Roma (Italia). Dal 10 al 14 aprile 2018, si è svolto, a Roma, il Secondo Seminario per la Promozione delle Cause di Beatificazione e Canonizzazione della Famiglia Salesiana. Dopo il primo Seminario, celebrato nell’aprile del 2016, questo era dedicato, in particolare, all’accertamento scientifico e alla valutazione teologica dei miracoli. Circa 90 i partecipanti tra consacrati, laici e alcuni sacerdoti diocesani. Erano in tutto rappresentanti di 14 gruppi della Famiglia Salesiana, a testimonianza di come la santità è un elemento di comunione e di vitalità nella Famiglia carismatica, nata da Don Bosco. Per l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice hanno partecipato Sr. Piera Cavaglià, Segretaria generale, la Vice postulatrice suor Sylwia Ciezkowska e 14 FMA provenienti da diverse Ispettorie. La Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Sr. Yvonne Reungoat, ha dato la Buonanotte, e il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha offerto la riflessione conclusiva anche alla luce della Strenna 2018 focalizzando soprattutto la convinzione che i Santi e le Sante sono nostri accompagnatori nelle vie e nella vita dello Spirito.

L’obiettivo di questo Seminario – ha ricordato don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale delle Cause dei Santi della Famiglia Salesiana – è di favorire, attraverso le relazioni, le esperienze, i momenti di condivisione e di lavoro nei gruppi, i contenuti e i processi che aiutino nell’accertamento e accompagnamento di presunti miracoli. Valorizzare il patrimonio di santità fiorito da Don Bosco e che arriva fino ai nostri giorni è dimostrare la verità della frase pronunciata da Don Rua dopo la morte del Santo Fondatore: “D’ora innanzi sia nostro motto d’ordine: la santità dei figli sia prova della santità del Padre”.

Diversi e qualificati sono stati i relatori e relatrici che hanno dato il loro contributo: il Cardinale Angelo Amato, SDB, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi; Padre Boguslaw Turek e Mons. Carmelo Pellegrino della Congregazione delle Cause dei Santi; Padre François-Marie Léthel, OCD, Docente di spiritualità al Teresianum, la dott.ssa Lodovica Maria Zanet, collaboratrice della Postulazione Generale.

Il cammino della Famiglia Salesiana in questi ultimi anni, presenta 169 membri già glorificati o il cui processo è in corso (51 cause della Famiglia Salesiana seguite dalla postulazione, più altre 5 esterne, anch’esse affidate alla postulazione). Tra i tanti punti emersi si evidenzia che:

  1. Oltre 50 hanno meno di 30 anni: una formidabile ricchezza di santità giovanile per la Chiesa e per il mondo, come è stato presentato nel momento di preghiera di apertura, curato dalle Figlie di Maria Ausiliatrice.
  2. Il cammino della santità è comunitario. Più si cammina insieme e ci si coinvolge, più il cammino produce i frutti sperati, che sono la crescita nella santità, così come insegna in modo molto convincente l’Esortazione Apostolica di Papa Francesco Gaudete ed Exultate, resa pubblica proprio in questi giorni.
  3. L’attenzione al miracolo è un richiamo potente al fatto che la santità è in definitiva l’operare della grazia di Dio dentro di noi. Il primato è sempre suo. Se conta l’eroicità delle virtù, tutto è frutto di una relazione d’amore in cui si apre il cuore e la vita alla presenza e all’azione di Dio. È così naturalmente vero che la Chiesa non teme di esigere il miracolo anche come prova dall’alto, e di verificarne le circostanze dal punto di vista scientifico e soprattutto teologico.

Il Cardinale Salesiano Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, ha illustrato il valore e la necessità dei miracoli nelle cause di beatificazione e canonizzazione. “I miracoli sono l’operato della potenza di Dio, carità divina, avvento del regno di Dio. Non sono eventi che vanno contro le leggi della natura, ma che vanno oltre, spesso riportando la nostra natura alla sua chiamata originaria alla pienezza della vita, come le tante guarigioni. Nel miracolo la fede trasforma la vita in modo tangibile. È proprio questo incontro fruttuoso tra fede e vita che il cammino di Chiesa legato ai processi di beatificazione e canonizzazione documenta e favorisce. Un dono di cui essere grati, ma anche un dono che sempre si rinnova e ci rinnova, se siamo disposti a riceverlo chiedendo, bussando, cercando, come il Vangelo ci invita a fare senza mai stancarci”.

È stato presentato da parte del Postulatore generale, don Pierluigi Cameroni, all’inizio del Seminario il cammino della Postulazione tra il 2016 e il 2018: un cammino impressionante per la bellezza delle testimonianze che vengono sia dalla eroicità, dalle grazie e dai miracoli dei tanti servi di Dio, venerabili, beati e santi originati dal carisma di Don Bosco; sia dalla vivacità di cammini di conversione di tante persone, che ritrovano nuovo vigore alla loro fede, speranza e carità, proprio grazie a queste sorelle e fratelli.

Alla presentazione del tema sulla “Discussione e valutazione medico-legale” nella procedura di accertamento dei miracoli, a cura di Mons. Boguslaw Turek, CSMA, Sottosegretario della Congregazione delle Cause dei Santi, hanno fatto seguito i lavori di gruppo per aree linguistiche, dove sono stati approfonditi e condivisi molti degli spunti ricevuti.

Mons. Carmelo Pellegrino, Segretario della Congregazione e Promotore della Fede, ha illustrato con competenza e in modo accessibile a tutti, la natura, le ragioni e le modalità del processo teologico, secondo passo della fase romana del processo, affidato a una commissione di nove teologi. Ha pure esposto la nuova via per la Beatificazione e Canonizzazione, aperta con il recente Motu proprio “Maiorem ac dilectionem” di Papa Francesco.

La dott.ssa Lodovica Maria Zanet, collaboratrice della Postulazione delle Cause della Famiglia Salesiana, ha illustrato con chiarezza e sistematicità i passaggi previ alla fase romana, che accompagnano e documentano quel pellegrinaggio ecclesiale di santità che è ogni causa di beatificazione, a partire dal ‘dies natalis’, cioè dall’ora della morte di quel fratello e sorella, che poi sarà indicato come modello da venerare e seguire. Particolare attenzione ha dato alla intercessione, dove i fedeli si rivolgono a chi ritengono essere nella comunione piena con Dio, perché con le sue preghiere si faccia mediatore di un intervento straordinario della misericordia di Dio, soprattutto in caso di grave necessità. “Inter-cedere vuol dire camminare in mezzo, e in questo modo intervenire a favore. È un rapporto di fiducia e vicinanza, dove la nostra fede è la prima a beneficiarne; più è un cammino di comunità, più porta frutti e porta in avanti tutti coloro che si fanno coinvolgere” è stato sottolineato. La vita dei santi è già essa stessa nel suo insieme una “mediazione esistenziale”, perché il loro esempio e il “sapore evangelico” della loro vita sia a favore dei fedeli e li faccia crescere.

Il Carmelitano, Padre François-Marie Léthel, OCD, Docente di spiritualità al “Teresianum” di Roma e Consultore presso la Congregazione dei Santi, con competenza e profondità teologica ha presentato “Il girotondo dei Santi”, cioè la teologia dei Santi, “Luce di Cristo nel cuore della Chiesa”. Di particolare rilevanza è stato il rapporto tra “scientia fidei” e “scientia amoris” e il Cristocentrismo trinitario dei Santi tra filialità e sponsalità a partire dalla teologia dei mistici carmelitani. Tra gli esempi di Santi che hanno vissuto un’esperienza mistica, il Professore carmelitano ha citato due figure esemplari della Famiglia Salesiana: il teologo don Giuseppe Quadrio, e la Salesiana Cooperatrice Vera Grita (1923-1969) laica consacrata, mistica dell’Eucaristia.

Come dice Papa Francesco: “La santità è il volto più bello della Chiesa” e in questo Seminario è emerso che è pure il volto più bello della Famiglia Salesiana, perché ogni Santo, Beato, Venerabile o Servo di Dio mette in luce qualche dimensione della bellezza del Signore Gesù e ci addita un cammino di santità, vero dono profetico alla Chiesa. Le Cause di Beatificazione e Canonizzazione sono necessarie alla Chiesa e alla Famiglia Salesiana non solo perché ne potenziano la vitalità carismatica, ma perché ci aiutano a contrastare la tendenza deleteria di mondanità, di superficialità e di mediocrità che pare avanzare a tutti i livelli. Tutti partecipanti dono convinti, come è emerso nei gruppi di lavoro e in Assemblea, che le Cause sono un dono straordinario di Dio, ma al tempo stesso una responsabilità condivisa per cui rendere grazie e impegnarsi a comunicare a vasto raggio.

Le Foto del seminario sono disponibili su FlickrANS, mentre tutti i materiali e le relazioni si trovano nella sezione sul Sito sdb.org.

Cause di beatificazione e canonizzazione FS

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