Roma (Italia).  Il 28 e il 29 aprile 2023, a Roma, presso l’Università Pontificia Salesiana (UPS), si è svolta la XIII edizione delle Giornate Salesiane di Comunicazione, due giornate di riflessione e formazione sui temi legati alla comunicazione.

Organizzate dal Dicastero per la Comunicazione sociale dei Salesiani di Don Bosco, dall’Ambito per la Comunicazione dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’UPS e dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» di Roma, sul tema “Leggere e interpretare per annunciare”, le Giornate hanno visto la partecipazione di circa 120 giovani in formazione, con i loro formatori e formatrici.

Le Novizie FMA dei Noviziati Internazionali Suor Teresa Valsè Pantellini di Roma – Via Appia e Maria Ausiliatrice di Castelgandolfo (Roma), dell’Ispettoria Romana San Giovanni Bosco (IRO), raccontano l’esperienza:

È stato innanzitutto un momento di famiglia e una bella occasione di vedere riuniti insieme molti giovani in formazione iniziale SDB, FMA e di altre Congregazioni religiose, per favorire la formazione alla comunicazione. Il primo mezzo che abbiamo a disposizione per comunicare la gioia di una vita donata al Signore e ai giovani è proprio la fraternità e la bellezza dello stare insieme.

Dopo i saluti istituzionali dei due Consiglieri Generali della comunicazione, don Gildasio Dos Santos Mendez e suor Maria Ausilia De Siena, della Consigliera generale per la Formazione, suor Nilza Fátima de Moraes, di don Fabio Pasqualetti, Decano della Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale presso l’UPS e degli organizzatori del Convegno, il Dott. Vincenzo Corrado, Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana ed ex-allievo dell’UPS, ha proposto una riflessione a partire dal Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2023: Parlare con il cuore.

Nel suo intervento, il Dott. Corrado ha ripreso il trittico dei temi lasciati da Papa Francesco per  le GMCS degli ultimi tre anni, invitandoci ad “andare a vedere” tra le pieghe del mondo, ad ascoltare le sue debolezze con il cuore e quindi a parlarne: “La comunicazione, prima che dell’utilizzo di strumenti concreti di comunicazione, ha proprio bisogno di riscoprire questa vocazione di porsi in una dimensione spirituale rispetto all’umanità”. Seguire questa via significa somministrare all’organismo comunicativo la “terapia della speranza” in un mondo in cui, sempre di più, si fatica a sperare.

Al termine dell’intervento, dopo alcune domande dei presenti, ci siamo radunati in gruppi più piccoli per condividere le nostre modalità di informazione e discutere su una tematica di attualità che spaziava dalla testimonianza di Chiesa di Papa Francesco al mondo giovanile, dai social alla divisione tra repubblicani e democratici, fino al tema più “caldo” delle guerre. È stato un momento di grande arricchimento reciproco, nato dall’intrecciarsi di visioni, vissuti, esperienze, culture differenti, com’è emerso anche dalla condivisione in assemblea a conclusione della mattinata di sabato.

In serata, la parola è stata lasciata a Caravaggio, grande comunicatore della bellezza, attraverso le sue opere presenti nella basilica di S. Agostino in Campo Marzio e nella chiesa di S. Luigi dei Francesi a Roma. Grazie alla guida di don Andrea Lonardo, Direttore del Servizio per la Cultura e l’Università della Diocesi di Roma e parroco della parrocchia San Tommaso Moro, abbiamo potuto entrare nel vivo del significato – artistico e umano – di queste tele, che sanno comunicare con grande intensità ancora oggi, dopo più di quattrocento anni.

La mattinata di sabato si è aperta con la Celebrazione dell’Eucaristia nella cappella dell’UPS, nella Festa di S. Caterina da Siena, patrona d’Europa, presieduta da don Gildasio e concelebrata da tutti i sacerdoti presenti. Nell’omelia il Consigliere, riprendendo la testimonianza di San Paolo, grande comunicatore, ha detto: “Leggere e interpretare per annunciare, richiede una chiara opzione di comunicare a partire dalla nostra esperienza di Cristo risorto. Il nostro impulso a comunicare non parte da noi stessi, dalla nostra autoreferenzialità, ma dal Regno di Dio”.

A seguire, si sono svolti i diversi Seminari proposti – a scelta di ciascuno – sui temi della comunicazione mediatica, su disordine informativo e ricerca della verità, giovani ed emergenze educative, Intelligenza Artificiale e caso Chat GPT, arte e narrazione della contemporaneità, religioni, diritti umani, conflitti e fenomeno migratorio, sviluppo, economia e povertà. Nei diversi gruppi, tenuti da esperti e appassionati del settore, si è avuta l’occasione, oltre che di imparare molto, di porre domande, di condividere e riflettere insieme.

Seppur brevi, queste giornate sono state assai ricche da più punti di vista. In primo luogo, la dimensione dell’incontro: tanti Paesi di provenienza, diverse età e volti, ma un’unica voce che continua a chiamare, dentro un Carisma, quello salesiano, così fecondo e dinamico, dal quale non possiamo che restare affascinati. In secondo luogo, la possibilità di interrogarsi seriamente insieme, di porsi domande grandi e di trovare qualche risposta in più su questo nostro mondo che non comprendiamo del tutto, ma che non possiamo smettere di amare.

Infine, il desiderio di essere sempre più ciò che siamo chiamati ad essere, nella nostra quotidianità, con la certezza che una vita semplice, radicalmente cristiana, è la più efficace forma di comunicazione e la risposta ad ogni grido d’amore del nostro mondo e dei giovani.

Foto: Flickr FMA

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