Cammarata (Agrigento). “L’umanità al centro della società” è il tema su cui si focalizza il giornalino annuale “Ambe Bekele” redatto in occasione dalla Giornata Mondiale del Rifugiato, che si celebra il 20 giugno 2023, dalla Comunità Alloggio Maria Ausiliatrice – Longo di Cammarata, in provincia di Agrigento, delle Figlie di Maria Ausiliatrice dell’Ispettoria Madre Maddalena Morano (ISI).

La piccola rivista contiene articoli che parlano della vita in Comunità che accoglie minori stranieri non accompagnati (MSNA) dai 14 ai 18 anni, e dell’immigrazione in generale. Suor Nella Cutrali, Direttrice della Comunità, nel suo articolo, contestualizza l’espressione “l’umanità è al centro della nostra società”, intesa come rispetto nell’accoglienza e nella valorizzazione dell’essere umano in quanto tale:

“Noi come equipe siamo chiamati in causa, perché il nostro lavoro si svolge giornalmente nel dare un senso a quello che facciamo, accogliendo giovani provenienti da varie parti del mondo. Ci facciamo carico dei loro sogni, delle loro fatiche, dei loro bisogni, delle loro sconfitte, delle loro sfide, del loro progetto migratorio, ogni tanto difficile da comprendere, secondo i nostri parametri.

Il nostro lavoro quotidiano è continuamente intessuto da tutto ciò. Farsi carico di un’umanità fortemente maltrattata ma capace di recuperare la propria dignità grazie ad una buona dose di resilienza, non è semplice e neppure scontato. Ma se tutto ciò avviene in un clima di solidarietà, di accoglienza del diverso, del rispetto per la dignità umana, dell’attenzione all’essere umano in quanto figlio di Dio, ciò significa che il nostro è un lavoro capace di accogliere, di donare e di considerare l’altro nella sua dignità.

Il nostro lavoro si ispira a due esempi di umanità che ci guidano e ci sostengono: Don Bosco e Madre Mazzarello. Ci hanno lasciato un esempio di umanità e sono i nostri punti di riferimento per un’attività educativa che poggia le basi sul sistema educativo salesiano, e su queste basi noi “attenzioniamo” lo spirito di famiglia con un cuore aperto e solidale.

Anche le parole di Papa Francesco ci sollecitano ad un cammino umanizzante delle nostre azioni quotidiane. Questi afferma quanto sia importante oggi un piano d’azione molto concreto: ‘Comunicare con il cuore, nella verità e nella carità’. Usa una metafora facendo la distinzione tra il cuore biologico, in quanto organo vitale del nostro corpo, e un cuore spirituale, centro della vera umanità, la fonte di tutti i sentimenti e le emozioni umane.

Parlare con il cuore significa, essenzialmente, sentire per l’altro e sentire con l’altro. L’umanità si può imparare, si può vivere nella quotidianità attraverso un’educazione attenta all’affettività, alle emozioni, all’empatia, al confronto, alla resilienza. L’umanità è il sentimento universalmente riconosciuto, che identifica, ognuno di noi che ci rende simili assomiglianti, vicini, solidali, uniti. Umani insomma. Noi ci crediamo e ci proviamo”.

La Comunità cristiana è chiamata a custodire l’umanità della società, come sottolinea nell’editoriale del giornalino Suor Angela Maria Maccioni, Ispettrice ISI, richiamando l’importanza dell’apporto di educatori ed educatrici:

“La crisi di senso della vita (e la crisi antropologica) non si presenta come un fenomeno passeggero ma sta segnando le nuove generazioni che fin dall’infanzia respirano smarrimento su più versanti, da quello identitario a quello economico ed esistenziale. Urge, dunque, riflettere anche su come educare i giovani a custodire l’umano e a costruire la società futura nel rispetto della dignità umana e dei valori autentici che caratterizzano le culture e le tradizioni dei popoli.

La nostra preoccupazione di adulti, educatrici ed educatori, dev’essere capace di andare ben oltre i legittimi timori e le oggettive diagnosi e tradursi in impegno audace, cominciando anzitutto a cambiare noi stessi (idee, atteggiamenti, comportamenti…) e aggrappandoci alla forza del Vangelo con una fedeltà e una fiducia ancora più operose che nei tempi della cristianità sociale. Molti giovani ne trarranno vantaggio, credenti e non di oggi e di domani, ma anche l’identità della Comunità cristiana e il senso della sua presenza nella storia sarà più evidente: custodire l’umanità al centro della società!”.

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