Roma (Italia). Il 15 maggio 2022 le Comunità Maria Ausiliatrice di Casa Generalizia (RCG) e Sacro Cuore, dell’Ispettoria S. Giovanni Bosco (IRO), hanno celebrato il 150° dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice insieme ai fedeli della Parrocchia Salesiana S. Maria della Speranza di Roma.

Sollecitata dalle parole di Madre Chiara Cazzuola che, nella Circolare n° 1014, invita a “celebrare con gioia e solennità il 150° dell’Istituto nelle vostre realtà”, la Direttrice di Casa Generalizia, suor Carla Castellino, ha chiesto al Parroco don Giorgio Zazza, Salesiano di Don Bosco, originario del quartiere ed ex-oratoriano di Casa Generalizia, di poter rinnovare il “sì” in Parrocchia, insieme alle sorelle della Comunità Sacro Cuore. Alla Celebrazione erano presenti anche Madre Chiara e tre Consigliere generali.

Dopo le parole della Direttrice, che ha ringraziato don Giorgio per la fraterna accoglienza e motivato la presenza di tante FMA alla S. Messa domenicale, il coro, costituito dai cantori della Parrocchia e da alcune sorelle e guidato dal Maestro Luigi Mainero, ha intonato con solennità il canto: “Glorifichiamo il tuo nome Signore”.

Nell’omelia, il Parroco ha commentato la liturgia della V domenica di Pasqua ed espresso la riconoscenza al Signore per il dono di Maria Domenica Mazzarello: “La sua saggezza è stata quella di dire ‘Voglio per me una vita che risplenda come quella di Gesù’. La vita vissuta, modellata su quella di Gesù, è vita che dura per sempre.

Il primo tratto che possiamo ravvedere in questa giovane – che muore a 44 anni e vive una vita piena – è stata la sua familiarità con Dio. Era innamorata di Dio: quando ci scopriamo, ci ri-scopriamo amati da Dio, per quello che siamo, non per quello che facciamo, quando ci arde il cuore, non vediamo l’ora di dirlo agli altri. Il pirografo, per poter disegnare, per poter incidere, deve essere a temperatura alta. Quando facciamo entrare Dio nella nostra vita – e Maria Domenica ne è un esempio – quello che incidiamo nella nostra vita e nella vita degli altri, rimane per sempre.

La vita vera è per sempre, non finisce con noi. Quando Maria Domenica muore, nel 1881, la sua vita ha già portato frutto: ha coinvolto 165 sorelle, 65 Novizie. Oggi le FMA sono quasi 11.000 in tutto il mondo. Dio è fedele. Questo dice che la nostra vita è talmente preziosa, che non finisce con noi. È il significato del sì che ora loro rinnoveranno.

Questo quartiere nasce, cresce, si sviluppa, si ingrandisce sotto lo sguardo di Maria. Quella statua in cima a Casa Generalizia guarda la vita di questo quartiere da sempre. È uno sguardo che è fatto di mani, di cuori, di occhi, di piedi, di scelte. Se ci sono tra noi persone che vivono la vita in pienezza, è perché ci sono state FMA che hanno avuto la pazienza e la fiducia di accompagnarle nella crescita. Oggi di quella fedeltà facciamo parte anche noi”.

Il clima di gioia e di riconoscenza ha avvolto il momento successivo, in cui le FMA hanno rinnovato con passione ed entusiasmo il “sì” al Signore e alla missione educativa. Una delicata coreografia, realizzata da cinque sorelle, ha accompagnato il canto del ‘Magnificat’. L’assemblea si è unita alle FMA rinnovando le promesse battesimali. Prima della benedizione finale, l’inno del 150° ha confermato la solennità della Celebrazione, resa ancor più evidente da un caloroso applauso dei parrocchiani.

Tra le celebrazioni e le iniziative della Parrocchia “S. Maria della Speranza” per la Novena a Maria Ausiliatrice, il 16 maggio si colloca la Celebrazione Eucaristica in onore di S. Maria Domenica Mazzarello, animata dalle FMA della Comunità di Casa Generalizia e Sacro Cuore e impreziosita dall’intervento di Madre Chiara Cazzuola sulla Santa Cofondatrice dell’Istituto FMA. Invitati speciali alla Celebrazione sono i giovani, alcuni dei quali animano il coro parrocchiale insieme alle FMA, che intonano il canto iniziale “Come forte tralcio”, in ricordo di Madre Mazzarello. Al momento dell’omelia il Parroco, don Giorgio Zazza, cede la parola a Madre Chiara che si porta all’ambone e presenta “Maria Domenica Mazzarello, una donna di Dio”.

Attingendo alla Cronistoria e alle testimonianze di Don Ferdinando Maccono, biografo di Madre Mazzarello, di don Alberto Caviglia, esperto di Spiritualità salesiana e di don Giovanni Cagliero, Direttore della prima Comunità delle FMA, la Madre mette in luce il desiderio iniziale di Maria Domenica di “far conoscere e amare il Signore” alle ragazze e la “vocazione pedagogica” infusale da Dio, che si manifesterà nella sua presenza materna in mezzo alle sorelle e alle giovani, “realizzando nel proprio comportamento di madre ed educatrice quella geniale e difficile armonia tra fermezza e dolcezza, autorità e libertà, intervento e rispetto dei tempi di maturazione di ciascuna”.

Madre Chiara rivolge infine all’assemblea un messaggio sull’attualità di Madre Mazzarello:

“Madre Mazzarello ha sempre uno sguardo realistico sul mondo. Anche lei, come don Bosco, vive in tempi di grandi cambiamenti culturali, sociali, economici, politici, ecclesiali. Il loro criterio per affrontare la realtà in mutamento è che ‘bisogna conoscere e adattarci ai tempi’. Un metodo quindi improntato al realismo, alla concretezza, alla capacità di adattamento alla realtà che si trasforma partendo da un chiaro riferimento: la domanda esplicita o implicita di formazione delle e dei giovani.

È ciò che resta a noi come preziosa eredità da far crescere e sviluppare. Essa ci insegna che non esistono tempi difficili o condizioni impossibili per educare e ‘portare i giovani al Signore’. Anche il tempo che stiamo vivendo a livello mondiale è una sfida all’educazione e alla formazione, ma niente è impossibile quando si opera nella fede e nella fiducia che lo Spirito Santo è il vero protagonista dei processi formativi e l’educatore per eccellenza”.

L’Eucaristia si conclude con la benedizione solenne e con il gesto significativo dell’accensione della lampada affidato a Madre Chiara, davanti a Maria Ausiliatrice, all’inizio della grande Novena.

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