Roma (Italia). “Cuori ardenti e piedi in cammino” è il tema che accompagna l’ottobre missionario 2023, un invito alla scoperta di testimonianze ed esperienze che, mettendo in luce la forza evangelizzatrice, risvegliano nelle Comunità Educanti l’ardore missionario.

“L’immagine dei ‘piedi in cammino’ ci ricorda ancora una volta la perenne validità della missio ad gentes, la missione data alla Chiesa dal Signore risorto di evangelizzare ogni persona e ogni popolo sino ai confini della terra”, dice Papa Francesco nel suo Messaggio.

Una personalità “dal cuore ardente e i piedi in cammino” per Dio e per le anime fu la Beata Maria Romero Meneses (1902 – 1977), Figlia di Maria Ausiliatrice nicaraguense inviata a San Josè in Costa Rica, che divenne sua seconda patria per ben 46 anni di vita. Destinata ad insegnare nel collegio delle giovani abbienti, sull’esempio di Don Bosco cercò soprattutto “fanciulli poveri e abbandonati” e, conquistati quelli della città, andò per monti e valli a “salvare anime”. Formò, scegliendole tra le sue migliori allieve, le discepole per l’Opera degli Oratori (1934), che chiamava las misioneritas. Nella Lettera a una FMA scriveva:

Non sa quanto lo zelo mi consuma per il “da mihi animas”. C’è tanto bisogno di raccogliere le migliaia di pecore del Signore che camminano qua e là fuori dall’ovile! È vero che stiamo facendo qualcosa qui, grazie a Dio, ma molto, molto deve essere fatto.. (a suor Josefina Genzone, 3 aprile 1974).

Dei 54 anni di vita religiosa, Suor Maria ne ha vissuti 28 nella Scuola Maria Ausiliatrice di San José come educatrice salesiana non limitandosi alle aule, ma passando dalle aule e al cortile, illuminando con la Parola di Dio, con la proposta dei sacramenti ed essendo lei stessa un riflesso della bontà materna di Maria. Ha acceso i cuori delle sue studenti con il fuoco dell’amore di Dio, che ha aperto loro gli occhi per alzarsi e andare a “salvare le anime”. Il 25 dicembre 1939 nacque l’apostolato che chiamavano “Misión” e le “Misioneritas”.

Nell’Evangelii Gaudium si legge: La Chiesa in uscita è la comunità dei discepoli missionari che sono i primi, che si impegnano, che accompagnano, che portano frutto e celebrano. La comunità evangelizzatrice sperimenta che il Signore ha preso l’iniziativa, l’ha data per prima nell’amore; E per questo sa andare avanti, prendere l’iniziativa senza paura, andare incontro, cercare i lontani e raggiungere il crocevia per invitare gli esclusi. (EG 24)

Questo è ciò che Suor Maria ha fatto con le sue misioneritas. Leggendo le loro opere e le testimonianze di tanti sacrifici, fatiche, disagi estremi, pericoli a cui erano esposte queste giovani donne, per lo più di classe sociale media e alta, si rimane stupiti e convinti che solo la presenza di Dio e di Maria Ausiliatrice, vive in Suor Maria, potessero accendere in loro la passione del Da mihi animas cetera tolle. La Beata raccontava:

Il giovedì e il sabato di ogni settimana, consacrati rispettivamente al Santissimo Sacramento e alla Vergine Santissima, andavano poi, a due a due, come i discepoli del Signore, ferventi missionarie nei quartieri più remoti della città, a portare generi alimentari e vestiario ai bisognosi, ma soprattutto, a parlare loro del Regno di Dio.

La prima visita era in chiesa, per implorare Gesù Sacramentato, perché le accendesse del Suo santo amore e così poterlo comunicare alle persone che avrebbero visitato, e poi a Maria Ausiliatrice, per chiederle di accompagnarle, ripetendo tre volte, dopo tre Ave Maria: “Maria Ausiliatrice, parla per noi”. Lungo la strada camminavano pregando e quando arrivavano nel luogo prestabilito, dopo aver ripetuto alla Vergine l’invocazione precedente, mentre una di loro si impegnava in una conversazione amichevole, l’altra pregava con tutto il fervore.

È vero che non dubitiamo mai del successo dei nostri deboli sforzi, perché il buon Dio sa premiare anche in questa vita i desideri più insignificanti che si hanno per la sua gloria,… Ma non abbiamo mai nemmeno immaginato il bellissimo tesoro che aveva in serbo per noi alla fine della giornata! Per questo potremmo ben esclamare con Santa Teresa [del Bambino Gesù] quando trovò tra le braccia di Gesù l’ascensore che cercava: “O mio Dio, hai superato tutte le mie speranze; Ecco perché voglio cantare le vostre misericordie”.

Ecco le cifre significative  – anni 1940-1946 – della divina condiscendenza del Signore:  Battesimi (tre di 42, 30 e 25 anni), 34. Cresime, 177. Prime Comunioni (dodici dai 20 ai 42 anni) 70. Matrimoni concordati, 106. Intronizzazioni del Sacro Cuore di Gesù, 1427. Primi venerdì 2135. Imposizioni dello Scapolare del Carmen, 2011. Nuove famiglie che pregano il Santo Rosario 119. Fedeli alla Santa Messa della domenica, 600. Collaboratori per la Propagazione della Fede, 24. (Romero Maria, Las Obras Sociales de María Auxiliadora, 2009 – 2da. ed., pp. 17-18)

Le missionarie andavano da sole. Solo in alcune missioni speciali settimanali in zone lontane andavano anche Suor Maria e alcune suore. Poi l’opera è continuata: tanti/e giovani exallievi/e, tanti laici entrati in contatto con suor Maria hanno fatto proprio il suo sogno di portare tutti a Dio.

Suor Maria ha formato una generazione di giovani e laici che sono diventati fiaccole accese dall’amore di Dio da portare ai più emarginati dalla società.

Usciamo con cuore ardente, occhi aperti, piedi in cammino, per accendere gli altri cuori con la Parola di Dio, per aprire gli occhi degli altri a Gesù Eucaristia, e per invitare tutti a camminare insieme sulla via della pace e della salvezza che Dio, in Cristo, ha donato all’umanità (Papa Francesco, Messaggio per la 97ª Giornata Missionaria Mondiale, 2023).

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