Roma (Italia). Dal 6 al 17 marzo 2023, presso la sede delle Nazioni Unite a New York, si è svolta la 67ª sessione della Commissione ONU sullo Status delle Donne – CSW67, con il tema prioritario: “Innovazione e cambiamento tecnologico e istruzione nell’era digitale per raggiungere la parità di genere e l’emancipazione di tutte le donne e le ragazze”.

Alla sessione, organizzata da UN Women – l’agenzia delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile nata per promuovere i diritti delle donne, documentare la realtà della vita delle donne in tutto il mondo e definire gli standard globali sull’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne – sono stati invitati a contribuire i rappresentanti degli Stati membri, delle entità delle Nazioni Unite e delle organizzazioni non governative (ONG) accreditate dal Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC) di tutte le regioni del mondo.

Suor Annecie Audate, Figlia di Maria Ausiliatrice, ha partecipato all’incontro in qualità di Direttrice generale del VIDES Internazionale, una delle ONG accreditate dall’ECOSOC, insieme a una delegazione di giovani donne che ha preso parte, il 13 marzo, al Forum dedicato ai giovani provenienti dei 194 Paesi che fanno parte delle Nazioni Unite.

L’evento, infatti, ha visto per la prima volta l’inclusione dei leader giovanili nei negoziati ufficiali, aprendo loro lo spazio per condividere esperienze, conoscenze e buone pratiche relative al ruolo dell’innovazione e del cambiamento tecnologico nel raggiungimento dell’uguaglianza di genere e dell’empowerment di donne e ragazze.

Nel corso delle giornate, il dialogo interattivo ha riunito un’ampia gamma di soggetti interessati, tra cui leader giovanili, attivisti, rappresentanti della società civile, del governo e del settore privato, per sottolineare l’importanza della responsabilità collettiva nell’attuazione di politiche digitali inclusive. Con l’aumento delle tecnologie digitali, le rappresentanti dei giovani hanno sottolineato la necessità di garantire che nessuno venga lasciato indietro, in particolare le donne e le ragazze delle aree rurali ed emarginate, le minoranze di genere e le persone con disabilità.

Uno dei temi principali discussi è anche stata la prevalenza della violenza online e dei discorsi di odio nei confronti di donne e ragazze. Le giovani hanno sottolineato l’importanza di elaborare soluzioni tecnologiche inclusive dal punto di vista del genere e di sostenere politiche digitali che garantiscano parità di accesso e più opportunità per donne e ragazze.

Dai rapporti dell’ONU, emerge come più di 900 milioni di donne – 150 milioni in più dallo scoppio della pandemia di COVID-19 – soffrano la fame e l’insicurezza alimentare e più del 54% delle donne abbiano abbandonato la scuola. Le 40 giovani rappresentanti hanno sottolineato la disuguaglianza tra i Paesi, in alcuni dei quali si sta ancora lottando per il lavoro equo tra uomini e donne, che tante volte non hanno neppure il diritto di frequentare la scuola secondaria.

In seguito alla pandemia, l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice – insieme ad altre tre Congregazioni religiose internazionali femminili impegnate nella missione di proteggere i più i deboli, tutelarli e garantire i diritti soprattutto di donne, giovani e bambini/e – hanno portato avanti la ricerca How are the Girls? A study on the Rights of Girls in six countries during the Covid-19 Pandemic, al fine di ridurre l’impatto sociale ed educativo della pandemia, in particolare sulle ragazze dai 10 ai 20 anni.

Richiamando la ricerca e l’esperienza delle giovani delegate presenti a un evento ONU così importante, suor Annecie Audate ha evidenziato: “Per noi FMA, come educatrici, è una sfida affrontare insieme alle ragazze la condizione che stanno vivendo. Sono situazioni che toccano la loro salute psicologica e digitale, ossia la loro integrazione nell’ambito di un’educazione in cui oggi la conoscenza delle nuove tecnologie è il primo passo verso l’integrazione sociale”.

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