Roma (Italia). Il 20 febbraio 2023 si celebra la Giornata Mondiale della Giustizia Sociale, proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2007 per sostenere l’impegno della comunità internazionale e sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica verso l’eliminazione della povertà, la lotta alla disoccupazione, la promozione del lavoro dignitoso e della giustizia sociale per tutti.

“Superare le barriere e sprigionare le opportunità per la giustizia sociale” è il tema della Giornata 2023.

La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, all’articolo 1, afferma: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. Una buona parte della popolazione mondiale, senza alcuna responsabilità, è priva di beni di base, come la casa, il lavoro, l’assistenza sanitaria, l’istruzione, l’alimentazione e altro. La giustizia sociale può essere definita come la capacità di garantire l’equità e la giustizia, strettamente connesse in ogni società e nazione.

L’articolo 22 della Dichiarazione stabilisce inoltre che: “Ogni individuo, in quanto membro della società, ha diritto alla protezione sociale e al conseguimento, attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale e compatibilmente con l’organizzazione e le risorse di ciascuno Stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità e al libero sviluppo della sua personalità”. I diritti umani sono i diritti e la libertà che ciascuno ha sin dal momento della nascita, non sono privilegi ereditati o guadagnati. Si applicano in egual misura a tutti, indipendentemente da età, sesso, razza, etnia, credo, ricchezza o posizione sociale. Essendo diritti, non possono essere sottratti a nessuno, da nessuno.

Martin Luther King Jr. nella sua lettera dal carcere di Birmingham, scrisse: “L’ingiustizia di ciascun luogo è una minaccia per la giustizia di tutti i luoghi”. La povertà e le disuguaglianze all’interno e tra i Paesi sono in aumento in molte parti del mondo. Le crisi economiche e sociali degli ultimi anni sono state aggravate dalle conseguenze della pandemia Covid-19, dalle calamità naturali dovute all’accelerazione dei cambiamenti climatici, dalle tensioni geopolitiche e dai conflitti bellici. Queste crisi hanno messo in evidenza l’interconnessione delle economie e delle società di tutto il mondo e mostrano la necessità fondamentale di azioni congiunte per rispondervi, a livello globale, nazionale e locale.

I diritti umani sono tra loro collegati. Ciò significa che la perdita di un diritto pregiudica altri diritti. Allo stesso modo, la promozione di alcuni diritti umani in un aspetto sostiene tutti i diritti umani. La loro privazione per una parte dell’umanità, in una parte del mondo, influisce sui diritti umani di altre persone e regioni. Ad esempio, la privazione del diritto di sostentamento costringe alla migrazione.

Ogni passo verso l’obiettivo della giustizia sociale richiede rettitudine, audacia, sacrificio, ed è sostenuto dall’instancabile impegno e dall’accorata preoccupazione di individui che vi si dedicano, eppure è compito di ciascuno/a garantire la giustizia sociale per tutti, secondo gli insegnamenti biblici: “Imparate a fare il bene; cercate la giustizia, correggete l’oppressione; rendete giustizia all’orfano di padre e soddisfate la causa della vedova” (Is  1,17).

Come cristiani, si è chiamati a essere giusti con tutti e a farsi promotori della giustizia, portando la voce di chi non ha voce. Spesso, infatti, non si riflette sul modo in cui le proprie azioni possono influire sulla vita degli altri, soprattutto delle categorie più svantaggiate della società. Uscire dalla propria “zona di comfort” per cercare giustizia verso coloro che soffrono varie forme di ingiustizia è una chiamata profetica, nella consapevolezza che la giustizia di Dio non è la giustizia degli uomini: “Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti”. (Mt 5, 44-45)

Giustizia sociale significa pertanto amare e trattare tutti con pari diritti e dignità, secondo la natura stessa di Dio. Poiché Dio è giusto e amorevole, si è chiamati a vivere una vita fraterna e a rendere giustizia a tutti.

In collaborazione con le Comunità Educanti e con i diversi partner con cui opera, l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice promuove una vita equa e dignitosa per ogni persona. Attraverso la dimensione dell’impegno educativo-pastorale, favorisce e promuove l’educazione ai diritti umani, sostiene la causa sociale ed educa alle questioni sociali, in quanto molte di esse passano inosservate proprio a causa della mancanza di informazione.

“La giustizia è requisito indispensabile per realizzare l’ideale della fraternità universale” (Papa Francesco, FT 173).

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