarici suor Sylvia Boullosa e suor Mira Pece, il Postulatore generale delle Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, don Pierluigi Cameroni, la vice postulatrice, suor Sylwia Ciezkowska, l’Ispettrice dell’Ispettoria Sacro Cuore (ECU) e le Ispettrici di altre Ispettorie dell’America Latina e una numerosa rappresentanza di FMA, membri della Comunità Educante, giovani, bambini e famiglie, anche di etnia Shuar.

L’evento fu preceduto da una serie di celebrazioni e incontri organizzati dall’Istituto per “accogliere il messaggio che questa ardente missionaria lancia oggi a tutti noi” – scriveva Madre Yvonne il 29 maggio 2012 comunicando all’Istituto la notizia della Beatificazione – ed esortava:

“Occorre in particolare aiutare le giovani e i giovani ad approssimarsi a questa meravigliosa missionaria che, con fede operosa, generosità audace e gioiosa speranza, ha annunciato e testimoniato a tutti l’amore di Gesù”.

Nell’omelia di beatificazione, il Card. Amato ne delineò la figura di consacrata e missionaria, mettendone in luce, nella ferialità e semplicità dei gesti di maternità e misericordia, la straordinarietà dell’”esempio di dedizione a Gesù e al suo Vangelo di verità e di vita” per il quale, a più di quarant’anni dalla sua morte, era ricordata con riconoscenza:

“Suor Maria, animata dalla grazia, diventò una infaticabile messaggera del Vangelo, esperta in umanità e conoscitrice profonda del cuore umano. Condivideva le gioie e le speranze, le difficoltà e le tristezze dei suoi fratelli, grandi e piccoli. Riusciva a trasformare la preghiera in zelo apostolico e in servizio concreto al prossimo”.

Al termine del rito, la cronaca di quel giorno riporta un fatto che richiama l’identità della Beata:

“È da segnalare l’incontro con un signore shuar che desidera assolutamente incontrare la pronipote della Beata per una comunicazione. Egli mostra la sua carta di identità e lascia sorpreso il piccolo gruppo che si è creato attorno a lui e alla sua moglie: ‘Si chiama Rodondi di cognome!’. Egli spiega che suor Maria Troncatti, alla sua nascita, gli ha assegnato il cognome della sua stessa mamma. E quel signore, orgoglioso, nota che in tutto l’Ecuador è l’unico a portare quel cognome. Dunque, conclude commosso: ‘Anch’io sono della famiglia di suor Maria Troncatti!’”.

Il Cardinale Amato terminò l’omelia rassicurando i presenti, tra cui gli shuar, che “dal cielo la Beata Maria Troncatti continua a vegliare sulla vostra patria e sulle vostre famiglie. Continuiamo a chiedere la sua intercessione, per vivere nella fraternità, nella concordia e nella pace. Rivolgiamoci con fiducia a lei, affinché assista gli ammalati, consoli i sofferenti, illumini i genitori nell’educazione cristiana dei bambini, porti armonia nelle famiglie. Cari fedeli, come lo fu sulla terra, così dal cielo la Beata Maria Troncatti continuerà a essere la nostra Buona Madre”.

È la stessa fiduciosa certezza che anima ancora oggi la preghiera per il buon esito della sua Causa di Canonizzazione e per il cammino verso gli onori degli altari delle altre candidate FMA.

Per rendere omaggio a Suor Maria Troncatti, il 24 novembre 2024, proprio nell’anniversario della sua Beatificazione, verrà trasmesso in diretta streaming il Festival missionario “È tempo di ravvivare il fuoco!”, con la presentazione delle canzoni arrivate in finale al Concorso per la creazione dell’inno del 150° anniversario della prima spedizione missionaria (14 novembre 1877).

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