Roma (Italia). Molte sono state le attività in contemporanea al Sinodo per sostenere i Padri e le Madri sinodali nel loro percorso di discernimento, di discussioni e di decisioni riguardo alla presenza della Chiesa in Amazzonia e alla sua significatività in mezzo alle popolazioni originarie.

Tutte le attività programmate si sono svolte nella Tenda “Amazzonia: Casa Comune”, uno spazio simbolico di incontro, di preghiera e di ascolto reciproco per quelle persone che hanno voluto conoscere di più la realtà e la spiritualità dell’Amazzonia, allestito presso la Chiesa di S. Maria in Traspontina.

Circa 250 volontari si sono dati il turno nella Tenda per assicurare la preghiera e l’invocazione permanente allo Spirito Santo in favore dei lavori sinodali, oltre ad accogliere le persone che lì si recavano per vivere la propria fede e “respirare” aria amazzonica. Sono stati promossi dalla Tenda più di 240 eventi e circa 100 FMA appartenenti alle diverse comunità di Roma, sono state presenti come Volontarie, custodendola ogni giorno, dalle ore 12 alle 16.

Tra i diversi momenti di preghiera e spiritualità c’è stata la “Preghiera dei Martiri del Cammino – Vite per la vita, Vite per il Regno, Vite per l’Amazzonia”, guidata dal sacerdote brasiliano Padre Mirim Borges ed equipe, realizzata durante le tre settimane del Sinodo da lunedì a venerdì, nella Chiesa di S. Maria in Traspontina.

Ogni pomeriggio, la preghiera si svolgeva dalle ore 13.30 alle 14.30, in memoria dei Martiri dell’Amazzonia. L’orario scelto per la preghiera è stato pensato per far coincidere con l’orario del “martirio di Gesù”, il primo tra tutti a dare la Vita per la vita, la Vita per il Regno, la Vita per l’umanità.

I martiri ricordati in queste tre settimane di Sinodo sono stati: sr Dorothy Stang, José Cláudio e Maria do Espírito Santo, Mons. Alejandro Labaka, Sr Inês Arango, Ernesto Pill Parra, P. Alcides J. Restrepo Idárraga, P. Rodolfo Lunkenbein e Simão Bororo, P. João Bosco Burnier, Fra Vicente Cañas, Edwin Chota, i Martiri del massacro di Bágua, P. Raimundo Hermann, Sabino Romero, i Martiri del massacro di El Amparo, Alfredo Vracko, P. Ezequiel Ramin, Sr Adelaide Molinari, Bernardino Racua, Giulio Rocca, P. Maurício Maraglio, Osvaldino Viana, P. Josimo Morais Tavares, Lázaro Condo, Chico Mendes, Sr. Cleusa C. Rody Coelho.

Il 23 ottobre, per la gioia di tutto l’Istituto FMA, è stata ricordata nella “Preghiera dei Martiri del Cammino”, la Beata Sr Maria Troncatti, originaria di Corteno Golgi (BS), morta in un tragico incidente aereo a Sucúa il 25 agosto 1969, ma anche lei in un certo senso Martire, perché ha saputo offrire la sua vita per la pace tra i coloni e gli Shuar.

Macas, Sevilla Don Bosco, Sucúa sono alcuni dei “miracoli” tuttora fiorenti dell’azione di sr Maria Troncatti: infermiera, chirurgo e ortopedico, dentista e anestesista… Ma soprattutto catechista ed evangelizzatrice, ricca di meravigliose risorse di fede, di pazienza e di amore fraterno.

La Beata è tra i Testimoni del Sinodo Panamazzonico. La celebrazione, molto semplice, ma sentita ha visto la partecipazione sentita di molte FMA, fra cui le partecipanti al Sinodo, e ha fatto conoscere a tutti i presenti questa straordinaria figura.

La sua fotografia, inoltre, campeggia tra i 19 personaggi – missionari/e, laici e leaders indigeni – scelti per rappresentare la dedizione incondizionata verso i popoli e la terra amazzonica riportati in una sezione della Mostra Mater Amazonia: The deep breath of the world, organizzata in occasione del Sinodo dei Vescovi per l’Amazzonia e promossa dal Governatorato dello Stato della Città del Vaticano in collaborazione con l’Istituto Missioni Consolata.

La mostra è stata inaugurata presso i Musei Vaticani il 25 ottobre 2019. L’esposizione resterà aperta al pubblico dal 28 ottobre 2019 all’11 gennaio 2020. Una mostra che, come ha sottolineato Padre Stefano Camerlengo, Superiore Generale dei Missionari della Consolata, “nasce con il desiderio di dare voce e volto all’Amazzonia, alla sua bellezza sconfinata e alle sue culture sapienti, per cercare di far continuare le riflessioni e le azioni del Sinodo, per stare accanto all’Amazzonia e ai suoi popoli, per presentare anche i suoi problemi e i suoi drammi”.

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