Torino (Italia). Il 18 gennaio 2024 si aprono a Torino, nel Teatro Grande di Valdocco, le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana, alla 42° edizione. Come da tradizione, il filo conduttore dell’evento annuale è la Strenna 2024 del Rettor Maggiore, Cardinale Ángel Fernández Artime, sul tema: «Il sogno che fa sognare». Un cuore che trasforma i “lupi” in “agnelli”.

Circa 350 sono i partecipanti provenienti da 45 Paesi del mondo, rappresentanti di 22 dei 32 Gruppi della Famiglia Salesiana, tra cui la Madre Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Suor Chiara Cazzuola, alcune Consigliere generali, le Novizie, le Postulanti e diverse FMA.

I giovani presentatori, Giuli Lattanzi e il portoghese Silvio Monteiro, animano il momento di accoglienza e invitano sul palco il Rettor Maggiore per dare il benvenuto ai partecipanti: Credo che le Giornate siano un’opportunità bellissima per mostrare la comunione del nostro essere famiglia di Don Bosco, per mostrare con grande semplicità che il Carisma continua ad essere molto vivo, che veramente ‘quel sogno’ di Don Bosco oggi è un sogno di massima qualità per noi”.

Don Leonardo Mancini, Ispettore della Circoscrizione Speciale Maria Ausiliatrice di Piemonte e Valle d’Aosta, da buon “padrone di casa”, augura di poter continuare a sognare ‘come’ Don Bosco e ‘con’ Don Bosco e di accogliere le GSFS “come un’occasione per aggiornarci nella nostra chiamata personale ed impegnarci di più ad aiutare i giovani a scoprire il sogno che Dio ha su ciascuno di loro, perché possano essere davvero felici nel tempo e nell’eternità”.

Augurando di vivere con intensità queste Giornate, don Joan Lluís Playà, Delegato centrale del Rettor Maggiore per il Segretariato della Famiglia Salesiana, richiama le parole-chiave degli anni precedenti – lievito, cuore, cristiani e cittadini, speranza e santità – individuando nel Sogno il filo rosso riassuntivo delle Giornate, che riassumono quest’anno tutta la visione di Don Bosco.

Nella suggestiva preghiera iniziale, sulle note di “Padre Maestro ed amico”, vengono poi portati sul palco dei cubi con i simboli dell’identità carismatica dei 32 Gruppi della Famiglia Salesiana, con cui si forma un muro che rappresenta, come osserva poi il Rettor Maggiore, il bene che si fa ogni giorno insieme.

Il momento centrale del pomeriggio è la presentazione della Strenna da parte del Rettor Maggiore, iniziata con la visione del video. Raccontando la genesi della Strenna, nata in occasione dal Bicentenario del Sogno dei 9 anni, confida che viaggiando per il mondo e visitando 120 nazioni, ha scoperto “che la Strenna è come questo filo che veramente si fa presente dappertutto nel mondo”.

IL sogno”, specifica il Rettor Maggiore, è al centro della Strenna, “il Sogno che fa sognare oggi”. Incoraggiando a leggere il testo integrale, la riassume poi in quattro punti essenziali:

1°“Il sogno: è stato più che un sogno, un sogno-visione nello Spirito ed è stato anche un programma di vita, una profezia. 62 anni dopo questo sogno (16 maggio 1867), quando aveva 72 anni, don Bosco si emoziona fortemente celebrando l’Eucarestia nell’unico altare della Basilica del Sacro Cuore, perché lì comprende tutto: quel sogno-visione-profezia, si è fatto realtà.

2° Con l’aiuto del Sig. Marco Bay, Salesiano Coadiutore Direttore dell’Archivio Centrale Salesiano, ha voluto individuare le parole sul sogno dei Rettori Maggiori e ne è emerso che esso è stato valorizzato e apprezzato da tutti, in particolare da Don Rinaldi che ne ha vissuto e celebrato il 1° Centenario. “Per me è stata una ricchezza straordinaria”, sottolinea Don Ángel.

3° I protagonisti del sogno sono i ragazzi e le ragazze. “Loro oggi, 200 anni dopo – sottolinea – sono e devono essere i protagonisti della nostra vita e del nostro Carisma”.

4° Quello che ha vissuto Giovannino Bosco è una vera chiamata vocazionale. Don Egidio Viganò parla di “un vero capolavoro di chiamata vocazionale. E per noi, Famiglia Salesiana, questo è molto interessante: non è vero che non ci siano le vocazioni. Come noi, oggi, osiamo entusiasmarci e condividere per scoprire tutte le vocazioni nel mondo e tutte le vocazioni nella Chiesa?”.

Da ultimo, aggiunge, viene “la Maestra”: Don Bosco ha avuto veramente una Madre e Maestra, una guida della sua vita. Ed esprime una profonda convinzione: “Se l’amore alla Madonna, all’Ausiliatrice, non si trova nella vita dei membri della Famiglia Salesiana, saranno ‘altri’, ma non Famiglia di Don Bosco”. La dimensione, femminile e materna, ha di fatto accompagnato tutta la missione di Don Bosco, “per aiutare i suoi ragazzi a sentire la tenerezza di una mamma, di una donna”.

Tra i “12 sogni” al 4° capitolo della Strenna, il Rettor Maggiore sottolinea il sogno di continuare ad avere la “freschezza” con cui, nonostante le fragilità, “offriamo il meglio di quello che siamo”; “siamo nati per i più bisognosi” è un altro sogno che non è cambiato “di una virgola” dalla redazione delle prime Costituzioni. “Lo Spirito Santo continuerà a sostenerci quando noi continueremo a garantire la fedeltà carismatica”, conclude.

Don Ángel dedica poi un tempo considerevole per la risposta alle domande giunte dai membri della Famiglia Salesiana e poste dai due giovani presentatori. Successivamente, il collegamento online con i tre vincitori del concorso per il poster della Strenna: Salmi Medina dal Paraguay, Nuno Quaresma dal Portogallo e Reg Silva dalle Filippine, che hanno raccontato l’ispirazione e il messaggio espresso con la propria immagine.

Le Giornate costituiscono anche l’occasione per conoscere meglio le caratteristiche peculiari e l’esperienza di ciascun Gruppo della FS. Il primo ad essere presentato, al termine del momento assembleare, è stato l’Associazione Devoti di Maria Ausiliatrice (ADMA).

Il pomeriggio è terminato con la Celebrazione Eucaristica nella Basilica di Maria Ausiliatrice presieduta dal Cardinale Ángel Fernández Artime. Nell’omelia, don Juan Carlos Pérez Godoy, Consigliere Regionale per Mediterranea, riprendendo il Sogno dei 9 anni, mette in luce le diverse interpretazioni dei famigliari di Giovannino, sottolineando quella di Mamma Margherita, che rivela lo sguardo profondo di fede con cui la mamma accoglie il sogno, l’atteggiamento di grande fiducia in Dio con cui educherà i suoi figli.

La prima Giornata si conclude con la preghiera mariana del Rosario in Basilica e con la Buonanotte salesiana di Eliana Gherardi, Presidente internazionale delle Damas Salesianas, riconossciuto da Don Egidio Viganò come 16° Gruppo della FS. “Dama Salesiana – ha spiegato – non è un titolo, ma una mistica, un modo di essere nel mondo, una vocazione in cui brillano il compimento del dovere , la amabilità e la dolcezza, il lavoro e la temperanza, tipicamente salesiani, e un approccio che promuove la dignità della donna e della vocazione battesimale di figlie di Dio, membri della Chiesa, nel mondo di oggi”.

Foto: Flickr FMA

RISPONDI

Per favore inserisci il tuo commento!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.