Mornese (Italia). Dal 25 al 29 maggio 2022 circa cento membri della Famiglia Salesiana dell’Ispettoria Notre Dame des Nations di Francia-Belgio Sud-Tunisia (FRB) hanno partecipato a un pellegrinaggio a Mornese per il 150° anniversario di fondazione dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Erano presenti venti FMA, tra cui l’Ispettrice, suor Marie-Agnès Chetcuti, dieci Salesiani di Don Bosco dell’Ispettoria San Francesco di Sales (FRB), tra cui l’Ispettore don Daniel Federspiel, numerosi Salesiani Cooperatori e Ex-allievi/e, benefattori, Direttori delle opere delle FMA, alcuni animatori e famiglie.

L’esperienza, iniziata con una sosta a Valdocco, Torino, prevedeva conferenze su Santa Maria Domenica Mazzarello: la vita, le radici della spiritualità e della pedagogia, la gioia e la speranza che la animavano, la lotta spirituale e il discernimento, l’accompagnamento spirituale, la fondazione e la missione dell’Istituto FMA.

Le conferenze sono state tenute nei luoghi della vita di Maria Domenica e delle origini dell’Istituto FMA – ai Mazzarelli, alla Valponasca e al Collegio – da diverse FMA dell’Ispettoria.

I partecipanti hanno potuto scoprire e rivivere le fasi della nascita dell’Istituto attraverso un grande gioco per le strade di Mornese e una rappresentazione teatrale. Momenti di preghiera, celebrazioni e una veglia hanno arricchito dal punto di vista spirituale il pellegrinaggio.

La gioia di essere a Mornese traspariva da tutti i volti. Ecco la testimonianza di uno dei partecipanti:

“Sono partito senza conoscere Maria Domenica. Avevo anche un’idea non reale di lei, di una ‘brava ragazza’ che era stata notata da Don Bosco, a cui ha permesso di fare con le ragazze quello che ai tempi non era concesso.

Sono tornato da questo pellegrinaggio con un’idea completamente diversa: di una donna moderna, ancorata al suo tempo, con le sue resistenze, ma anche le semplici gioie. Una donna forte, che sapeva farsi valere con gli uomini e non si curava di ciò che diceva la gente, una donna il cui corpo è stato ferito dalla malattia, ma attraverso di essa avrebbe scoperto una nuova dimensione di sé, più vera, più umile, più vicina a Dio.

Don Bosco non ha trovato in Maria Domenica una ragazza da modellare, da conformare al suo pensiero. Ha trovato in lei il suo alter ego femminile. Come lui, ha sviluppato un sistema educativo e preventivo basato sulla fiducia, sulla gioia e sull’accoglienza. Così si sono riconosciuti reciprocamente”.

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