Santa Marta (Colombia). Il 18 marzo 2022 le studenti della Scuola Normale Superiore Maria Ausiliatrice di Santa Marta, dell’Ispettoria Maria Ausiliatrice (CMA), hanno accolto l’Ispettrice, suor María Victoria Montoya, con una coreografia ispirata al 150° anniversario dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Per la Comunità Educante della Scuola Normale Superiore di Santa Marta, il modo migliore per celebrare il 150° dell’Istituto, dopo il lockdown dovuto alla pandemia di Covid-19, è consistito nel potersi ritrovarsi, tornare a vivere nella scuola, sperimentare la gioia delle relazioni “faccia a faccia”, continuare sognare e realizzare di nuovo insieme esperienze e progetti che donano e comunicano vita.

La visita dell’Ispettrice al complesso scolastico è stata un’occasione per esprimere la gratitudine per il dono del carisma salesiano: la gioia e la cooperazione costituiscono, in questa Scuola che forma le insegnanti, non solo un’esperienza carismatica ma anche un’impronta culturale e una mediazione pedagogica.

Le ragazze del Liceo e della Scuola media, guidate dai loro professori di educazione fisica e dalle giovani  insegnanti in formazione, hanno preparato un’accoglienza festosa dove la danza, il canto e il teatro hanno moltiplicato la gioia, come a Cana, rendendo visibile la certezza che “Maria cammina in questa casa”: tante esperienze custodite nel cuore fanno toccare con mano la sua presenza materna, che si manifesta attraverso la cura, la protezione, la salvezza e l’educazione.

Suor Mònica Tausa, Preside della Scuola Normale Superiore Maria Ausiliatrice, commenta così i principi ispiratori dell’esperienza vissuta dalle ragazze e condivisa attraverso un video:

“Il rientro alle attività ha messo in evidenza il bisogno che abbiamo gli uni degli altri, la mancanza della scuola che ognuno ha sentito, il bisogno di accompagnamento amorevole. Nell’esperienza salesiana oggi, come ieri, il cortile, la vita di gruppo, le feste, il movimento, la musica continuano ad essere elementi educativi essenziali, di cui gioiamo e valorizziamo di persona, e che condividiamo attraverso la virtualità”.

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