Roma (Italia). Il video del Papa per il mese di gennaio 2023, con l’intenzione di preghiera che il Santo Padre affida alla Chiesa cattolica attraverso la Rete Mondiale di Preghiera del Papa, iniziativa giunta all’ottavo anno, è “per gli educatori”.

Il video si apre con la parole “fraternità” scritta sulla lavagna come una materia di insegnamento e la proposta inedita di Papa Francesco: “Vorrei proporre agli educatori di aggiungere una nuova materia all’insegnamento: la fraternità”.

La narrazione prosegue con una scena quotidiana, ambientata nel cortile di una scuola, dove un ragazzo, emarginato dai compagni durante la partita di calcio, rimane solo in un angolo fino a quando un insegnante, accortosi del suo disagio, si prende cura di lui fermandosi giorno dopo giorno ad insegnargli a giocare. Una mattina lo ritrova a giocare insieme a quegli stessi compagni che l’avevano emarginato e, quando segna il suo primo gol, il ragazzo lo dedica all’insegnante, al testimone credibile che lo ha aiutato.

“L’educazione è un atto d’amore che illumina il cammino, perché possiamo recuperare il senso della fraternità, per non ignorare i più vulnerabili. L’educatore è un testimone che non dona le sue conoscenze intellettuali, ma le sue convinzioni, il suo impegno vissuto.

Una persona che sa gestire bene i tre linguaggi: quello della testa, quello del cuore e quello delle mani, armonizzati. E che sa farlo con la gioia di comunicare. E saranno ascoltati molto più attentamente e saranno creatori di comunità. Perché? Perché stanno seminando questa testimonianza”, continua il Papa nel video.

Nel Discorso alla delegazione del ‘Global Researchers Advancing Catholic Education Project’, il 20 aprile 2022, il Pontefice diceva: “Dobbiamo rompere quell’immaginario sull’educazione, secondo cui educare è riempire la testa di idee. (…) è rischiare nella tensione tra la testa, il cuore e le mani: in armonia, al punto da pensare quello che sento e faccio; da sentire quello che penso e faccio; da fare quello che sento e penso. È un’armonia”.

E, come sottolinea don Frédéric Fornos, gesuita, Direttore Internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa: “Ancora una volta, di fronte alle sfide del mondo, Papa Francesco torna a insistere sulla fraternità. È la bussola della sua enciclica Fratelli Tutti. È l’unico cammino per l’umanità, per questo l’educazione è essenziale”.

Nel mese di gennaio, in cui la Famiglia Salesiana celebra Don Bosco, Santo Educatore (31 gennaio), San Francesco di Sales, ispiratore del Carisma (24), e diversi testimoni in cammino verso la santità – i Beati Titus Zeman (8), Luigi Variara (15), Laura Vicuña (22), Bronislao Markiewicz (30) – è significativo che Papa Francesco abbia scelto di aprire l’anno 2023 proprio con un messaggio rivolto agli educatori.

In diversi contesti diocesani, la Festa di San Giovanni Bosco è motivo per dedicare spazio ad approfondimenti ed iniziative legate ai temi educativi e per testimonianze salesiane rivolte a bambini/e, ragazzi/e e giovani degli oratori e delle parrocchie in cui vengono coinvolti Figlie di Maria Ausiliatrice e membri della Famiglia Salesiana.

Un esempio è la Diocesi di Milano, in Italia, in cui la Settimana dell’Educazione 2023, dal 21 al 31 gennaio, ha come filo conduttore il tema Oratorio, una “missione” senza muri, e propone “un pensiero sull’oratorio che ponga l’attenzione sulla vita dei ragazzi e delle ragazze – tutti, nessuno escluso –; su come essi vivono la fede e l’esperienza del crescere, nel contesto in cui abitano, in relazione con i loro pari, in rapporto con le figure educative, i genitori, gli adulti, la comunità; su come vivono i loro impegni di studio e di sport; su come abitano il loro tempo, esercitano la loro libertà, utilizzano i social, interpretano la loro corporeità e la sessualità; vivono situazioni di disagio, di povertà o dolore”.

“Preghiamo perché gli educatori siano testimoni credibili, insegnando la fraternità anziché la competizione e aiutando in particolare i giovani più vulnerabili” è l’intenzione di preghiera che il Santo Padre affida a tutti, che interpella in questo mese in particolare chi è legato al campo dell’educazione e tutto il mondo salesiano.

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