Roma (Italia). Suor Anna Peron, Figlia di Maria Ausiliatrice della Comunità Madre Angela Vespa, della Visitatoria Maria Madre della Chiesa (RMC), il 6 giugno 2020 conclude il suo percorso di studio presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” di Roma con la tesi di Dottorato in Pedagogia e Didattica della Religione dal titolo: L’Insegnante di Religione in Italia. Evoluzione storica del suo profilo professionale e linee per la formazione iniziale e in servizio, oggi.

La tesi è frutto di una ricerca sul Profilo dell’Insegnante di Religione (IdR) in Italia e sulla sua formazione, dalla fine dell’800 ad oggi. L’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC) è sempre stato oggetto di attenzione sia da parte dello Stato che della Chiesa italiana che, con responsabilità diverse e superando anche momenti istituzionali critici, nel corso degli anni hanno assicurato alla disciplina le condizioni di servizio adeguate per un effettivo inserimento nella Scuola italiana.

La prima parte della ricerca è dedicata allo studio del profilo dell’IdR secondo un approccio storico e istituzionale, prendendo come punto di riferimento la revisione del Concordato sottoscritto fra la Repubblica Italiana e la Santa Sede nel 1984. Vengono poi prese in esame le 4 indagini empiriche sull’IRC condotte dall’Università Pontificia Salesiana di Roma e collaboratori, per cogliere com’è stata progressivamente percepita la professionalità dell’IdR dagli attori stessi dell’IRC (insegnanti, genitori, alunni).

La seconda parte riporta il resoconto di un sondaggio empirico condotto su un campione di ragazzi e docenti della Scuola Secondaria di II grado del territorio di Roma, dove l’ora di religione assume una valenza particolare per i contenuti che trasmette e per il fatto che, a differenza delle scuole dei gradi precedenti, gli studenti scelgono se avvalersi o no dell’IRC.

Un’ultima parte è dedicata ad alcuni progetti di formazione già in atto, prevalentemente in Italia, e a tratteggiare alcune linee di formazione per l’IdR in servizio.

La ricerca mette in luce il rapporto tra la percezione che l’alunno adolescente ha circa le competenze del suo Insegnante di Religione e l’esperienza che il Docente ha della sua professionalità. Le domande che emergono sono: Che cosa spinge i giovani, specialmente gli adolescenti ad avvalersi dell’IRC, dal momento che è una materia facoltativa? Che cosa è apprezzato dell’IRC e che incidenza ha la figura dell’IdR nella scelta di avvalersi della disciplina?

La tesi valorizza la centralità dell’alunno sullo sfondo della complessa realtà della scuola come luogo educativo, che sfida il rapporto tra le generazioni, in un terreno delicato come quello del dialogo tra giovani e religione. Lo studio del profilo dell’Insegnante di Religione presenta un insegnante con lo sguardo dell’educatore, che riconosce nella storia i segni religiosi e culturali che danno valore alla vita dell’uomo di oggi e che sa cogliere negli occhi e nella voce degli studenti il grido esistenziale che solo in pochi ambienti oggi si può udire. Uno di questi ambienti è senz’altro la scuola, in cui uno spazio privilegiato è l’IRC.

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