Ulaanbatar (Mongolia). Dal 1° al 4 settembre 2023 Papa Francesco sarà in Mongolia per il suo 43.mo viaggio apostolico. Sarà il primo Pontefice a mettere piede nella “terra dell’eterno Cielo blu”. Come in tutte le visite, sono ferventi i preparativi per accoglierlo al meglio e sono state coinvolte le comunità religiose.

Con sua grande sorpresa, a suor Hanako Teresia Kojima, Figlia di Maria Ausiliatrice della Comunità Maria Ausiliatrice di Ulaanbatar appartenente all’Ispettoria Stella Matutina (KOR), è stato chiesto di cucinare per il Santo Padre.

Intervistata, suor Hanako, missionaria in Mongolia da 14 anni, racconta con gioia come è iniziata questa bella avventura e come si stanno preparando ad accogliere il Papa.

Quando e come hai saputo che sei stata scelta come cuoca per il Papa? Che emozioni hai provato?

Nei mesi precedenti la visita del Papa, il Cardinale Giorgio Marengo mi ha chiesto di cucinare due volte per gli ospiti giunti dal Vaticano. Il giorno prima della partenza per Roma del secondo ospite, il Cardinale mi ha detto “Sei pronta a cucinare per il Papa?”. In quel momento, mi è sembrato che il tempo si fosse fermato. E l’ho ringraziato: “Davvero? Grazie!”. Il mio cuore batteva forte e non potevo credere a quello che mi era stato chiesto.

Ho ringraziato tanto Dio e ho chiesto la Sua forza per prepararmi bene per questo momento di grazia straordinaria.

Che cosa cucinerai?

Il menu richiesto è quello di un pasto molto semplice (non sarà cibo mongolo), proprio come è la vita di Papa Francesco. Sono rimasta veramente impressionata da questa semplicità.

Puoi descrivere i significati della cucina mongola e dell’accoglienza degli ospiti?

Il cibo tradizionale mongolo è molto semplice, perché le materie prime alimentari che possono essere prodotte in questo Paese sono molto limitate, (a causa delle condizioni climatiche). Gli ospiti vengono trattati con molta gentilezza. Chi invita dice più volte: “Bevi più tè! Mangia carne!”. E quando gli ospiti se ne vanno, non tornano mai a casa a mani vuote. Sulla tavola sono sempre presenti insalate, frutta, caramelle, cioccolatini, ecc. Quando arriva un ospite, viene servito per prima il tè con il latte. E poi si brinda con la vodka mongola, che si chiama Arikh. Nel frattempo vengono cotti gli gnocchi, il cibo tradizionale, che vengono serviti non appena sono pronti. Nel frattempo si parla e si cantano insieme canzoni per trascorrere la visita in fraternità, vissuta come un momento prezioso.

Com’è l’attesa del Papa in questi giorni? Che significato ha per la gente, per la Chiesa cattolica, per la comunità FMA questa visita in Mongolia?

Quando San Giovanni Paolo II era Papa, nel 2003 avrebbe dovuto venire in Mongolia, ma il viaggio fu annullato. La venuta di Papa Francesco sarà quindi il compimento di una promessa fatta 20 anni fa. Si può immaginare quanto siamo felici! Per la gente del posto è difficile comprendere le differenze tra le religioni. In questo senso, la venuta del Papa, capo della Chiesa cattolica, in questo Paese, è un’opportunità per comprendere più profondamente la nostra Chiesa. Attraverso i media la gente sembra interessarsi molto alla visita del Papa.

Il motto di questa visita è “Speriamo insieme”. La nostra speranza, attraverso questa visita, è che la nostra missione attuale e le future attività missionarie siano riflesso della volontà di Dio.

4 COMENTARIOS

  1. Carissima Sr. Hanako, sono molto felice di vederti come la cuoca del Papa. Che bellezza e lo so che lo fai molto bene. Ti accompagno con la preghiera. Un forte abbraccio. Sr. Alaíde

  2. Sono una FMA sono contenta che una consorella cucini per Papa Francesco.il Signore guidi la sua mano e la benedica con il nostro grazie x ciò che farà

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